Stori&Musica. Sergio Endrigo, l’istriano che cantò l’Esodo nel 1969

Zannoni-Micaela__Sergio-Endrigo_gChissà perché stasera penso a te/strada fiorita della mia gioventù/come vorrei essere un albero che sa/dove nasce e dove morirà

Giorni di Festival di Sanremo e Giorno del Ricordo. E Sergio Endrigo che “unisce” i due appuntamenti, uno profano l’altro ricorrenza civile. Come? Con una canzone, “1947”, composta però nel 1969. Già, perché il ’47 è l’anno nel quale il cantautore, istriano di Pola, abbandona la sua città ormai divenuta territorio jugoslavo. Brano certamente non dei più famosi, ma tra le prime importanti testimonianze di una pagina di Storia che ha dovuto attendere il 2004 per essere riconosciuta a livello istituzionale.

Un legame, quello con Pola, che resta forte nell’animo e nei pensieri dell’artista. Nel corso di un concerto-tributo del 2013, a Terni, la cognata ricordava come “Sergio parlasse con nostalgia della sua terra d’origine, che era stato costretto ad abbandonare molto giovane“.

Endrigo, deceduto nel 2005, riposa oggi a Terni, città della moglie Lula. In occasione della ricorrenza del 10 Febbraio, il Laboratorio culturale Triskelion-Perugia ha voluto ricordare il cantante polesano con un biglietto lasciato sul luogo di sepoltura.

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Marco Petrelli

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