• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 24 Maggio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Politica

Ilva, accordo Stato-Mittal: la nuova industria pubblica ripensiamola pulita e partecipativa

Il commento di Mario Bozzi Sentieri sull'ingresso di Invitalia nella proprietà dell'acciaieria di Taranto

by Mario Bozzi Sentieri
14 Dicembre 2020
in Politica
3
Ilva

Il 10 dicembre Invitalia, l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo, ha raggiunto l’accordo di investimento con  Arcelor Mittal per una nuova gestione dell’Ilva di Taranto. L’accordo prevede in particolare un aumento di capitale di AmInvest Co. Italy Spa (la società in cui Arcelor Mittal ha già investito 1,8 miliardi di euro e che è affittuaria dei rami di azienda di Ilva in Amministrazione Straordinaria) per 400 milioni di Euro, che darà a Invitalia il 50% dei diritti di voto della società.

A maggio del 2022 è programmato un secondo aumento di capitale, che sarà sottoscritto fino a 680 milioni da parte di Invitalia e fino a 70 milioni di parte di Arcelor Mittal. Al termine dell’operazione Invitalia sarà l’azionista di maggioranza con il 60% del capitale della società, avendo Arcelor Mittal il 40%. 

Proprio per i particolari assetti societari di Invitalia, di proprietà del Ministero del Tesoro,  le decisioni sulla gestione della storica impresa siderurgica, ancora una delle maggiori d’Europa nonostante l’ attuale crisi produttiva, passeranno – in buona sostanza –  alla mano pubblica. Una stagione finisce ed un’altra, tra luci ed ombre, si apre,   venticinque anni dopo la vendita degli impianti Ilva-Italsider alla famiglia Riva, da parte dell’Iri, guidata da Romano Prodi. 

L’accordo, insieme ad un significativo impegno finanziario da parte dello Stato italiano, prevede investimenti tecnologici per la produzione di acciaio a basso utilizzo di carbonio, tra cui la costruzione di un forno ad arco elettrico, l’attuazione del piano ambientale, soprattutto in considerazione dei costi altissimi pagati dalla città di Taranto per le emissioni inquinanti dell’azienda,    il mantenimento dell’occupazione ai 10.700 dipendenti del gruppo. 

Occorrerà  aspettare l’assetto azionario definitivo, previsto in primavera, per capire a fondo la struttura  che si intende dare all’azienda e soprattutto che cosa faranno sia Arcelor Mittal, quando sarà azionista di minoranza, sia la mano pubblica, inevitabilmente soggetta alle influenze della politica e dei partiti di governo.

Da qui alcune note al margine, a partire da una domanda:  quali strade si intenderà percorrere per l’individuazione della  classe dirigente e degli assetti istituzionali dell’azienda ? Un manager di un’azienda pubblica, quale sarà la “Nuova Ilva”, non può operare con meri criteri privatistici, laddove da salvaguardare c’è anche (se non soprattutto)  la partecipazione-rappresentanza degli interessi generali. E la capacità di partecipare deve essere  determinata dalla preparazione culturale e tecnico-professionale acquisita dall’esercizio delle specifiche competenze, messe a disposizione del bene collettivo.

Insieme alle necessarie trasformazioni tecnologiche, ai conseguenti investimenti, al rapporto con il territorio (con particolare attenzione alle politiche di risanamento-tutela dell’ambiente) la grande sfida della “Nuova Ilva”, proprio perché si tratta di un investimento pubblico, sarebbe allora  auspicabile che passasse attraverso un’ organica partecipazione dei lavoratori alla gestione e all’utile dell’impresa, ad esempio attraverso la costituzione (con elezione diretta) di un Consiglio di amministrazione espressione anche  degli operai, degli impiegati, dei tecnici, dei  dirigenti dell’azienda; ad essi andrebbe affiancato un rappresentate del Ministero del Tesoro, di quello dell’Industria e del Lavoro, proprio in ragione degli interessi collettivi in gioco.

