Il fine settimana ungherese ha il suo prologo al giovedì, ancora all’insegna delle polemiche, giacché la FIA respinge il ricorso che la Red Bull aveva presentato sui fatti di Silverstone, adducendo delle prove inedite: così facendo, la controversia può almeno di diritto considerarsi chiusa definitivamente.
Le prove libere
Budapest, in calendario fin dal 1986, è un tracciato tortuoso, non agevole per i sorpassi, costellato di quattordici curve e che perciò richiede un elevato carico aereodinamico: scese in pista le monoposto, Verstappen piazza subito lo zampino nelle FP1 (in 1’17”55), lasciando le Mercedes a spartirsi le FP2 (Bottas; 1’17”012) e le FP3 (Hamilton; 1’16”826).
Le qualifiche
Al sabato pomeriggio a farla da padrone è soprattutto il tipico caldo afoso della pianura magiara, anche se non cambiano i valori in campo: Q1 a Verstappen, in 1’16”214, che poi replica anche in Q2 (nella quale Hamilton e Bottas sono gli unici a qualificarsi sulla media) con 1’15”650.
La pole position va invece a Lewis Hamilton (non senza rumori, per un presunto rallentamento operato ai danni di Verstappen durante il secondo giro d’uscita in vista dell’ultimo tentativo, sebbene comunque cronometri alla mano l’inglese sarebbe poi stato completamente scagionato) cui basta il grandioso 1’15”419 del primo run per conquistare la partenza al palo, davanti a Bottas, Verstappen, Gasly, Norris e Leclerc; soltanto quindicesima l’altra rossa, quella di Carlos Sainz, a causa di un incidente occorsogli durante la seconda manche di qualificazione.
La gara
A circa mezz’ora dal via arriva la pioggia, poggia che costringe tutti i piloti a partire con le intermedie.
Al via Hamilton tiene bene la testa, mentre il pessimo stacco di Bottas lo fa risucchiare da Verstappen, Norris e Perez: arrivato alla prima frenata però, il finlandese tampona Norris, che finisce addosso a Verstappen (danneggiandone pesantemente la carrozzeria e il fondo) e innescando un immenso parapiglia (ritenuto responsabile, la sanzione comminata è stata di cinque posizioni da scontare sulla griglia della prossima gara, oltreché due punti sulla patente); alle loro spalle, anche Stroll sbaglia completamente il punto di frenata e rovina contro Leclerc, il quale a sua volta spedisce Ricciardo in testacoda (anche il canadese punito con cinque posizioni di penalità in griglia da scontare nella prossima occasione, più due punti sulla patente).
Del disastro della prima curva, fanno le spese Perez, Leclerc, Stroll, Norris e appunto Bottas (divelta la sospensione anteriore sinistra), tutti ritirati, per cui al secondo giro, con la pista disseminata di detriti, i commissari decidono per la bandiera rossa che comporta una interruzione di circa 25’, al termine della quale i piloti cominciano la nuova procedura per la partenza da fermo, con il sole a fare capolino e la pista ad asciugarsi repentinamente.
Al termine del nuovo giro di formazione però, ecco accadere l’impensabile, visto che tutti i piloti si precipitano a montare gomme medie, dovendo per questo iniziare dalla corsia dei box; tutti tranne Hamilton che rimasto con le intermedie, si presenta da solo sulla griglia, attendendo l’accensione e lo spegnimento dei semafori che danno il nuovo via al Gran Premio: il clamoroso errore tattico costringe il 44 a pittare con un giro di ritardo, con la conseguenza diretta di sprofondare in fondo alla classifica, lasciando Ocon in testa davanti a Vettel a giocarsi la più elevata delle poste in palio.
Verstappen, alla guida di una macchina danneggiata nell’aereodinamica, riesce ad entrare in zona punti solo al quattordicesimo giro.
Hamilton invece, bloccato in undicesima posizione alle spalle di Gasly, si ferma al giro 19 per montare le dure, tanto quanto Ricciardo e Verstappen alla tornata successiva ma l’undercat consente all’inglese della Mercedes di scavalcarli entrambi, issandosi temporaneamente in decima posizione, poi nona quando anche Russell si ferma per il cambio gomme.
