• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
domenica 22 Giugno 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Der Arbeiter 4.0. I rischi totalitari dell’algoritmocrazia applicata al mondo del lavoro

Nelle fabbrica 4.0 sono gli algoritmi a controllare la produzione, l’orario, il ritmo delle linee, le pause, i carichi di lavoro. A dettare legge è il Mes, Manufacturig Execution System, un modello matematico

by Mario Bozzi Sentieri 
28 Gennaio 2021
in Cultura
0
L’era degli algoritmi

L’anno scorso, Deutsche Bank, il primo istituto bancario tedesco e tra i leader in Europa, ha usato l’Intelligenza artificiale e gli algoritmi più sofisticati per rimpiazzare posti di lavoro. A sparire 18 mila dipendenti, che sono stati  sostituiti  da robot ed algoritmi destinati a svolgere attività di rendicontazione, invio di e-mail e report ai clienti del segmento azionario. Nel settore della finanza e delle assicurazioni  sono già attivi   i robo-advisor, in servizi di consulenza e di  investimento. Anche nei prestiti l’utilizzo degli algoritmi è già presente per rilevare il livello di rischio di un cliente e dell’opportunità quindi di concedere un finanziamento.

Nelle fabbrica 4.0 sono gli algoritmi a controllare la produzione, l’orario, il ritmo delle linee, le pause, i carichi di lavoro. A dettare legge è il Mes, Manufacturig Execution System, un modello matematico che consegna gli ordini di lavoro alle linee e tiene traccia di ogni azione dell’operaio attraverso scanner ottici, codici a barre, tablet. Il programma è matematico, “neutrale” e quindi indiscutibile.

Ed ancora,  è l’algoritmo a  selezionare i manager, attraverso colloqui con un computer che “spia” mimica e tono di voce. E’ la realtà di HireVue un programma, già operativo negli Stati Uniti presso grandi aziende e multinazionali, in grado di monitorare circa 15 mila tratti di una persona, compresi la scelta del linguaggio, i movimenti dell’occhio, la velocità di risposta e il livello di stress. Domina la macchina, ai cui “parametri” i candidati debbono adeguarsi, senza possibilità d’appello: tutti uguali e standardizzati, secondo gli orientamenti di software che riflettono i pregiudizi di chi li ha creati e si alimentano di big data forniti dagli stessi.

Sono solo alcuni esempi, tra i tanti, che rendono evidente  come la nuova rivoluzione tecnologica, stia già condizionando le forme e le modalità del lavoro, senza che ciò comporti le doverose contromisure operative,  i contrappesi politico-sociali necessari per evitare che il potere logaritmico dilaghi senza controlli.

Anche perché è del tutto evidente come dietro l’astrazione dei numeri si nascondano interessi di parte e chiare ragioni aziendali, seppure mimetizzate, fino a fare intravvedere una vera e propria algocrazia (un modello di organizzazione senza controlli burocratici classici ma guidata da codici e algoritmi) così come teorizzato, già nel 2006, da Aneesh Aneesh, nel saggio “Virtual Migration”. 

“L’algocrazia – ha scritto Aneesh –  tende ad appiattire tutte le gerarchie burocratiche perché non necessita di alcun livello di gestione intermedio o centralizzato che sia”. L’algocrazia non è definita da elementi come la gerarchia, la documentazione, la dominanza delle posizioni di certe persone rispetto ad altre. Le regole burocratiche tradizionali devono essere ‘interiorizzate’ da chi le deve seguire e rispettare mentre “un sistema algocratico struttura il possibile campo di operation senza richiedere ad una persona alcuno sforzo di adattamento alle regole; gli algoritmi incorporati nel sistema stessa avviano o bloccano una operazione senza chiedere a nessuno di ‘interiorizzare’ le policy”.

Occorre allora “prevenire”, facendo dell’algoritmo, applicato all’organizzazione del lavoro, l’oggetto di un chiaro confronto sociale e conseguentemente di norme equilibratrici, che partano  dalla consapevolezza degli interessi in gioco. Dietro la “tirannia” degli algoritmi non ci sono le sorti e progressive di un’umanità affrancata dalla fatica, ma c’è un sistema di potere, funzionale alla volontà di massimizzare il profitto abbattendo i costi di produzione, innalzando i livelli produttivi, imponendo un controllo stringente sui lavoratori. Per questi motivi occorre svelarne l’intrinseca ingiustizia, facendo crescere un senso di responsabilità condivisa a livello politico, sociale e culturale, impegnandosi a  trasformare l’innovazione tecnologica in un  reale strumento di progresso e di integrazione sociale.

 

Mario Bozzi Sentieri 

Mario Bozzi Sentieri 

Mario Bozzi Sentieri  su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: algoritmocraziaBarbadilloder arbeiter 4.0mario bozzi sentierirobo-advisor

Related Posts

Segnalibro. Ezra Pound, l’Italia e il fascismo spiegati ai cittadini di sua Maestà britannica

Segnalibro. Ezra Pound, l’Italia e il fascismo spiegati ai cittadini di sua Maestà britannica

22 Giugno 2025
Caduta di Massini dal Teatro “La Pergola” (la vignetta di Giorgio Betti)

Caduta di Massini dal Teatro “La Pergola” (la vignetta di Giorgio Betti)

21 Giugno 2025

Evola e Tolkien antimoderni (visti da Gianfranco de Turris)

Il sublime irregolare Van Gogh tra disperazione e dolore

Il caso. Se il quotidiano cattolico Avvenire riabilita un eretico

Segnalazione. “Musk: il Tecnosciamano”: il tycoon come evocatore di sogni collettivi

Aspide. “La riva delle Sirti” di Gracq, sospesa tra Jünger e Buzzati

Pordenone. L’imperdibile mostra cult sull’artista giapponese Gōseki Kojima

I venerati maestri, la vignetta su Bobbio e Del Noce (visti da Giorgio Betti)

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Segnalibro. Ezra Pound, l’Italia e il fascismo spiegati ai cittadini di sua Maestà britannica

Segnalibro. Ezra Pound, l’Italia e il fascismo spiegati ai cittadini di sua Maestà britannica

22 Giugno 2025
Musica. Le note ribelli di Vasco contro tutte le guerre

Musica. Le note ribelli di Vasco contro tutte le guerre

22 Giugno 2025
La parabola di Corrado Orrico (tra Inter e dimissioni): un allenatore fuori dagli schemi

La parabola di Corrado Orrico (tra Inter e dimissioni): un allenatore fuori dagli schemi

22 Giugno 2025

Ultimi commenti

  • Marta Lagascio su La parabola di Corrado Orrico (tra Inter e dimissioni): un allenatore fuori dagli schemi
  • pasquale ciaccio su Caduta di Massini dal Teatro “La Pergola” (la vignetta di Giorgio Betti)
  • Guidobono su Il caso. Se il quotidiano cattolico Avvenire riabilita un eretico
  • Tullio Zolia su Evola e Tolkien antimoderni (visti da Gianfranco de Turris)
  • Gallaro' su Caduta di Massini dal Teatro “La Pergola” (la vignetta di Giorgio Betti)
  • Giovanni su Il caso. Se il quotidiano cattolico Avvenire riabilita un eretico
  • Guidobono su Luisa, la studentessa pavese che conquistò Giacomo Airoldi

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più