Mostre. “Viaggio intorno all’Uomo”: gli scatti di Steve McCurry a Siena fino al 3 novembre

Sharbat-Gula-ragazza-afgana-SteveMcCurry«Il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile». Basterebbe questa frase a descrivere l’universo di colori, emozioni ma soprattutto stimoli che è magistralmente compreso nell’arte del fotografo statunitense Steve McCurry. Una propensione al viaggio e alla scoperta degna del miglior Chatwin, animo irrequieto e mai sazio di quella conoscenza diretta dei luoghi e delle persone che è possibile raggiungere solo vivendo in mezzo a loro, Steve McCurry traccia con le sue fotografie una cartina geografica peculiare, dove a rappresentare stati e nazioni sono i volti e soprattutto gli sguardi delle persone che li abitano.

Fino al 3 novembre 2013 sarà esposta un’antologia di oltre 200 dei suoi scatti a Siena, nel complesso museale di Santa Maria della Scala che ospita già da giugno la mostra “Viaggio intorno all’Uomo”, dove il visitatore potrà ritrovarsi in lande esotiche e terre lontane, faccia a faccia con volti solcati da rughe di vita, fatica ma al tempo stesso con occhi luminosi e penetranti. D’altronde McCurry deve la sua fortuna proprio agli occhi verdi di Sharbat Gula, un’orfana di appena 12 anni immortalata, nel lontano 1984, nel campo profughi di Peshawar. Quello scatto, poi diventato una storica copertina del National Geographic Magazine nel giugno 1985, è tutt’oggi considerato la foto-icona dei conflitti afghani all’epoca in corso.

Da lì McCurry ha iniziato la sua opera di “cronista” in diversi scenari di guerra quali Iran e Iraq, Afghanistan, Cambogia, Filippine, Libano, cercando sempre l’animo genuino delle gente del luogo. Come egli stesso ha avuto modo di dire « cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana. Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell’essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità ».

Fotografo dell’anno in più occasioni e vincitore di prestigiosi premi internazionali, la Kodak ha voluto omaggiarlo con l’ultimo rullino di pellicola Kodachrome da 36 pose prodotto prima del ritiro dal mercato nel 2010, dal quale McCurry ha realizzato 36 scatti in giro per il mondo che è possibile ammirare nella galleria Last roll of Kodachrome sul sito del fotografo (www.stevemccurry.com).

« Sperimentare nuove culture, vedere come vivono popoli diversi e tutte le strabilianti varietà di vita su questo pianeta – esseri umani, animali, mari, oceani, montagne – è il miglior modo di impiegare la propria vita ». Viaggiare e fotografare come attività in simbiosi, un mix perfetto di arte, passione ma anche tecnica. Perché, come ha detto Henri Cartier-Bresson, « fotografare è mettere sulla stessa linea di mira testa, occhio e cuore. È un modo di vivere ».

Giuseppe Contarino

Giuseppe Contarino su Barbadillo.it

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