Segnalibro. Il futuro del sindacato è nelle antiche radici sociali e nazionali

Le Edizioni sindacali mandano in libreria il volume di Ada Fichera "La storia è... domani": l'agibilità politica con al centro la persona

Ada Fichera, delle Edizioni sindacali

Un’espressione diffusa e spesso accettata acriticamente da parte dell’opinione pubblica, è: “I sindacati hanno rovinato l’Italia!”. La critica deriva da iniziative poco brillanti di alcune sigle sindacali, da posizioni ricalcate sulle decisioni del partito di riferimento (vale per i sindacati che sono gemmazione di partiti). Spesso si tratta di una espressione che non coglie nel segno, una reazione non molto meditata.

La verità è che spesso i sindacati, ricorrendo costantemente allo sciopero, interpretano la funzione sindacale prevalentemente come rivendicazione salariale o contrattazione di diritti. Così finiscono per svolgere un’azione limitata ed essenzialmente di parte. Il concetto di sindacalismo inteso come rapporti nell’ambito di tutte le componenti della società non è sempre messo in pratica e condiviso.

Qual è quindi il futuro del sindacalismo? Ada Fichera, giovane intellettuale, giornalista, docente di Comunicazione politica e istituzionale e di Cultura sindacale, con numerosi libri all’attivo sulla cultura e sul sindacalismo ha pubblicato La storia è… domani (Edizioni sindacali) che reinterpreta attraverso una serie di riflessioni il ruolo e la vocazione del sindacalismo in un’ottica moderna. Quindi affronta temi all’ordine del giorno come il reddito di cittadinanza, la posizione giuridica dei precari e il ruolo dei navigator, il salario minimo, lo smart working e l’urgenza delle proposte sindacali nell’ambito di una più ampia partecipazione. Argomenti affrontati con una scrittura piana, diretta, in un’ottica particolare. Quale? Quella, inedita, di inserire le tematiche moderne e contemporanee in una interpretazione che tenga conto degli insegnamenti di grandi sindacalisti che non solo hanno fatto il pensiero sindacale dalla fine dell’Ottocento in poi, ma le cui opere hanno lasciato il segno e realizzato un sindacato che faccia politica secondo una visione organica e bilanciata fra teoria e rappresentanza, partecipazione e confronto.

Un volume agile che in poche pagine descrive le teorie di grandi sindacalisti come De Ambris, Corridoni, Labriola, Olivetti, Panunzio. Fichera le ritiene ancora valide e le cala nella realtà attuale prospettando soluzioni, attualizzazioni e analisi basate su un metro di giudizio spregiudicato e moderno. Le sfide del futuro, futuro che è già qui, possono essere affrontate solo con un pensiero sindacale all’altezza dei tempi e – contestualmente – con un riferimento chiaro alle origini, all’eredità di grandi uomini che si richiamavano al sindacalismo rivoluzionario e nazionale.

Ovviamente tutto questo deve essere adeguato e commisurato al mercato del lavoro, alla pianificazione delle strategie d’impresa, a una politica nazionale che garantisca un organico sviluppo per l’Italia. Insomma, una serie di proposte che pongono sempre al centro la persona.

*Ada Fichera, La storia è… domani, Edizioni sindacali, prefazione Francesco Paolo Capone, pagg. 89, euro 10

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Manlio Triggiani

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