Editoria. Se un ex-grillino guida l’Unità, allora un leghista può riportare il Secolo in edicola?

unitaTornerà in edicola il 25 aprile. L’Unità. Il giornale fondato dal beniamino di Diego Fusaro, Antonio Gramsci. Per chi non ha vissuto il Novecento, si parla dell’organo storico del Partito comunista italiano. E sulla storia appunta si viaggia. A partire da quella data per lo meno simbolica per un popolo in via d’estinzione: i comunisti. E non si tratta di un fatto demoscopico marginale. Achtung. La cifra del trapasso è tutta nel profilo del nuovo editore. I soldi li mette tal Guido Veneziani. Ovvero, un elettore a cinque stelle.

Mettiamola così, quella croce sulla scheda, almeno per lui, vale quanto un veniale peccato di protesta. Tranquilli, però, il processo di conversione è già avvenuto: con la cenere in testa, oggi, si professa un ultras del renzismo. Ed ecco che consegna al Fatto Quotidiano la propria afflizione: «No, non mi pento quasi mai. Però – ha detto – non sono uno impegnato nelle vicende politiche. Il mio era un voto di protesta. Oggi però voterei per Renzi. Sta portando avanti un rinnovamento politico che incide sul sociale, e in maniera veloce. E noi lo sproneremo. Questo Paese ha bisogno di qualcuno che fa. E oggi lo voterebbe il 51 per cento degli italiani!».

Olè. Se non è un programma editoriale, poco ci manca. Non fosse altro che il rottamatore di cui Veneziani tesse le lodi è lo stesso che non molto tempo fa voleva chiudere quella redazione che oggi lui stesso si appresta a riaprire. Ma se va bene a loro, perché preoccuparsi.

Tirando la somme. In edicola andrà dunque un giornale comunista, in una giornata simbolo per i comunisti, con dentro un prodotto che non solo ha poco a che vedere con Marx, Gramsci, e neanche con D’Alema, Veltroni e Padellaro, ma che gli fa addirittura il contrappunto. Date queste premesse, chi lo comprerà? L’ultima fetta di mercato disponibile è quella degli ex lettori del Secolo d’Italia. Insomma, se un grillino pentito può dirigere l’Unità, il ritorno in rassegna stampa del giornale di via della Scrofa con alla guida un fan del Carroccio, sarebbe un esisto di gran lunga assai meno sconvolgente e traumatico.

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Fernando Massimo Adonia

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