Il caso. Il Papa su La Stampa scompagina la guerra editoriale tra Corriere e Repubblica

bergoglio_fotoAdoniaMancava all’appello soltanto Andrea Tornielli e La Stampa di Torino. La guerra in edicola attorno alla figura di Papa Bergoglio, ha un nuovo tassello. «Mai avere paura della tenerezza». Questo è il titolo d’apertura de La Stampa di domenica scorsa. Le prime cinque pagine sono tutte dedicate all’intervista concessa dal pontefice al noto vaticanista in forza prima a Il Giornale di Feltri e passato poi nella squadra di Mario Calabresi. Il papa, stavolta, punta a chiarire alcuni snodi della sua predicazione. Il linguaggio è semplice e diretto. Il testo pubblicato è soprattutto una riflessione sul natale: «E’ la festa – spiega il pontefice – di Gesù che incontra l’uomo, di Dio che cerca il suo popolo».

C’è però dell’altro. Bergoglio s’inoltra sul campo scivoloso dei rapporti tra Chiesa e politica: «Non sono marxista, quell’ideologia è sbagliata. Quanto scrivo nella Evangelii Gaudium, parlando di economia, è figlio della dottrina sociale della Chiesa». E ancora: «Il rapporto con la politica deve essere parallelo e convergente. Ognuno nel suo campo, ma uniti per il bene comune». Il papa stoppa invece ogni fuga in avanti sull’ipotesi di donne cardinale: «E’ una battuta uscita non so da dove. Le Donne nella Chiesa devono essere valorizzate, non clericalizzate. Chi ha questa idea soffre evidentemente di clericalimo». 

La vera notizia non è però l’intervista al pontefice, ma la discesa in campo de La Stampa nella guerra editoriale tra Corriere e Repubblica. Un conflitto combattuto tra udienze private ed allegati. Primo di una lunga serie, a pochi giorni della sua elezioni, era già in stampa, infatti, il libro monografico di Vittorio Messori Francesco, uscito con Corriere della Sera. Poi è arrivata l’intervista fiume ad Antonio Spadaro su La Civiltà Cattolica. La terza tappa è tutta invece per Eugenio Scalfari, il vate di Repubblica, che con la sua chiacchierata assai controversa, ed in parte poi smentita nei contenuti, con il Vescovo di Roma, ha sdogano “a sinistra” i sacri palazzi.

Da quell’intervista è nato un volume di 175 pagine – Dialogo – pubblicato in partenariato con il colosso Einaudi. Un’iniziativa editoriale che ha messo in affanno il gruppo Rizzoli, il quale ha risposto con un fuoco di fila senza precedenti: La Rivoluzione della Tenerezza di Gian Guido Vecchi e La mia porta è sempre aperta, che ripropone, con l’aggiunta di una introduzione e un’appendice finale la medesima intervista a Spadaro. Nel catalogo Corrierestore c’è pure E’ l’Amore che apre gli occhi. I testi, stavolta, sono però dello stesso Bergoglio.

Da Torino, tuttavia, non potevano restare di certo a guardare. E dire che sul mondo vaticano erano arrivati prima di altri. Ed è infatti la stessa Stampa, giornale storicamente vicino alla famiglia Agnelli, che sulla santa sede, in termini d’informazione religiosa, aveva già lanciato una delle sfide più ardite del panorama editoriale italiano. Sfida che ha il nome Vatican Insider, portale on line redatto in tre lingue e che conosce al suo interno collaborazioni di peso. Oltre a Tornielli si leggono, infatti, le firme di due autorevoli vaticanisti come Marco Tosatti e Giacomo Galeazzi. Un’operazione che, insomma, dà il senso di come il mercato pubblicitario dei click, ma anche quello librario, negli ultimi anni ha visto attorno ai temi del papato un incremento d’introiti considerevole e sulla quale si gioca parte della luna di miele in corso tra Francesco e la stampa mondiale.

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Fernando M. Adonia

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