Fumetti. Arriva a ottobre “Orfani” la prima serie ideata a colori edita da Bonelli

orfani bonelliArriverà ad ottobre il primo mensile a colori della casa editrice italiana Sergio Bonelli e si intitolerà “Orfani”. A curarla sarà Roberto Recchioni, già sceneggiatore per Dylan Dog, altro must della casa tricolore, e il disegnatore Emiliano Mammuccari che ha scelto, per la parte grafica, scenari e colori spettacolari e cinematografici. Si tratta della prima serie della Bonelli ad essere ideata completamente a colori, con albi di 96 pagine divisi esattamente a metà, in due storie che procederanno lungo linee temporali diverse. L’ambientazione è infatti post-apocalittica, visto il genere scelto, quello della fantascienza bellica, la storia invece, riprende il tema della crescita personale.

“Orfani” parla infatti di alcuni ragazzini sopravvissuti a una sconvolgente “sesta estinzione”, per dirla alla Fox Mulder, di matrice aliena. I bambini, cresciuti a pane e pallottole, verranno addestrati per diventare super soldati. Ogni personaggio, caratterizzato da un karma e una storytelling diversa, dovrà “scoprirsi e navigarsi” nel proprio animo attraverso mille difficoltà. Tutto viene raccontato su un doppio binario narrativo: il passato dei soldati bambini e il loro presente di guerrieri, in un alternarsi di momenti di approfondimento con scene d’azione, conflitti e alto tasso di spettacolarità, grazie anche a un trattamento del colore estremamente ricercato.

“La serie – cosi come specificato dallo stesso Recchioni sul sito della Sergio Bonelli – ha preso lo spunto da opere come Stand By Me e La Lunga Marcia di Stephen King, Il Signore delle Mosche di William Golding, Fanteria dello Spazio e Guerra Eterna (di Heinlein e Haldeman), Il Grande Uno Rosso di Samuel Fuller e Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, ma poi ha seguito un suo percorso personale, trovando una sua strada al racconto e una sua voce.”

La Sergio Bonelli crede così tanto in questo progetto editoriale dall’aver allestito un’area inedita apposita in occasione del Lucca Comics, che si terrà dal 31 ottobre al 3 novembre prossimo. Un motivo in più per partecipare quest’anno alla kermesse internazionale toscana, arrivata alla sua ventesima edizione, sarà il claim «Questione di stile» che lancerà il tema della Moda e del Costuming.

Tra gli eventi del tema, la mostra «Dress Code», che si propone di indagare il rapporto fra Moda e Fumetto attraverso sette personaggi femminili (Wonder Woman, la Donna Invisibile, Catwoman, Valentina, Eva Kant, Satanik e Fujiko Mine di Lupin III) e una collaborazione con la Fondazione Ferragamo. Non solo. La casa italiana di Dylan Dog,  leader nel settore fumettistico con i suoi 25 milioni di “ballons” venduti annualmente, sta lanciando una serie di iniziative promozionali in collaborazione con numerose testate online, per “spingere” Orfani.

Già a fine settembre verrà distribuito un numero zero, il cosiddetto “episodio pilota”, in maniera del tutto gratuita attraverso le decine di stores di Game Stop Italia. E chissà che Davide Bonelli non riesca a bissare il successo del padre Sergio che nel 1986 pubblicò la serie più popolare degli ultimi decenni in Italia, destinata a diventare un “caso” anche all’estero: Dylan Dog (che raggiunse tirature anche di 800mila copie mensili), creato da Tiziano Sclavi e arrivata più volte sul grande schermo. Oltre Dylan Dog, Tex, Nathan Never, Dragonero, Zagor, la Sergio Bonelli da qualche anno sembra aprirsi volentieri al “mondo a colori”, prima considerato un esperimento celebrativo in occasione dei numeri centenari delle serie più blasonate. Prima di loro, in Italia, solo Hugo Pratt era riuscito a conquistare il grande pubblico italiano “a colori” con le storie di Corto Maltese. Altri tempi, altre storie, altre nuvolette.

Santi Cautela

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