Manuel Machado poeta patriottico amato da Borges

Fratello del repubblicano Antonio, era un sostenitore di Franco e José Antonio (a cui dedicò anche dei versi)

La raccolta di Manuel Machado curata da Vito Orlando

“Le migliori pagine di Manuel Machado non sono inferiori a quelle del fratello Antonio. Penso che per questo silenzio il fatto che Antonio era repubblicano mentre Manuel era un sostenitore di Franco, potrebbe aver avuto un’influenza. Penso sia assurdo giudicare uno scrittore dalle sue idee politiche”. 

Queste parole di Jorge Luis Borges esemplificano perfettamente la sorte di questo poeta, tra i più grandi del Modernismo spagnolo, ma oggi dimenticato. Molti critici e ispanisti hanno infatti derubricato nei decenni scorsi Manuel a “il fratello di Antonio”, autore ritenuto uno dei più grandi poeti in lingua spagnola di tutti i tempi e protagonista della “generación del ’98”. Che non via sia una traduzione organica delle sue opere in Italia è la cartina tornasole di come sia stato misconosciuto e condannato ingiustamente all’oblio. 

Opera meritoria quindi di Vito Orlando, che ha colmato questa lacuna, curando e traducendo in italiano il volume di Manuel Machado “Ars Moriendi”, con testo spagnolo a fronte. Il volume, edito da Si24, è distribuito dal Centro librario Occidente di Palermo (centrolibrariooccidente@gmail.com).

Manuel Machado y Ruiz nacque a Siviglia nel 1874, un anno prima di Antonio. Ben presto si trasferì a Madrid, ma non perse l’influenza delle sue radici andaluse, e nella sua poesia si sente il profumo del flamenco e il linguaggio delle “coplas”. Si imbevve in gioventù del modernismo del nicaraguense Rubén Darío e del parnassianesimo francese. Nel 1902 il suo libro di poesie “Alma” lo fece conoscere e trasformare in un autore famoso. Poco dopo, nel 1909, pubblicò una delle sue opere più importanti, “El mal poema”. Dal 1926 i fratelli Manuel e Antonio formeranno insieme una coppia di successo nella creazione di testi teatrali. Dal loro lavoro a quattro mani, opere come “Las Adelfas” o “La Lola” lasceranno i porti spagnoli, e vi saranno realizzate anche versioni cinematografiche. 

Ma con l’Alzamiento del luglio 1936 i due fratelli furono separati dalla guerra civile spagnola. Manuel, cattolico, scelse il Bando Nacional e ciò gli valse il successivo riconoscimento del regime del generale Franco. Ma, mentre Manuel fu nominato membro della Reale Accademia di Spagna, il fratello, che parteggiava per i repubblicani, si rifugiò in Francia, insieme alla vecchia madre, dove morì lo stesso anno della fine della guerra civile. Questa notizia colpì duramente Manuel, che, anche lui infermo, morì a Madrid nel 1947 lasciandosi alle spalle un’eredità poetica di indiscutibile qualità. Ma allo stesso modo, con la rinascita culturale della Spagna degli anni ’60 e della Transizione, Manuel fu dimenticato anche in Patria e il vuoto lasciato dalla sua poesia fu automaticamente occupato dal lavoro del fratello minore. Antonio, comunque, nei suoi quaderni scrisse che il fratello era il più grande poeta modernista spagnolo. La raccolta “Ars Moriendi” fu pubblicata a Madrid nel 1921. Alcune singole poesie erano già state pubblicate tra il 1919 e il 1921 in alcune riviste: Cosmopolis, La Libertad e Indice. Machado la definì il “dolente canto del cigno che saluta la gioventù e la poesia”.

“Le poesie di Machado – scrive Orlando nella prefazione – sono versi di leggerezza, di grazia e la sua Andalusia pervade l’intera opera. In Ars Moriendi evidenziò la sua tematica più essenziale: la vita e la morte. In ciascuno di essi il poeta articola, come connessione, un’arte d’amare e un’altra di morire, per il proprio uso”. 

Orlando nella traduzione ha cercato di rendere più fedele possibile il significato originale, senza licenze poetiche, cui spesso i traduttori inducono. “I versi in italiano sono stati resi magnificamente”, ha detto nel corso di una presentazione del volume il critico letterario Aurelio Pes, in uno dei suoi ultimi interventi prima della scomparsa.

La seconda parte del volume comprende alcune poesie, scelte lungo tutto il suo percorso artistico: da “Alma” del 1902 a “Cadencias de cadencias” del 1943. Si è preso in esame anche la i suoi versi “patriottica” – tra quest’ultime poesie alcune dedicate a Josè Antonio Primo de Rivera e ai gen. Emilio Mola e Francisco Franco – insieme a quella religiosa, cui si dedicò al final de la su vida. 

Y retornar, viejo torero que aún espera reconocer el albero de su plaza, a la Sevilla natal… (e tornare, vecchio torero, che spera ancora di riconoscere l’albero della sua piazza, alla natia Siviglia)”.

*Manuel Machado, “Ars Moriendi e Poesie scelte”

Cura e traduzione di Vito Orlando, con  testo spagnolo a fronte, Si24, Palermo, pagine 93,  12 euro (centrolibrariooccidente@gmail.com)

Nuccio Barone

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