E’ morto oggi in una clinica privata Massimo Anderson, nome di spicco della destra italiana. Dopo l’esperienza della Giovane Italia, fu consigliere comunale di Roma per il Movimento Sociale Italiano per oltre un decennio. Fondatore del Fronte della Gioventù, di cui cui fu segretario nazionale fino al 1977, nel 1972 venne chiamato da Giorgio Almirante nella segreteria nazionale del MSI. Dal 1976 guidò nel partito la corrente della Destra Popolare con Pinuccio Tatarella, Ignazio La Russa, Luciano Laffranco, Ugo Martinat, Gennaro Ruggiero, Guido Virzì.
Nel 1977 con la conferma di Almirante alla segreteria, Anderson si dimise dal MSI e aderì a Democrazia Nazionale-Costituente di Destra per dimettersi nel 1979 quando con la sconfitta elettorale DN alle politiche si sciolse. Dal 2010 è stato presidente della Federproprietà.
Massimo Anderson fu uno dei miei due “presidenti”, quando ero un ragazzotto militante nelle organizzazioni giovanili della destra. Lui presiedeva il Fronte della Gioventù, Pietro Cerullo invece era stato il presidente della Giovane Italia. Cerullo, ravennate, era più intellettuale e riservato – credo fosse professore di storia e filosofia, – Anderson il classico romanaccio. Con lo spirito iconoclasta degli adolescenti li prendevamo tutti in giro e ad Anderson era toccato, non so perché, il soprannome di Barattolo. Celebre la sua invettiva contro quei federali che non facevano nulla (ma lui lo diceva in un altro modo), nemmeno mandare la notte in giro “il ragazzino con la bomboletta”.
Cerullo l’incrociai una decina di anni fa a Chiavari, o almeno mi parve lui, ma non ebbi il coraggio di chiamarlo. Anderson invece l’ho ritrovato come presidente della Federproprietà, di cui mi fa inviare la rivista, una bella rivista non solo tecnica, su cui scrivono alcune delle più belle intelligenze della destra, da Tallarico a Malgieri. Mi fece piacere che, anche dopo la disavventura di Democrazia Nazionale avesse trovato un suo ruolo e si fosse ricordato degli amici dei vecchi tempi.
Addio, Barattolo, e che la terra ti sia lieve!
R.I.P.
Ne facevo una imitazione ironica, che Almirante mi chiese un gorno a pranzo di replicare, divertendosi, e di cui Luciano Cirri riferì in un articolo su “Il Borghese”: Massimo non la prese bene e per un lungo periodo fu assai freddo nei miei confronti…
Lo ricordo con simpatia.