Segnalibro. Se la religione come visione del mondo schiaccia materialismo e liberismo

Oaks edizioni ripubblica "Le due culture" di Hilaire Belloc, fiero anglofrancese che fece del cattolicesimo la propria bussola e criticò la modernità

Le due culture di Belloc per Oaks

Brillante polemista, amico intimo di Gilbert Keith Chesterton, Hilaire Belloc (1870-1953), francese di nascita ma presto naturalizzato inglese, era un cattolico tradizionalista. Conservatore, offriva la sua penna e la sua mente alla causa antimodernista e antiliberale nel nome della religione.

Nato da padre francese e madre inglese, perse il padre all’età di due anni. La famiglia si trasferì in Inghilterra dove Hilaire crebbe e fu educato. A Oxford si laureò in Storia e subito si dedicò al giornalismo. La vita non fu benevola con lui: gli riservò lutti e dolori che lo segnarono profondamente: dopo cinque anni di matrimonio morì la moglie, Elodie Hogan, segnandolo per tutta la vita: portò per sempre il lutto e non si risposò più. In seguito i due figli morirono nella prima e nella seconda guerra mondiale.

Belloc fu autore molto versatile, in grado di scrivere di storia militare, di poesia, fu autore di romanzi, commedie, racconti di viaggio, gialli. E anche pamphlet e saggi tradizionali. Cattolico tradizionalista, si schierava contro la democrazia moderna. Nel 1929 Belloc scrisse un libro, Le due culture, ora riproposto da Oaks, casa editrice diretta da Luca Gallesi. Lo scrittore non risparmiava critiche e analisi corrosive al sistema capitalistico e liberista che nel Regno Unito imperava. E’ sorprendente pensare che in Italia fu pubblicato nel 1947 e la lettura di questo Sillabo laico, è per gran parte ancora attuale. Belloc sviluppa una forte e strutturata critica, da un’ottica conservatrice, ai valori della modernità e al materialismo, una visione completa attraverso un’analisi di parte ma puntuale della società capitalistica. Lo fa tenendo ben presenti due poli di “attacco”: le sopravvivenze (“vecchie forme di attacco le quali sono prossime ad abbandonare il terreno”) e le sopravvenienze (“nuove forme d’attacco”). I suoi sono attacchi pesanti, analisi corrosive, pensieri e idee duri espressi attraverso una pioggia di frasi, prove, dimostrazioni che pongono al centro la religione cattolica intesa come polo di orientamento di una vita intera. Il riferimento che un lettore può fare leggendo queste tesi, è a una religione o, più in generale, al sacro, non necessariamente al credo cattolico. L’importante, nell’ottica di Belloc, è avere una visione del mondo che si opponga strenuamente al materialismo. Ovviamente per lui il cattolicesimo, al centro delle riflessioni, era la bussola esistenziale. Le teorie e i pensieri riportati nel libro costituiscono un breviario reazionario che offre una visione della realtà tuttora di sconcertante attualità.

Hilaire Belloc, Le due culture. Sopravvivenze e sopravvenienze, (prefazione di Martino Cervo); Oaks ed., pagg. 235, euro 20

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Manlio Triggiani

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