Nei giorni che contano la Roma dimostra di essere presente. Non si sa come sia possibile ma i giallorossi che in campionato faticano a vincere gli scontri diretti (3 punti fatti su 27 disponibili), quando arriva il giovedì sera sono pronti a tirare fuori gli artigli e combattere. Il doppio confronto con l’Ajax pendeva prepotentemente a favore dei lancieri non solo per uno stato di forma globalmente migliore ma anche in virtù di una più spiccata attitudine a giocare questo tipo di partite: solo 2 anni fa si giocavano la semifinale di Champions League. È vero che di quegli 11 titolari che fecero fuori Real Madrid e Juventus sono rimasti solo 5 interpreti, ma il resto della squadra sembra essere più che competitivo, come lo storico in Eredivisie dimostra.
La Roma dal canto suo si presentava senza molti titolari, con una sfiducia generale su tecnico e squadra e con un faticoso percorso in campionato. Queste tre componenti hanno fatto sì che i giallorossi sfoderassero la prestazione della stagione tra il 53esimo della gara di andata e il 90esimo della sfida dell’Olimpico. Infatti, i primi 50 minuti del doppio confronto avevano sottolineato tutte le differenze del caso tra i due effettivi, ma la parata di Pau Lopez sul rigore, al minuto 53 nella Crujif Arena, ha cambiato la situazione emotiva: la Roma ha capito che poteva lottare seppur privata in corso d’opera del più pimpante uomo in campo, l’eterno infortunato Spinazzola. Con caparbietà, equilibrio e determinazione la Roma ha ribaltato il risultato 1-2, presentandosi da favorita al match casalingo. Per una squadra come quella giallorossa, che è incapace di difendere e che schierava da centrale difensivo Cristante e come esterno il giovane Calafiori, sembrava non essere totalmente una passeggiata. Nonostante qualche momento di tentennamento, la Roma non ha subito, è passata in svantaggio per una disattenzione e poi ha difeso da gruppo.
Proprio Cristante e il giovane Calafiori, assistito dal rientrante Mkytharian, hanno fatto il resto: il centrale ha rischiato in uscita con uno slalom in area di rigore, con cui ha eluso il pressing di tre avversari e poi ha aperto per l’Armeno che di prima intenzione ha girato per L’esuberante e furbo esterno. Abile nel capire di dover guadagnare il fondo vista la scivolata disgraziata del difensore olandese, ha crossato per Pellegrini, ma poi la fortuna l’ha aiutato, come sempre fa con gli audaci, e ha apparecchiato il tap-in dell’intramontabile Dzeko. 1-1. Alla fine della partita un commovente Mayoral ha tenuto su la squadra (attaccante notevole, che può faticare solo nel Real Madrid ad essere titolare o un buon sostituto) e un infinito Ibañez hanno messo L’ipoteca sulla qualificazione. È quasi ridicolo pensare che la squadra italiana più criticata al momento sia l’unica a tenere alto il vessillo tricolore in Europa. Alle semifinali sarà difficile, un po’ come tre anni fa con il Liverpool, ma niente è impossibile per una squadra che risorge dalle proprie ceneri come L’araba fenice.
Grazie Roma.
Per la Roma è invece possibilissimo. Vince 2-1 a Manchester e nel II tempo becca 5 gol…