Fumetti/Tv. Arriva Agents of Shield lo spin-off che dissolve le nuvole nel format video

agentsIl martedì sera Fox ha lanciato, in contemporanea con gli Stati Uniti, la nuova serie Tv Agents of SHIELD. Il progetto, voluto dalla Marvel, sponsorizzato dalla Disney e coadiuvato dal buon Joss Whedon, già autore del film The Avengers, si basa sulla difficile cerniera tra l’ormai riuscita carrellata di film Marvel e il mondo dei comics.

Il pilot della serie promette bene, così come gli altri episodi, con richiami diretti – ma neanche tanto – allastoryline dei cinefilm del genere “heroes-movie”. Così, dopo IronMan 3, The Avengers, Captain America e Thor 1 e 2, questa serie prova, dal basso, a collegare i punti rimasti in sospeso tra i film. Non a caso Joss Whedon, prodotto dal celebre sceneggiatore di fumetti Marvel/Dc Jeph Loeb, e dal mitico executor di casa Marvel Joe Quesada – che ne sa una più del diavolo – cita nella serie con diversi camei “a sorpresa” Nick Fury-Samuel Lee Jackson – proprio lui – e Maria Hill, braccio destro di Fury. L’Agente Phil Coulson, poi, non è morto ma, ricoverato e salvato dallo Shield stesso, si è ripreso per costituire questa squadra operativa che viaggia su un aereo militare super accessoriato e color nero militare (riferimento alla serie anni 80’ Supercar??) pronta a scovare pezzi di tesseract e eroi dai superpoteri che non sanno ancora di essere eroi. Nel primo episodio vedremo infatti il “buon” Deathlock, molto apprezzato dai fumettari. La serie, dicevamo, è piena di riferimenti pop e cult sugli anni 80 di cui già avevamo potuto apprezzare in The Avengers sulle sfaccettature del mitico Coulson release. Non mancano le gag, i cazzotti, i misteri alla “X-files” e un alone sociologico voluto sicuramente da Whedon circa la possibilità di interrogarsi dopo i già citati fatti di New York (battaglia dei Chitauri, serie Ultimates) e su come abbiano reagito gli abitanti di questa “nuova Caledonia” di super-umani.

Nei 13 episodi, tuttavia, non vedremo Tony Stark o SteveRogers, alias rispettivamente di Iron Man e Captain America, ma saranno spesso citati. La serie va a spronare le trame più basse della heroes life, o, dall’alto del Coulson jet, le cospirazioni militari paragovernative nemiche dello Shield stesso. Tutto questo si incastra perfettamente nella nuova strategia di marketing di casa Marvel, a pochi giorni dal lancio italiano di Captain America –Winter Soldier e The Amazing Spiderman – Electro, ennesimoreboot dell’Uomo ragno. Ma soprattutto, dopo il sequel di Thor, ben riuscito, anche il ritorno della banda degli Avengers, messa su dallo Shield, che dovrebbe darci qualche risposta in più su trame e dame del team (probabile uscita di uno spin-off sulla Vedova Nera-Scarlett Johansson??)

Così, mentre le vendite dei fumetti vanno a picco, le nuove generazioni abituate al touch-pad, si immergono tra cinema e serie Tv, abbandonando di fatto il mondo patinato dei ballons, diventato troppo dispendioso, paradossalmente, in termini di profitto. Se questo sia giusto o meno, la scelta sta ai nerd di turno, che hanno visto trasposizioni cinematografiche dapprima integrare e successivamente sostituire – con buona pace dei finanziatori – le serie a fumetti di maggiore successo. Le risposte stanno nelle edicole: la Panini Comics ha ri-editato alcune serie con la dicitura grafica “tratto dal film…” quasi a scoraggiare il più mitomane degli oltranzisti.

Adesso sono i fumetti che supportano il cinema e non più viceversa, operazione che lentamente ha portato diversi fiaschi negli ultimi 15 anni (dal film disatteso di Daredevil alla trilogia pop di Sam Raimi). Ai vertici le scelte di riconfigurare i fumetti sull’apparato hollywoodiano sembrano essere dettate da pure operazioni aziendali di massa, cosa che non ritroviamo nell’Universo rivale Dc comics. Laddove i vari film multi-premiati di Christopher Nolan hanno semmai aiutato il cartaceo al rilancio, economico e grafico ma soprattutto nei contenuti (vedi nuova serie su Superman). Spin-off a parte la speranza è che, se da grandi poteri derivano grandi responsabilità, da grandi incassi derivano invece grandi cambiamenti spesso difficili. In meglio? Sarà il mercato sovrano a ribadirlo.

@barbadilloit

Santi Cautela

Santi Cautela su Barbadillo.it

Exit mobile version