Gli astri non gli sono stati favorevoli. Praticamente non ha vinto più una partita da quando la sua Francia batté, in un’amichevole giocata nella tardissima primavera del 2010, il Costarica. Appena prima di subire una storica batosta, nientemeno contro la Cina. E subito prima di imbarcarsi per il mondiale di Sudafrica, una delle pagine più assurde e ridicole del calcio francese recente.
Raymond Domenech – l’uomo che odiava e che dal mondo era ed è cordialmente ricambiato, commissario tecnico della nazionale francese sconfitta in finale dall’Italia ai mondiali del 2006 – è stato giubilato dal Nantes. Dopo trent’anni senza squadre di club, la dirigenza aveva tentato di puntare su di lui per risollevare le sorti del club. Sette partite, un mese e mezzo è durata la permanenza dell’ex cittì francese: manco una vittoria striminzita, appena 19 punti per il diciottesimo posto in classifica che varrebbe la retrocessione.
Esonero inevitabile per l’uomo che leggeva gli oroscopi e disprezzava l’Italia pallonara, che fino a qualche tempo fa twittava cattiverie nientemeno che a Gasperini; al suo posto Antoine Kombouaré, un uomo dall’apparenza solida, con il cappellino da baseball in testa e una salvezza disperata da agguantare a tutti i costi. Insomma, lo Iachini di Francia.