Libri. “Metateismo, l’avanguardia del movimento” di Davide Foschi

10338654_10203599627569775_5462184468787079373_oUna linea. Che inscrive le nostre esistenze in un orizzonte a tinte fosche. Che separa le coscienze nel solipsismo di un ingranaggio meccanico e deterministico. Che sottolinea nella sua stessa essenza quel nichilismo che è cifra del nostro tempo. Una linea su cui soggiornare, per conquistare quella pienezza che, sola, potrebbe preludere a un superamento della medesima – stando a un’immagine scaturita nel celebre confronto fra Ernst Jünger e Martin Heidegger, Über die Linie appunto. Una linea, infine, che anche il mondo dell’arte ha dovuto considerare quale ostacolo e, insieme, spinta propulsiva alla propria recente evoluzione. Dal controverso suolo dell’arte astratta contemporeanea – ma con radici profondissime nella tradizione pittorica sacra e rinascimentale – sorge un movimento, il Metateismo, che all’oltrepassamento di questa linea si dedica, in quanto da essa viene provocato.

All’invocazione di un’esigenza eternamente connaturata all’uomo – quella dell’espressione artistica quale religio, legame e comunicazione di senso – ha coraggiosamente risposto Davide Foschi, pittore dalla straordinaria tecnica e dagli eclettici studi, nonché, appunto, fondatore del Metateismo. Tale movimento artistico ha ambizioni notevoli, perlomeno sotto un duplice profilo. Il primo, più evidente, risponde al desiderio di impostare un movimento organico, includente al proprio interno arte e poesia, ma anche design, cucina ed economia, che imprima un segno riconoscibile all’interno delle vaste e mutevoli, benché spesso effimere, dinamiche della cultura contemporanea. Il secondo, più intimo ma al contempo decisivo, è la rivendicazione di una Weltanschauung autonoma e inattuale, destinata a una metanoia radicale dell’uomo massificato, a un ricordare che è etimologicamente un riportare al cuore le proprie origini. «Noi glorifichiamo l’Origine. Essere “originali” non come distinzione dagli altri ma come manifestazione dell’unicità della nostra singola essenza: la nostra vera “origine”» – così risuona un passo del Manifesto del Metateismo. Di un manifesto pienamente antimoderno si tratta, non poiché ispirato a una dogmatica estetica scolastica e passatista, bensì in quanto aperto a quelle epifanie di sacralità che determinano le squarciature della linea. Nel manifesto, così come nelle opere di Davide Foschi e degli artisti che al movimento hanno aderito, nonché nel bel catalogo di recente pubblicazione (Davide Foschi. Metateismo. L’avanguardia del Movimento 2012-2015, a cura di Giammarco Puntelli, Giorgio Mondadori, Milano 2015), si rivelano alcuni punti cardine per un ripensamento dell’arte – e, in senso lato, della civiltà – moderna: l’individuazione di un fil rouge per una modernità alternativa che si rifaccia a Leonardo da Vinci, Goethe e Steiner; un oltrepassamento degli steccati fideistici (teistici) e razionalistici (ateistici) in un meta-teismo che è insieme meta-ateismo; lo studio del colore lungo i sentieri del Bello; l’essenza veritativa dell’arte, quale superamento di ogni dualismo incapacitante; l’auspicio di una conciliazione fra le ultime intuizioni scientifiche – specie, nell’ambito della fisica quantistica e delle neuroscienze – e le grandi tradizioni spirituali.

É lungo questo cammino, dal quale affiorano archetipi, simboli, richiami alchemici e miti tradizionali, che il movimento «non rivoluzionario ma rievoluzionario» (G. Puntelli) si avvia risoluto. L’obiettivo dichiarato? Un “nuovo Rinascimento”. Sebbene la polarità evocativa di un Rinascimento contrapposto al buio Medioevo non ci trovi concordi, la testimonianza offerta da Davide Foschi è di enorme importanza e merita ulteriori riflessioni. Non soltanto per la validità teorica delle sue tesi, ma soprattutto per la qualità artistica delle opere sue e degli artisti attorno a lui riunitisi – fra cui spicca il giovane ed evocativo Mirko Lucchini – che, nella maggior parte, esprimono davvero su un piano artistico le esigenze teoriche raccolte nel manifesto e nel catalogo. Non l’usuale accozzaglia di artisti, uniti per sole ragioni di marketing da un avveduto critico, dunque, bensì “anime inquiete”, come ama affermare Foschi, in viaggio verso l’Origine.

*Davide Foschi. Metateismo. L’avanguardia del Movimento 2012-2015, a cura di Giammarco Puntelli, Giorgio Mondadori, Milano 2015

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Luca Siniscalco

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