Il caso. Cinque proverbi per la Lorenzin: no al paternalismo di Stato (e alle sue figuracce)

min-saluteC’è solo una cosa davvero divertente nella nuova campagna del ministero della Salute: costringerci a fare un bagno di banalità, schizzandoci addosso un lago di luoghi comuni. Cinque proverbi, non tantissimi, da girare ai collaboratori del dicastero retto dalla signora Lorenzin.

Errare è umano, perseverare è diabolico. Ancora non l’avete capito che la gente non fa figli perché non li può mantenere? Veramente credete che si sia felici vivendo costretti a consumare quantità immani di plastiche profilattiche con l’incubo di trovarsi un mutuo (un altro?) addosso? Veramente pensate che si possa indurre la gente a figliare adducendo le santissime ragioni dell’Inps allo sfascio? Già una volta ci avete provato e vi hanno strafacciato, sul web, per strada, nei bar, sui pullman. E manco l’avete capito che così ci incattivite.

La fissazione è peggio della malattia. Parente strettissimo della massima succitata, questa va maggiormente in profondità su un aspetto deteriore e detestabilissimo: ma chi autorizza il governo a decidere che vita dobbiamo avere intenzione di vivere? Non lo abbiamo consentito alle persone più care della nostra vita, non possiamo certo consentirlo a gente che se ne sta con il cuore al caldo nell’alveo del ministero. Il paternalismo post-diccì di certa classe dirigente è a dir poco indisponente, irritante e assolutamente fuori luogo. Se si sono fissati che ci devono educare, che dobbiamo seguire le loro lezioncine scolastiche, organizziamo un grandissimo filone e andiamoci a ubriacare di Sangue di Giuda.

Chi si somiglia si piglia. Grazie al sapiente collage delle immagini saccheggiate a uno studio dentistico britannico e a un programma antidroga di Scientology (grazie, direttore Mentana) scopriamo che non ce la dobbiamo fare con i cattivi compagni, cioè coi neri che si fanno i bomboloni e le simildark che condividono con loro gli spinelli e i proletari addormentati. Senz’offesa, dobbiamo stare alla larga dagli afro, da Valentina Nappi e dai figli dei fantozzianamente “inferiori”.  Invece dobbiamo dare i bacini ai figli di papà con i denti bianchissimi che perdono tempo in riva al mare con il golfino addosso. Certa gente tra di loro non si può mischiare. Capito? Il governo di sinistra – oltre a dire (involontariamente?) una sciocchezza di dimensioni planetarie – scivola sui temi del razzismo e del femminismo. Ops.

A chi il Signore non dà figli, il diavolo dà nipoti. Che per inciso non gli pagheranno la pensione ma brigheranno nel buio del tinello per strapparvi l’eredità. Dovete figliare, dovranno lavorare per pagare l’assistenza, i contributi. È l’Inps che ve lo chiede. Quale miglior motivo per riprodursi se non per aiutare la pubblica assistenza. Ma a proposito, se non c’abbiamo lavoro noi, i nostri figli dove s’impiegheranno? Non è che per caso questa è una mossa della lobby delle agenzie di scommesse per incrementare il numero di ciondoloni che giocano alle corse virtuali dei cani?

L’ignorante parla sempre, l’intelligente parla poco, il fesso parla sempre. Intelligenti pauca.

 

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Alemao

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