Ritorna “Opere Pubbliche” del Ventennio: i modelli Palermo Siracusa e Ragusa

Una iniziativa del Centro Libraio Occidente di Francesco Paolo Ciulla: rieditata una rivista storica con i numeri sull'urbanistica nelle città siciliane

La rivista “Opere pubbliche”

Due cimeli recuperati per la gioia degli appassionati di cose del il Ventennio. Ma anche due strumenti assai utili affinché gli amanti delle propria città possano fare un salto visivo tra foto e bozzetti e scoprire come e quanto il Regime fascista le abbia trasformate. Le opere pubbliche furono infatti uno dei capitoli sopra il quale il Fascismo puntò buona parte della sua credibilità amministrativa, fino a trasformarlo in un vero e proprio fiore all’occhiello.

Il Centro Librario Occidente diretto da Francesco Paolo Ciulla ha dissotterrato tre numeri, appunto, di Opere Pubbliche (rassegna mensile illustrata), direttore Ezio Cingolani. Nello specifico si tratta una monografia dedicata a Ragusa (maggio-luglio 1937, XV, Anno VII, numero 5-7) e Siracusa (agosto-settembre 1932, X, anno II, numero 8-9); e un’altra a Palermo (luglio-settembre 1935, XIII, Anno V, numero 7-9). Un modo suggestivo per fare il più facile dei confronti, il com’era/com’è. 

Prima dell’avvento del Regime, Palermo “versava, in realtà, in condizioni di abbandono tanto più doloroso sotto certi aspetti, in quanto in evidente contrasto non soltanto con la posizione di grande città tra le consorelle italiane, che le competeva per grandezza di tradizioni storiche, per funzioni relative al suo rango marittimo e anche per lo sviluppo demografico, ma per gli stessi doveri imprenscindibili che ogni grande, come del resto ogni medio ed ogni piccolo centro, hanno verso l’igiene e il decoro della popolazione e del Paese”.

E ancora: “Il Regime Fascista trovò dunque, nella massima città siciliana, una somma cospicua di lavoro da compiere. Il risanamento, l’ampliamento, il maggior decoro edilizio di questo grande centro costituivano un vasto problema da affrontarsi con larghezza di mezzi e soprattutto con organicità e precisione di vedute”.

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