È sempre più drammatica la situazione in Texas, messo in ginocchio dalla tempesta invernale che ha travolto gli Stati Uniti da una costa all’altra, uccidendo almeno 37 persone in tutto il Paese. Milioni di texani sono senza corrente a causa del gelo record, che ha causato il peggior black-out degli ultimi decenni.
***
A proposito del collasso del Sistema Elettrico nel Texas, malgrado sia uno Stato totalmente indipendente in termini energetici. ll problema degli USA, che molti ignorano e non solo del Texas, è il sistema di distribuzione dell’elettricità, non certo la mancanza di carburanti per la produzione della stessa. Hanno ancora una topologia a “Stella”, quando in Europa l’abbiamo “Loop”, che serve le utenze da almeno due sorgenti della rete… e non solo… In Texas si vedono ancora cavi elettrici sostenuti da infrastrutture lignee o appesi esternamente ai palazzi nelle città…
Senza dubbio in USA, hanno le infrastrutture più disastrate ed obsolete del pianeta, in quanto costruite soprattutto all’inizio Novecento, non solo la rete elettrica, ma anche l’idrica… Anche la grande AT&T (Telecomunicazioni ) è stata l’ultima a disinstallare le Centrali Pubbliche elettromeccaniche.
E’ in linea con la logica del profitto trimestrale a qualunque costo dello stupido capitalismo immediato e selvaggio.
Ben peggio e grave del più miope capitalismo è quanto scrive oggi in ‘Notizie dagli USA’ Roberto Dolci (Zafferano.News):
“A dicembre una professoressa di storia di liceo bostoniano proclama al mondo di Twitter che, dopo anni di campagne in tal senso, riesce finalmente a togliere ogni cenno sull’Europa dal suo piano di studi. Asfalta tutto: dall’antica Grecia, a Roma, a Carlo Magno, a Leonardo da Vinci fa tabula rasa per insegnare ai suoi ragazzi solo la storia degli altri paesi del mondo. Già, perché se insegni ai ragazzi di impero Romano, Napoleone o Magna Charta, poi i pupi ti cresceranno suprematisti bianchi e colonialisti, non sia mai! (…) La correttezza politica che da anni inquina la libertà d’espressione ora è cresciuta a cancel culture (cultura della cancellazione) che impone un qualsiasi stigma, vuoi di razzismo, sciovinismo e mille altri –ismi a piacere, su chi la pensa diversamente dal mainstream politically correct. Così facendo si spegne il dialogo e si chiude la libertà di parola: se io sono un santo e tu sei il demonio, ovviamente non stiamo nemmeno a discutere. O come dice la Michelle nazionale, se tu voli basso io volto alto, e non ci incontriamo, non ne parliamo nemmeno. Anche il gran vecchio radicale americano, Noam Chomsky, è stato criticato da questi cancellatori per aver sottoscritto una lettera aperta sui rischi di questa strategia dell’evitare il dialogo per una (supposta) supremazia morale, che è poi violenza ipocrita. Lui è bianco, professore emerito al MIT, e se dice queste cose è perché e privilegiato. Non ascoltiamolo. Questa stessa lettera è stata firmata da tantissime altre persone: scrittori, poeti, professori e tutti sono stati tacciati di privilegio e con questa critica tutti i concetti espressi nella lettera sono cancellati, non meritevoli di risposta, di dialogo”.
Più letti
Plugin Install : Popular Post Widget need JNews - View Counter to be installed
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più
Il capitalismo ‘selvaggio’ ha fatto degli USA il Paese più progredito del pianeta, mentre il socialismo sovietico il più arretrato.
Chiedete a un messicano, a un centroamericano dove vorrebbe emigrare: in California o in Texas!
Certamente selvaggio dovrà essere anche il sistema giudiziario,penale..Simbiosi perfetta per un sistema veramente democratico o giù di lì..
Ben peggio e grave del più miope capitalismo è quanto scrive oggi in ‘Notizie dagli USA’ Roberto Dolci (Zafferano.News):
“A dicembre una professoressa di storia di liceo bostoniano proclama al mondo di Twitter che, dopo anni di campagne in tal senso, riesce finalmente a togliere ogni cenno sull’Europa dal suo piano di studi. Asfalta tutto: dall’antica Grecia, a Roma, a Carlo Magno, a Leonardo da Vinci fa tabula rasa per insegnare ai suoi ragazzi solo la storia degli altri paesi del mondo. Già, perché se insegni ai ragazzi di impero Romano, Napoleone o Magna Charta, poi i pupi ti cresceranno suprematisti bianchi e colonialisti, non sia mai! (…) La correttezza politica che da anni inquina la libertà d’espressione ora è cresciuta a cancel culture (cultura della cancellazione) che impone un qualsiasi stigma, vuoi di razzismo, sciovinismo e mille altri –ismi a piacere, su chi la pensa diversamente dal mainstream politically correct. Così facendo si spegne il dialogo e si chiude la libertà di parola: se io sono un santo e tu sei il demonio, ovviamente non stiamo nemmeno a discutere. O come dice la Michelle nazionale, se tu voli basso io volto alto, e non ci incontriamo, non ne parliamo nemmeno. Anche il gran vecchio radicale americano, Noam Chomsky, è stato criticato da questi cancellatori per aver sottoscritto una lettera aperta sui rischi di questa strategia dell’evitare il dialogo per una (supposta) supremazia morale, che è poi violenza ipocrita. Lui è bianco, professore emerito al MIT, e se dice queste cose è perché e privilegiato. Non ascoltiamolo. Questa stessa lettera è stata firmata da tantissime altre persone: scrittori, poeti, professori e tutti sono stati tacciati di privilegio e con questa critica tutti i concetti espressi nella lettera sono cancellati, non meritevoli di risposta, di dialogo”.