Cultura. Arriva in Italia il “bunraku” la magia del teatro delle marionette giapponesi

burnantePrima assoluta del bunraku in Italia. La magia delle marionette giapponesi, sinora sconosciuta ai nostri palcoscenici, andrà in scena al Teatro Argentina di Roma. Doppio suicidio d’amore a Sonezaki (Sonezaki shinju) è il titolo dell’opera, originariamente scritta nel 1703 dal grande maestro Chikamatsu Monzaemon e delicatamente riletta dall’artista fotografo Sugimoto Hiroshi, così da rendere nella tradizione un tocco armonico d’innovazione.

Ambientata nel 16° anno dell’era Genroku (1703) ed ispirata ad un fatto di cronaca accaduto in quell’anno, è il racconto drammatico del gesto suicida di due innamorati: Tokubei, commesso di un negozio di soia, e della sua amante Ohatsu.

Il burnaku nasce nel XVI secolo dalla combinazione tra recitazione, shamisen (chitarra giapponese a tre corde) e marionette. Amore e guerra, i grandi temi raccontati attraverso corpi apparentemente vivi, finemente abbigliati e sapientemente “guidati” dai maestri burattinai, veri e propri illusionisti.

Le marionette “semiumane” nel corso del tempo hanno subito un’evoluzione profonda, perfezionandosi  nei meccanismi espressivi ed ingigantendosi (circa due terzi del corpo umano), fino a richiedere il lavoro di tre manipolatori contemporaneamente. Questi ultimi, invisibili al pubblico, entrano in scena vestiti di nero e col volto coperto da un cappuccio di garza, così da non distogliere l’attenzione degli spettatori dai protagonisti animati.

Un palcoscenico largo e profondo, suddiviso in piani successivi marcati da balaustre di altezze diverse, costituisce l’artificio scenico che rende dinamico il flusso spettacolare e la dialettica tra natura ed artificio.

Un’occasione imperdibile per arrivare, senza muoversi dalla poltrona, al cuore di una cultura millenaria in sole due ore e venticinque minuti di spettacolo, in lingua originale con traduzione simultanea in cuffia. Considerando che il burnaku è stato riconosciuto bene intangibile del Giappone e designato anche dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’umanità, stupore e gradimento sono garantiti.

Elena Barlozzari

Elena Barlozzari su Barbadillo.it

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