Segnalibro. Francis Scott Fitzgerald, l’età del jazz e i racconti dell'”Esquire”

Lorenzo de Medici Press pubblica la raccolta completa delle novelle dello scrittore Usa pubblicata dal mensile statunitense

Il grande Gatsby è stato uno dei maggiori successi letterari negli Usa. E’ l’affresco di una storia d’amore in un periodo dorato, definito “età del jazz”, che ha consolidato la fama e l’importanza dell’autore, lo scrittore Francis Scott Fitzgerald (1896-1940), noto anche per il famoso romanzo Tenera è la notte.

In oltre vent’anni di carriera si mantenne scrivendo racconti e feuilleton sui maggiori quotidiani e riviste. Tanto da essere più noto per i racconti che per i romanzi. Ne pubblicò ben 164, puntualmente letti e apprezzati. Nel 1934 una importante rivista maschile, “Esquire”, gli commissionò dei racconti che ebbero successo.Trimestrale, grande formato, carta patinata, la rivista era data in regalo nei negozi di abbigliamento da uomo, nelle tabaccherie, nelle sale da gioco di qualità, nelle edicole. Il primo numero uscì nel 1933 e il successo fu immediato: la prima tiratura, di 130mila copie, solo sette anni dopo, nel 1940, anno della morte di Francis Scott Fitzgerald, passò a 470mila. Divenne ben presto mensile. Nel 1937 Fitzgerald si trasferì a Hollywood dove iniziò a lavorare per la Metro Goldwin Mayer come sceneggiatore. Molti racconti furono apprezzati e la maggioranza era di buon livello letterario. Nel frattempo aveva appreso a scrivere secondo varie tecniche, sulla base delle richieste delle riviste, in particolare sulla base di quanto gli richiedeva “Esquire”. Imparò a scrivere testi particolarmente brevi senza una vera e propria trama. L’abitudine di Fitzgerald con “Esquire” era questa: mandava il racconto, intascava i soldi e in un secondo momento mandava correzioni, cambiamenti ed eventuali ripensamenti. Intanto, un anno dopo il trasferimento a Hollywood, la Metro Goldwin Mayer non gli rinnovò il contratto di sceneggiatore. Lo scrittore si trovò a dover quindi dipendere nuovamente dai racconti e la situazione economica non era facile a causa delle forti spese che doveva sostenere per la salute della moglie Zelda.

Quando Fitzgerald morì, nel dicembre del 1940, nella redazione di “Esquire” giacevano ancora otto racconti che uscirono nei mesi successivi. Il direttore della rivista pubblicò un lungo necrologio e i lettori inviavano lettere di apprezzamento dello scrittore. “Esquire”, negli anni Quaranta e Cinquanta, pubblicò gli scritti in antologie che riscossero successo.

In questi brevi racconti Fitzgerald dimostrava la grande capacità di creare situazioni e personaggi di buona caratura psicologica, con satira e profonda introspezione. Adesso la casa editrice Lorenzo de’ Medici Press di Firenze ha pubblicato – per la prima volta in lingua italiana – tutti i racconti apparsi su “Esquire”.

Francis Scott Fitzgerald, “I racconti dell”Esquire’”, (traduzione di Silvia Rotondo), Lorenzo de’ Medici Press, pagg. 159, euro 14

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Manlio Triggiani

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