Teatro. “Da Balla a Dalla”: lo show di Ballantini in omaggio al cantante emiliano

Dopo una settimana alla Sala Umberto lo spettacolo di Ballantini “Da Balla a Dalla storia di un’imitazione vissuta” per la regia di Massimo Licinio lascia Roma, non senza una nota di rammarico in chi si è emozionato, nel ripercorrere il ricordo di questa amicizia artistica e umana.

La pittura porta Dalla sulla strada di Ballantini e la musica stringe tra loro un legame duraturo e sincero: è nell’arte insomma che si consuma e si origina l’amore per un mito.

Un amore percepito vividamente dalle immagine che scorrono sullo schermo, disegni di Dalla di un Ballantini artista e trasformista; nel mentre sul palco l’ormai maturo Ballantini inscena l’artista e le sue canzoni. La voce incredibilmente simile del personaggio, l’atmosfera dall’alone sognante e le musiche straordinariamente dirette dal maestro Stefano Cenci contribuiscono alla reincarnazione di Dalla sulle scene, la qual cosa negli spettatori ha causato stordimento ma soprattutto commozione.

Dopo il passaggio in Puglia  l’esordio romano, durante il quale la Sala Umberto ha registrato il tutto esaurito, confermando la centralità artistica nella scelta comica di uno dei primi teatri romani. Lo spettacolo di uno dei volti riconosciuti di Striscia la notizia passerà prossimamente nei teatri di Asti e Milano.

“Da Balla a Dalla” fa parte di quella oramai sempre più scarsa casistica di omaggio ad artisti di spessore ben realizzato, mai scontato, travolgente in tanti momenti e soprattutto per niente retorico ed eccessivamente celebrativo.

Si ha questo risultato quando con intelligenza e competenza si affronta la costruzione di uno spettacolo teatrale, dando all’arte ancora un valore e al teatro il ruolo di agorà pubblica, nella quale lanciare messaggi e raccogliere riflessioni.

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Marina Simeone

Marina Simeone su Barbadillo.it

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