Teatro. “L’ultima strega” di Palotto dramma di una donna tra odio e gelosia

ultima strega 2Un personaggio storico Anna Goeldi, un oscuro destino segnato da malvagità e oscurantismo, nel tempo del dominio dei lumi. E’ lei l’ultima strega, condannata e uccisa nel cantone di Glarona nel lontano 1782 e riabilitata dal parlamento del cantone nel 2008, dopo circa 226 anni.

Il regista e autore dei testi del musical drama “L’ultima strega” Andrea Palotto, in un sapiente gioco di tragica ilarità, racconta la vita di una donna punita dall’odio e dalla gelosia, dalla vendetta, avida di assoluzione di un giudice moralista (Ruiz), abituato a comprare il silenzio e il consenso e a costruire il bene e il male. La cornice sonora creata da Marco Spatuzzi, rende la scena appassionata e magica, il paesaggio ancora più essenziale e descrittivo, la caratterizzazione dei personaggi sempre più definita e completa, non predominando sul recitato si insinua elegantemente in dialoghi immediati e lontani dalla banalità retorica.

Il perbenismo e la vendetta del giudice moralista di contro alla spregiudicatezza pulita di una donna, madre ferita e sola, coraggiosamente padrona del proprio destino ed incredula dell’effimero caso.

Da un libro regalato in dono la notte di Natale due giornalisti immaginano la verità sull’ultima strega d’Europa e cercano di indovinarne la vita e l’intima natura, doppia, perché solare e misteriosa. Tra le montagne della Svizzera del settecento, Anna Goeldi si trova a fare i conti con la diffidenza della piccola comunità cantonale e con la malevolenza del giudice, fantasma del passato della donna, astutamente cinico nel ricorrere alla superstizione popolare per servire il suo piatto freddo, la vendetta, nei riguardi di chi per dignità ha osato sfidarlo. Unica a difendere Anna Goeldi, Sara, un’ adolescente simpatica e sensibile, inspiegabilmente vicina alla donna. Il finale è drammatico e riflessivo.

I sedici attori sulla scena si muovono perfettamente integrati nel loro ruolo e affiatati nel rapporto con l’altro dall’inizio alla fine e domina l’esperienza della Monetti e di Cristian Ruiz mai oscurando nessun altro ruolo.

Mirabile ed elegante Valeria Monetti nel ruolo di Anna Goeldi, catalizza l’attenzione dello spettatore sulla sua sorte sventurata, senza necessità di dare giudizi di valore, partecipe empaticamente del destino di chi non ha il potere di opporsi al pregiudizio. L’ieri e l’oggi sulla scena sembrano mescolarsi fino a confondersi e la storia magicamente diventa realtà, la sorte di una strega riporta alla sorte di una donna indipendente e di una madre fiera, che nella morte fa vincere la vita e nel peccato fa trionfare l’amore.

Riuscitissima la prima di Roma, lo spettacolo sarà riproposto a Milano il 21 settembre al Teatro nuovo.

Marina Simeone

Marina Simeone su Barbadillo.it

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