
Con 156 voti a favore, 140 contrari e 16 tra astenuti e varie, il governo Conte si vede confermare la fiducia dal Senato. Ma non c’è nulla da festeggiare: l’esecutivo non ha la maggioranza assoluta ed è praticamente sotto scacco. Un po’ come accadde al governo Prodi nel 2008. Più che una vittoria, per i giallorossi è stato un pareggio che adesso li espone al logorio delle opposizioni, Renzi compreso.
La sorpresa è stata sicuramente il voto favorevole offerto a Conte dai forzisti Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi. Quello di quest’ultima pesa come un macigno data la sua storica vicinanza e collaborazione con Berlusconi. Tajani non l’ha presa bene: entrambi fuori dal partito. Sandra Leonardo (Misto) ha confermato il suo sì al governo.
Italia Viva si è allontanata dall’aula per il voto. Renzi, scomparso da Palazzo Madama è riapparso in studio da Bruno Vespa dove ha lasagnato Conte e ha promesso “mani libere” su ogni provvedimento. A cominciare dalla relazione di Bonafede sulla giustizia a cui Iv ha annunciato voto contrario.
Un piccolo mistero, infine. Anzi due: i voti del M5s Ciampolillo e quello “misterioso” di Nencini. Dopo il ricorso al Var (….) l’arbitro Casellati ha convalidato i due voti favorevoli a Conte.