Il vitalismo delle riviste dell’area non conforme

Qui in rassegna "Fuoco", Minas Tirith", StoriainRete", "Eurasia", "Aiòn", "Arthos", "Atrium" e "Vie della Tradizione"

Rissa in galleria di Umberto Boccioni

Una rivista ha lo scopo di intervenire nella cronaca, nel dibattito del momento, nella polemica o nella critica a idee o a fatti del giorno. Ogni rivista è portatrice di valori, idee, analisi. Quindi di visioni del mondo. Ecco perché leggere le riviste è importante quanto leggere i libri. Una veloce carrellata d’inizio anno per mettere a fuoco le testate portatrici di una visione del mondo alternativa, non conforme e tradizionale.

Apriamo questa rassegna con riviste nate l’anno scorso. “Fuoco” è un trimestrale di grande interesse. Costa 5 euro ed è edito dall’associazione culturale Cinabro (leggifuoco.it) sodalizio tradizionale che molto ha puntato, negli anni scorsi, sulla formazione dei soci. Ampliato il raggio di azione all’editoria, ha pubblicato – e pubblica – libri di grande interesse. Ora si cimenta con una rivista trimestrale che svolge, da un punto di vista tradizionale, una critica costante alla società postmoderna. L’ultimo fascicolo ha un pregevole dossario sulla transizione ecologica (“Sostenibilità insostenibile”) e affronta temi all’ordine del giorno come la pornografia, la scomparsa del lavoro per i giovani, l’estinzione dei popoli europei per il crollo delle nascite, una riflessione su Tolkien, la spersonalizzazione del nuovo lavoro, oltre alle consuete rubriche. Il direttore è Nicolò Strumielo.

Grande novità, il ritorno di “Minas Tirith”, rivista ufficiale della Società Tolkieniana Italiana, presieduta da Domenico Dimichino. E’ la rivista più qualificata in Italia e una delle maggiori in Europa su Tolkien e la fantasy. Direttore Gianfranco de Turris, ha una cadenza semestrale e parte con un numero di 314 pagine (costa 20 euro e questo è il numero 24, proseguendo la numerazione da dove la pubblicazione era stata interrotta, come segno di continuità). Ha un invidiabile comitato scientifico composto da docenti universitari italiani e stranieri, una redazione collaudata, è la Bibbia della critica fantasy in Italia. E’ edito da L’Arco e la Corte (arcoelacorte.it). I saggi sono di grande interesse: dalla letteratura e dalla linguistica alla narrazione, a novità inedite sulla biografia di Tolkien, mito, fiabe e favole e narrativa fantasy e anche religione. Responsabile editoriale della rivista è Alessandro Stanchi. Questa rivista ha acquisito collaborazioni di valore anche dall’estero.
StoriainRete” (storiainrete.com) è una rivista classica, mensile che esce da diciassette anni e fra scoop e analisi puntuali, fornisce una visione accurata della storia in particolare degli ultimi due secoli. Diretta da Fabio Andriola, l’ultimo numero (il 185, novembre/dicembre 2021, euro 6,90) offre un corposo dossario sul “Colonialismo fra bugie e leggende” svelando aspetti poco noti e analizzando il fenomeno da un punto di vista oggettivo che rimarca gli errori interpretativi che si sono succeduti. Anche in questo numero articoli di pregio come quelli sui falsi musicali (la nascita di “Bella ciao”) la ricostruzione del processo ai Far, dove, fra gli imputati, c’era Julius Evola, ad analisi del processo di Bologna e degli errori compiuti dagli inquirenti. Chiudono il fascicolo le numerose rubriche.

Il numero 4/2021 di “Eurasia”, rivista di studi geopolitici diretta da Claudio Mutti (eurasia-rivista.com; pp. 222; 18 euri) esce puntualmente da diciassette anni. Offre in questo numero due interessanti dossari: uno sulla Russia e l’altro sulla Palestina. Riporta l’ennesima puntata di un’inchiesta di notevole interesse per comprendere certe dinamiche politiche (la geopolitica delle sètte) oltre ad analisi sulle situazioni continentali, in particolare dell’Afghanistan, e la situazione attuale dello Yemen. Chiudono il fascicolo le rubriche di “Documenti” e di recensioni.

Riviste di particolare approfondimento sono quelle tradizionali che approfondiscono la Tradizione ee la dimensione metafisica. Tre in particolare: “Atrium”, “Aiòn” e “Vie della Tradizione”. Il trimestrale “Atrium” (pp. 149; euro 18,00; sede: Frazione Longhi, 37; 38046 Lavarone) esce da ventitré anni, è diretto da Giulio Maganzini (responsabile) e da Nuccio D’Anna. L’ultimo numero è interamente dedicato a Marsilio Ficino, figura di grande importanza nell’ambito dell’esoterismo. L’ultima nata fra le riviste tradizonali è Aiòn (n. 0, pp. 196, euro 20,00; Ed. Stamperia del Valentino; stamperiadelvalentino.com). Rivista “aperiodica di filosofia ermetica”, diretta da Luca Valentini, si occupa principalmente di ermetismo, ha in preparazione fascicoli monografici con particolare attenzione alla cultura esoterica napoletana e alla spiritualità del bacino mediterraneo.

“Arthos”, “pagine di testimonianza tradizionale” è una rivista che esce da ventiquattro anni nella seconda serie ma già era presente nel panorama editoriale sin dagli anni Settanta. Poi la chiusura, in seguito la riapertura per i tipi di Arya sotto forma di annuario diretto da Renato del Ponte, docente e autore di vari saggi e opere su Roma e la Tradizione. L’ultimo numero (n. 29, pagg. 192; euro 20 euro; arya.victoriasrl@gmail.com) ha un ricco indice: dai racconti di fate dell’Irlanda alle mummie bionde nell’antica Cina fino ai simboli alle origini del Comune di Genova. Dall’etimologia di Pontifex, alla ricezione di Platone nell’opera di Evola, fino a Evola, Guénon e l’Etiopia copta. Il fascicolo si chiude con le consuete rubriche di recensioni e di notizie. Fra qualche mese dovrebbe uscire già l’altro fascicolo.

Sta per uscire, per fine gennaio, il numero doppio di “Vie della Tradizione”, la più antica rivista di studi tradizionali in Italia, pubblicata per la prima volta nel gennaio del 1971, cinquantuno anni fa! Fondata da Gaspare Cannizzo, la rivista ha avuto come primi collaboratori Julius Evola, Massimo Scaligero, Placido Procesi, Emilio Servadio, Pio Filippani Ronconi, Adriano Romualdi, Gianfranco de Turris, Luigi Petriccione e vari altri. Quello in uscita sarà un numero doppio di oltre 200 pagine con collaborazioni di Sessa, Monastra, D’Anna, Valentini, Triggiani, Mutti, Casalino, Mander, Haudry, Maccaferri, ecc. La rivista offre una panoramica ampia di studi e approfondimenti, segnalazioni librarie su tutte le Tradizioni e prospettive anche sul mondo moderno. Le vie della Tradizione sono tante, la Tradizione è una. Sulla scorta di questo assunto, la rivista offre anche orientamenti non solo culturali ma anche pratici. “Vie della Tradizione” è diretta da Anna Cannizzo (direttroce responsabile) e Manlio Triggiani (direttore editoriale) ed è edita da L’Arco e la Corte.

M. T.

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