Nell’editoriale il direttore Claudio Mutti sottolinea, partendo dalle analisi del giurista Carl Schmitt, che “tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono concetti teologici secolarizzati” (cfr. Teologia politica). Da ciò discende che la geopolitica potrebbe rappresentare la derivazione secolarizzata di concetti teologici legati a una sorta di “geografia sacra”. Mutti si richiama a Guénon per esplicare come, separando da principii superiori le scienze moderne, non si fa altro che privarle del loro senso profondo. Per questo Mutti pone al centro di questo interessante fascicolo di geopolitica il tema dei luoghi sacri, dei centri religiosi, tradizionali, di città sante, insomma di “centri di forze”, per dirla con Evola e Guénon. Non a caso proprio questi luoghi di culto e i monumenti religiosi sono considerati obiettivi da distruggere da parte dei miliziani di Abu Bakr al-Baghdadi che hanno devastato città, moschee sunnite e sciite, pregiate testimonianze dell’arte mesopotamica, chiese cristiane antiche, case di profeti ecc., tutti da loro considerati luoghi di politeismo e apostasia.
Quindi vengono passati in rassegna luoghi sacri come Eleusi a Varanasi (più nota nella dizione inglese Benares), i vari centri spirituali della Russia ortodossa, i luoghi sacri degli Sciti, Urfa, Mecca, Santiago de Compostela. Nell’analisi del concetto di Stato islamico interviene Spartaco Puttini, mentre J.-M. Vernochet e Gilles Munier, docenti universitari ed esperti di geopolitica, affrontano le radici ideologiche e i “misteri” dello Stato islamico dimostrando che si tratta di una realtà estranea, dal punto di vista teologico, all’Islam richiamandosi in realtà all’eterodossia wahabita che da tempo intacca l’Islam sunnita. Sono anche descritti i principali capi dello Stato islamico. Il redattore Enrico Galoppini analizza un problema cruciale: quello della necessità di cambio di mentalità delle forze armate e, soprattutto, di una preparazione in grado di portare la fanteria dei Paesi occidentali a combattere sul campo lo Stato islamico.
Oltre alle consuete rubriche di documenti e di recensioni, c’è anche un gruppo di articoli interessanti sull’attacco alla Russia che l’Occidente si sta preparando a fare, partendo dallo studio delle prospettive emerse dagli scontri fra i blocchi filo-occidentali e filorussi sul territorio ucraino.