Storia. 1915 (Il Grande Male): quando i turchi trucidarono gli armeni cristiani

genocidio-armeno-cartina-3_0001Il ‘900 si è aperto sin da subito in un vortice di violenza, tanto che il primo genocidio del secolo si svolse nel 1915, ai danni degli Armeni in Turchia. Popolazione di religione cristiana, gli armeni vennero massacrati in massa durante la Prima Guerra Mondiale, poiché i Giovani Turchi temevano un’alleanza fra questo popolo, storicamente perseguitato per motivi religiosi dai turchi e quindi in cerca di riscatto, con i russi. Purtroppo il genocidio in questione è stato dimenticato per molti anni e tutt’ora il governo turco lo nega pervicacemente.

In Italia uno dei personaggi più attivi nel ricordo della strage di un secolo fa è Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, che ha proposto per il 24 aprile una giornata del ricordo del genocidio armeno. “In questo giorno, nel 1915, con l’arresto dei notabili armeni di Istanbul – scrive Riccardi su Avvenire -, iniziò la persecuzione che avrebbe spazzato via un milione e mezzo di armeni, assassinati, deportati in marce insensate e crudeli, internati in rudimentali campi della morte. Un mondo di chiese, quartieri, cultura e civiltà, laboriosità, fu distrutto in qualche mese. È Metz Yeghern (il Grande Male), come gli armeni chiamano il genocidio. Il 24 aprile 2015 ricorrono cent’anni dai massacri. La Chiesa armena lo ricorda canonizzando tutti i caduti armeni come martiri.” La storia dettagliata di tutta la vicenda è narrata in “La strage dei cristiani. Mardin, gli armeni e la fine di un mondo”, edito da Laterza.

Anche Sergio Romano ha parlato sul Corriere di questo episodio di pulizia etnica. “Mentre la Turchia era da qualche giorno in guerra a fianco della Germania, fu proclamata la Grande Jihad. La guerra santa presentava in quel momento un doppio vantaggio. Forniva alle masse anatoliche, ancora devotamente musulmane, una motivazione spirituale sul campo di battaglia; e dava alle persecuzioni contro i cristiani una giustificazione patriottico-religiosa. Per quanto concerneva gli armeni, in particolare, la guerra contro la Russia avrebbe permesso al governo turco di trattare la loro comunità come una pericolosa quinta colonna.”

Partirono dunque massacri a non finire, nonostante i Giovani Turchi fossero una forza laica. Usarono però la Jihad come pretesto per motivare le masse, le quali non si fecero molti scrupoli. Come spiega Sergio Romano, non fu il primo e non sarebbe stato purtroppo l’ultimo caso. “Gli avvenimenti degli ultimi trent’anni, dalla guerra afgana a quella di Bosnia, dai massacri di Boko Haram in Nigeria a quelli dell’Isis in Iraq e in Siria, dimostrano quale uso perverso possa essere fatto della fede per accendere gli animi, alimentare l’odio e scatenare conflitti.”

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Liam Brady

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