Cultura. La narrativa del terrore nelle opere di Joseph Le Fanu

Dracula Untold
Dracula Untold

L’uscita del film Dracula Untold concomitante carnevalata autunnale che sarebbe Halloween, danno lo spunto per parlare di un autore del terrore, poco noto al pubblico italiano, Joseph Sheridan Le Fanu, uno dei capostipiti della narrativa vampiresca.
Irlandese, nato nel 1814, cresce nell’Isola Verde, in un periodo in cui erano ancora vive nella tradizione popolare le leggende tipiche della cultura celtica. Il Piccolo Popolo accompagnava quotidianamente contadini e viandanti, in un’atmosfera magica che tutt’ora in parte sopravvive e in cui l’immaginazione di Le Fanu trovò terreno fertile per produrre una vasta narrativa del terrore, sotto forma di racconti.
Case di campagna stregate e paesaggi urbani in cui si aggirano gentiluomini spaventati sono alcuni degli scenari principali della narrazione. I racconti sono numerosi e sono alcune delle pietre miliari della narrativa del brivido.

La prima pubblicazione di Carmilla venne accompagnata da una serie di illustrazioni di David Henry Friston

La storia più importante della produzione di Le Fanu, per le ricadute successive, è probabilmente quella di Carmilla, vampira che ispirerà Bram Stoker per il suo Dracula. L’ambientazione è tipica della narrazione gotica. Una tenuta signorile nelle campagne della Stiria, in Austria, presso cui giunge una ragazza, Carmilla, sconosciuta e inaspettata, che cambierà la vita dei padroni di casa. Senza apparenti collegamenti con la nuova venuta, nei villaggi vicini iniziano a morire fanciulle di morte innaturale mentre fra Laura, la figlia del padrone e l’ospite si instaura un rapporto quasi morboso. Laura stessa si ammala e gli eventi porteranno i protagonisti a conoscere i fatti spaventosi del passato di Carmilla e a scoprire che ella è una non morta che si nutre del sangue delle sue vittime. I punti di contatto con i successivi racconti di vampiri sono chiari, così come l’ispirazione alle antiche leggende dell’est Europa, esplicitamente citate dall’autore. Una storia originale per l’epoca, che tutt’ora conserva il suo fascino e che è stata ispirazione di alcune produzioni cinematografiche.
Le Fanu ha fornito anche il prototipo del personaggio del dottor Van Helsing, come fa notare Gianfranco De Turris. L’irlandese, con la creazione del personaggio del dottor Hesselius, è uno dei precursori del genere degli investigatori dell’occulto, che cercano la soluzione ai casi più difficili e ai misteri più insondabili grazie all’analisi razionale. Potremmo definirlo un Dylan Dog ante litteram.

La notorietà di questo autore nel corso del ‘900 è dovuta a uno di quei casi particolari di cui la storia della letteratura è costellata. I racconti del terrore per Le Fanu facevano parte di una produzione secondaria e in vita era noto maggiormente per la sua attività pubblicistica e di scrittore di romanzi storici, che gli procurarono grande notorietà. Nei decenni successivi la morte però venne sostanzialmente dimenticato. La sua ‘riesumazione’ si deve al fondatore della casa editrice Arkham House, da August Derleth. Quest’ultimo fu un appassionato di racconti fantastici e gotici, amico e profondo ammiratore di Lovecraft. Alla morte del genio di Providence, Derleth decise di preservarne la produzione e di impegnarsi nella raccolta di capolavori scomparsi, imbattendosi in Le Fanu e donandogli una giusta e meritata fama post mortem.

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Francesco Filipazzi

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