“Geròntes bipaides eisìn”, ovvero” i vecchi sono due volte bambini” sosteneva Aristotele nella Metafisica. Ci dev’essere del vero in questa affermazione, se, più prossimo ai settanta che ai sessant’anni, sono ritornato alla fase dei “perché”. Con la differenza che, mentre per i bambini domandare la causa delle cose è un modo per aprirsi al mondo in cui vivranno prendendone consapevolezza, i perché che mi pongo costituiscono altrettante conferme che il mondo attuale è sempre meno quello in cui vorrei vivere.
Sottopongo per questo ai lettori alcuni “perché?”, e pazienza se molti di loro si riveleranno semplici interrogazioni retoriche.
Perché se Casa Pound occupa un palazzo è un gesto di sfida alle istituzioni, e se il Pd, partito di governo, indice l’incontro con i candidati alle primarie per la corsa a sindaco di Roma in uno stabile occupato è un gesto di civiltà?
Perché tutte le epidemie influenzali (a parte qualche volo pindarico, come la Spaziale, del 1969, nonché la Spagnola del 1918, così chiamata perché gli Stati belligeranti non potevano ammettere di essere indeboliti anche da una pandemia e Madrid invece era neutrale) hanno portato il nome della località d’origine, mentre nella denominazione del Covid non è presente alcun riferimento alla Cina?
Perché, quando Trump chiamava il Covid Chinavirus e voleva vederci chiaro sulle sue origini tutti liquidavano le sue dichiarazioni come i deliri di un paranoico e ora che a chiedere un’indagine sulle origini del Coronavirus è Biden nessuno trova da ridire?
Perché Luc Montagner era considerato un genio quando riceveva il Premio Nobel e fu giudicato affetto da demenza senile quando ipotizzò che il Covid fosse un virus sfuggito a un laboratorio cinese?
Perché Gianni Rivera era considerato a sinistra una persona affidabile anche fuori dell’ambito sportivo, tanto da essere nominato sottosegretario alla Difesa nel primo governo Prodi, e oggi viene trattato da minus habens, perché ha confessato di non fidarsi dei vaccini, o meglio dei vaccini allestiti in tutta fretta per l’emergenza?
Perché tutti chiedono risarcimenti all’Occidente per torti risalenti spesso a secoli fa, come il colonialismo o la tratta degli schiavi (per altro venduti ai negrieri da mercanti arabi o dagli stessi africani di altre tribù) e nessuno osa avanzare l’ipotesi che l’Occidente potrebbe chiedere alla Cina i danni per una pandemia che ha costi umani, sociali, economici altissimi?
Perché, se uno scienziato di vaglia come Antonino Zichichi, sostiene che le attività umane incidono solo per il 5 per cento sul riscaldamento globale, mentre il resto dipende da fenomeni naturali legati al sole, gli si obietta che è un fisico, non un climatologo, mentre se sostengono il contrario papa Francesco, che ha studiato teologia (con alterni risultati) e non climatologia, o Greta, che non ha studiato proprio, si prendono le loro affermazioni per oro colato?
Perché si lancia l’allarme per la scomparsa delle biodiversità nel mondo animale e vegetale, ma poi si fa di tutto – nelle politiche migratorie, ma persino nella pubblicità e nel cinema – per promuovere il meticciato? Anche le differenze fra i vari gruppi etnici non sono una forma di biodiversità?
Perché un algerino, un nigeriano, un rhodesiano che reclamava negli anni Sessanta “l’Africa agli africani” (magari a spese di europei che ci vivevano da qualche secolo e avevano contribuito al miglioramento delle sue condizioni) era considerato un progressista ed esaltato dai vari Sartre, e un europeo che oggi reclami “l’Europa agli europei” è tacciato di razzismo?
Perché non è ancora emerso un me too per le molestie e i ricatti sessuali subiti da attori maschi da parte di registi pederasti? Certe cose si sono sempre sapute, ma nessuno ha mai osato denunciarle, né credo lo farà ora, se non altro per paura di essere tacciato di omofobia.
Perché la piaga dell’omosessualità è più diffusa nella Chiesa oggi di mezzo secolo fa, e questo nonostante che i nuovi sacerdoti abbiano in prevalenza conosciuto vocazioni tardive, come del resto lo stesso papa Bergoglio? In passato, quando si entrava nei seminari minori alle soglie della pubertà, la familiarità con certe pratiche, come in un romanzo di Peyrefitte, poteva derivare dall’impossibilità di avere un rapporto sessuale completo. Ma oggi?
Perché, parlando dei casi di omofobia, non si dice che spesso avvengono in famiglie di immigrati, o in cui un’italiana ha sposato un musulmano condividendone i valori o subendone l’influenza, per cui il problema è strettamente legato ai problemi derivanti da quella che Oriana Fallaci chiamava la trasformazione del Vecchio Continente in Eurabia?
Perché se Grillo prende le difese di Pechino è un politico illuminato e se invece Orbán accoglie (sbagliando) un’università cinese a Budapest è un pericoloso reazionario?
Perché se dicessi io che dietro gli sbarchi, la pubblicità di Benetton, le sfilate multietniche degli stilisti, esiste un complotto contro la nostra identità europea sarei tacciato di complottista e invece chi sostiene che il Pci in Italia non è andato al governo perché esisteva un doppio Stato, perché la P2 aveva intorbidato le acque, perché c’era la Gladio, perché eravamo una provincia dell’Impero americano è considerato uno storico serio (come se il partito comunista non fosse rimasto sempre minoranza nei risultati elettorali perché gli italiani sono un popolo individualista – al massimo familista – e conservatore, desideroso cioè di conservare il benessere faticosamente raggiunto)?
Perché i miliardari della New Economy, invece di atteggiarsi a benefattori dell’umanità, non beneficiano i loro dipendenti, che in certi casi (vedi i fattorini di Amazon) sono costretti a orinare in bottiglia per rispettare i tempi delle consegne? Una volta si diceva “fa’ il bene e gettalo a mare”, cioè dimenticalo, non te ne vantare. Oggi si fa il bene per far dimenticare come si è arrivati alla ricchezza (ma questa, a pensarci bene, non è una esclusiva dei tempi moderni…).
Perché? Perché? Perché continuo a pormi tanti perché? Nell’era del pensiero unico potrebbe rivelarsi pericoloso.
Hai perfettamente ragione. Troppa parte del mondo sembra una trottola impazzita. Continua la tua battaglia. Auguroni!