Segnalibro. Alla ricerca (eterna) delle dimore di Dio sulla terra

Il Mulino pubblica un libro dello storico Franco Cardini su un tema che ricorre in tutte le religioni e nella coscienza dell'uomo

Le dimore di Dio di Franco Cardini per Il Mulino

Dal momento in cui nasce una religione gli uomini si affannano a realizzare templi, chiese, giardini, sinagoghe, moschee, quasi volessero approntare uno o più luoghi per accogliere Dio, per rendergli una dimora alla sua altezza. Un luogo dove poterlo anche incontrare fra preghiere e riti religiosi. Avere il divino in terra, del resto, è come condividere la fede e la presenza di Dio. Franco Cardini, uno dei massimi storici europei, ha fatto il punto su questa aspirazione di tutti gli uomini e di tutte le comunità religiose: cercare, trovare, conoscere dove sono i luoghi del Signore. Nel suo libro Le dimore di Dio, appunto, affronta il tema su più piani: storico, diaristico, con riflessioni personali legate anche ai viaggi compiuti in terre lontane, visitando e vivendo giorni e giorni in eremi, cattedrali, abbazie, luoghi sacri. Non mancano, ovviamente, anche messe a punto di carattere storico utili per comprendere tanti passaggi e interpretazioni ancora discusse o magari da alcuni riferite in maniera non corretta o addirittura non aderente alla realtà. Ma alla fine emerge il solito interrogativo: Qual è la dimora di Dio? L’uomo, ormai homo oeconomicus, consumista, materialista, lo cerca ancora? Cardini non è solo un grande medievista ma anche uno storico delle idee e le sue conoscenze di antropologia lo portano a considerare pure l’origine delle religioni. Dato importante, l’autore nota e sottolinea che il cristianesimo ha radici nell’ebraismo e, in parte minore, nel paganesimo. Quindi una sorta di sincretismo del quale si deve tener conto: ecco perché alcune chiese antiche sorgono dove prima c’erano templi pagani, mitrei e altri luoghi sacri per altri credi. Emergono raffronti che aprono nuovi scenari, come la somiglianza fra Maria e Ishtar, il culto di San Michele arcangelo che nacque in ambienti pagani e la sua diffusone in tutto l’Occidente. In altre parole, per Cardini non si può pensare alle religioni considerandole staccate l’una dall’altra anche alla luce del dato che le religioni abramitiche si basano sull’unicità di Dio e spesso hanno aspetti consimili. Insomma, vi sono nel credo e nelle religioni delle interconnessioni e anche una unità trascendente che mostra degli aspetti ricorrenti soprattutto nelle fedi monoteiste.

Un momento di rilievo della riflessione cardiniana è senz’altro quello sulla città più importante del mondo, Roma. Città pagana per eccellenza, venne completamente stravolta dal momento in cui si affermò il cristianesimo. Cambiò del tutto con la fondazione di innumerevoli chiese, l’abbattimento di gran parte delle statue e dei templi pagani. Un’altra parte di luoghi sacri venne adattata a dimore cristiane.

Luoghi vari, montagne, labirinti, giardini, Roma e Gerusalemme, sono tanti i posti che l’autore descrive e il libro si presta a più livelli di lettura spaziando dalla storia dell’arte alla storia della letteratura, dalla storia medievale a rimandi prettamente letterari. Ma tutto si concentra, alla fine, nella direzione della ricerca del sacro, del divino, nella ricerca di un Dio.

Franco Cardini, Le dimore di Dio, Mulino ed., pagg. 342, euro 28

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Manlio Triggiani

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