La partita a scacchi dei cambi gomme vede Sainz scegliere le dure al 32 e i battistrada effettuare la stessa mossa al 36 e al 37: nei fatti, questa doppia tornata sarà fondamentale, visto che il maggior tempo perso da Vettel al proprio pit stop, permette al francese di difendersi al meglio, ritardando di un giro la fermata e risaltandogli in pista davanti per una questione di decimi, lasciando così il tedesco in un limbo dal quale non riuscirà praticamente ad affrancarsi; rimasto davanti a tutti temporaneamente Alonso, l’asturiano opta per la Hard al giro 39, riprendendo in quinta posizione, alle spalle anche di Sainz e Hamilton, Hamilton che in una rimonta incessante va di nuovo a montare le medie al giro 47, come per altro aveva fatto Verstappen sette passaggi prima.
Hamilton, tornato in pista quinto, ci impiega otto passaggi per incollarsi allo scarico della Alpine dell’Asturiano ma nonostante disponga di un mezzo nettamente inferiore, l’ex pilota della Ferrari riesce a difendersi e a resistere per ben dieci epici giri con le unghie e con i denti, sfruttando ogni centimetro di pista e rintuzzandolo innumerevoli volte fino a quando, indotto all’errore, è costretto a farsi sopravanzare da un Hamilton, che di slancio in due tornate riprende e supera all’interno anche Sainz sul rettilineo (giro 67); intanto, al 60 Verstappen aveva scavalcato Ricciardo, tornando decimo, grazie alla migliore accelerazione in uscita dalla prima curva.
Dopo settanta palpitanti giri, la bandiera a scacchi saluta l’entusiasmante prima vittoria in Formula 1 di Esteban Ocon e della Alpine-Renault, davanti a Vettel, secondo per un soffio su Hamilton; punti iridati per Sainz, Alonso, Gasly (autore del giro più veloce, proprio sotto la bandiera a scacchi, in 1’18”394), Tsunoda, Latifi (ai primi punti in F1), Russell e Verstappen.
In serata però, ecco il grande colpo di scena: nel serbatoio della Aston Martin di Vettel infatti, durante le verifiche, i commissari (forse complice il consumo eccessivo) trovano solamente 0.3 litri di carburante, in luogo del litro statuito dal regolamento, con conseguente squalifica immediata, contro la quale comunque l’Aston Martin ha già provveduto a presentare un ricorso.
La squalifica del tedesco significa che Hamilton scala secondo, con Sainz terzo (e Verstappen nono) ma soprattutto che, oltre a salire Raikkonen al decimo posto, le due Williams si piazzano settima e ottava, un risultato a suo modo storico: in effetti, non soltanto la scuderia di Grove non si classificava in zona punti dalla Germania della stagione 2019 ma i dieci totalizzati nel solo fine settimana magiaro, sono più del totale di quelli guadagnati dal 2018 compreso ad oggi (sette nel 2018, uno nel 2019); un risultato importante, che potrà dare nuova linfa ad una delle squadre storiche del “Grande Circo”.
Poca benzina all’arrivo per Vettel? Son questi regolamenti pignoleschi all’inverosimile, mentre lo scorrretto e disinvolto Hamilton esibisce la sua impunità sempre, da figlio del nuovo popolo eletto, che fanno allontanare la passione dalle gare! Ma chi se ne frega se invece di un litro solo 0,3 ne è rimasto…. Affari del team, del pilota, non dei commissari!
Hamilton blocca tutti per impedire un giro veloce lanciato che avrebbe potuto rubargli la pole! L’han visto tutti, tranne i commissari, al solito…
A questo punto il propulsore Renault si candida per il terzo posto, dopo Honda e Mercedes, lasciando alla Ferrari…il cucchiaio di legno! Perchè non si danno una mossa a Maranello? Qualche piazzamento raccattato ultimamente un po’ per buona sorte non cambia la situazione di tutta la stagione e delle precedenti…
Verrebbe da ridere, se non fosse l’ennesima tegola sulla Ferrari. La Power Unit di Leclerc non è riparabile, quindi sostituzione con costi elevatissimi e penalizzazioni! Ma perchè le ‘teste pensanti’ non buttano nel cesso queste demenziali Power Unit e si ritorna ai motori veri, quelli che si facevano a Maranello e, quando uno si dannneggiava, si sostituiva senza tante storie? I regolamenti attuali, nella loro pignoleria e psedo-severità, sono il parto di menti folli che odiano le corse e di una mandria di beoti che li accetta. A morte la transizione ecologica! Viva la vita (ed i motori normali)!!!