Libri. “Controcorrente” l’autobiografia di Marine Le Pen

Le_PenScoprire cosa significhi avere un padre impegnato in politica la notte in cui venti chilogrammi di tritolo dilaniano la propria casa segna per sempre la vita di una persona. Specie se questa ha otto anni di età e capisce che per un pelo lei, o qualche altro componente della famiglia, è viva per miracolo.

Così si apre, spiegando il clima politico della Francia del 1976, il libro autobiografico di Marine Le Pen, Controcorrente (I Libri del Borghese, pagg. 227, euro 18, con prefazione di Fabio Torriero) edito da Luciano Lucarini. Libro importante in quanto esprime meglio di qualsiasi analisi, e in maniera diretta, il travaglio e il percorso di Marine Le Pen. Narra la sua vita, le difficoltà di chiamarsi Le Pen, le ingiustizie subite a scuola e, da adulta, sul lavoro, le discriminazioni, la lotta politica. E, quando aderì al Front national, per i militanti più che Marine era “la figlia del capo” mentre al di fuori del partito era la “figlia del fascista xenofobo”. Insomma, un’esistenza in salita…

Marine Le Pen, con tono intimista in alcuni capitoli e militante in altri parla delle polemiche che hanno scosso la sua famiglia, delle sconfitte e delle vittorie personali e del movimento.

Presidente del Front national dal congresso di Tours (16 gennaio 2011, eletta con il 67,5 per cento dei voti dei militanti), il 22 aprile del 2012 con il 17,9% dei suffragi non passò al secondo turno dell’elezione presidenziale piazzandosi al terzo posto con risultati mai precedentemente registrati dal movimento. Nei fatti fu arbitro nello scontro fra François Hollande e Nicolas Sarkozy. Dal 2004 deputato al parlamento europeo e vicepresidente del Fn. Responsabile della campagna elettorale di Jean-Marie Le Pen alle presidenziali del 2007, si è impegnata a modernizzare il movimento. Non sono mancate piccole scissioni e dimissioni di responsabili di primo piano del Fn come Carl Lang, Bernard Antony, Roger Holeindre.

Gli esiti delle elezioni di domenica scorsa sono eloquenti e danno ragione a Marine Le Pen che in Controcorrente spiega la sua visione politica: quella di un Front national che supera la dicotomia destra/sinistra per divenire il “partito nazionale”, repubblicano, nuova realtà francese per avviare riforme strutturali politiche, sociali, economiche e ambientali. Puntando a una Francia con un ruolo nuovo nell’Europa delle patrie, dei popoli, degli Stati nazionali, delle identità reali, carnali, messe a repentaglio da una politica dissennata di immigrazione. Non l’Ue, l’Europa dei mercanti, delle lobby, dei burocrati e dei banchieri. Marine si batte per l’uscita della Francia dall’euro e dall’Ue.

Propone un nuovo concetto di Stato, che diriga e coordini le politiche sociali e la sanità, la previdenza e l’istruzione per l’interesse nazionale, ponendosi quindi contro il liberismo e l’assistenzialismo. In pratica un partito nazionale che si richiama al popolo visto che Le Pen prende le distanze dallo scontro fra destra e sinistra, rimarcando che la lotta è fra l’alto (banche, lobby, immigrazione e partiti istituzionali) e il basso (il popolo francese e il Fn). Insomma, una politica “controcorrente”.

*Controcorrente di Marine Le Pen (I Libri del Borghese, pagg. 227, euro 18, con prefazione di Fabio Torriero

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

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