Per  la particolarità dell’accordo sottoscritto tra lo Stato e  Arcelor Mittal l’investimento sull’industria siderurgica da parte dello Stato, dopo la stagione delle “privatizzazioni”, assume un valore strategico che non può essere sottovalutato. In gioco non c’è  solo  un pezzo essenziale del nostro sistema produttivo, ma la nostra stessa credibilità nazionale. Per questo occorre agire con intelligenza e fantasia, facendo della nuova industria dell’acciaio, a gestione pubblica, un laboratorio per le nuove tecnologie, per la compatibilità ambientale e per una più alta condivisione da parte di chi in essa lavora. Dopo anni di fumi inquinanti e di mimetismo politico un po’ di trasparenza non guasterebbe. E visto l’esborso pubblico sarebbe doverosa.

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: Barbadilloilvaindustria pubblicainvitaliamario bozzi sentieri

Related Posts

Addio a Wilma Coppola Perina, spirito anticonformista e icona del Msi a Roma

Addio a Wilma Coppola Perina, spirito anticonformista e icona del Msi a Roma

21 Maggio 2025
Marcinelle, il fascista sentimentale Mirko Tremaglia e il regista Federico Fellini

Cittadinanza. La sinistra riabilita il ministro ex Rsi Mirko Tremaglia. Il nipote: “Lasciate stare i morti”

21 Maggio 2025

Torino. Al Salone del libro sbarcano le diversamente femministe del Collectif Némésis

IlPunto. «Un progressista con tratti reazionari»: perché la destra non ha capito Papa Francesco

Destre. Il ricordo di Tony Augello: vespa, megafono e ideali per mille anni

Storia Msi. Né con gli Usa né con la Russia, il terzaforzismo di Concetto Pettinato

Il Quirinale ha onorato Micheletti il medico-eroe della strage di Vergarolla

Altiero Spinelli e il Msi/2. Quando Almirante e l’eurodestra votarono il progetto dell’intellettuale socialista

Altiero Spinelli e il Msi/1. Quando il Psi giubilò l’intellettuale socialista, apprezzato a destra

Comments 3

  1. Werner says:
    4 anni ago

    Il disastro ambientale generato a Taranto dall’ILVA, è iniziato con l’attivazione dell’acciaieria col nome di Italsider. Quindi non è imputabile solo ed esclusivamente al Gruppo Riva, che comunque ne ha fatto l’acciaieria più grande d’Europa. I Riva hanno avuto solo il torto di non aver attuato l’ammodernamento dello stabilimento e il risanamento ambientale, che certamente avrebbe comportato delle spese cospicue. Ma su questo mi sento di dare maggiori responsabilità a tre soggetti, ovvero Stato, Regione Puglia e Comune di Taranto, che nulla hanno fatto per sollecitare i Riva ad attuare il risanamento ambientale. Va detto inoltre, che irresponsabile è stato il Comune di Taranto nell’aver permesso la costruzione di complessi edilizi a ridosso dello stabilimento negli anni settanta, che ha causato l’avvelenamento dei residenti, e favorito i casi di tumori e leucemie.

  2. Guidobono says:
    4 anni ago

    Inghiotterà un fiume di denaro pubblico e, purtroppo, non finirà bene… Se l’IRI l’aveva ceduta è perchè già non esistevano le ragioni per mantenerla pubblica…

  3. Guidobono says:
    4 anni ago

    Era molto meglio chiuderla.

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Giornale di Bordo. Il triangolo Usa-Ucraina-Putin e “La guerra di Troia” di Giraudoux

Santa Sede armistiziale per l’Ucraina? Leone XIV ci spera ancora

23 Maggio 2025
No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia

No italiano al piano pandemico Oms, ma resta tabù l’omeopatia

23 Maggio 2025
Londra. “The 80s: Photographing Britain”, una mostra che non convince alla Tate Gallery

Londra. “The 80s: Photographing Britain”, una mostra che non convince alla Tate Gallery

23 Maggio 2025

Ultimi commenti

  • Guidobono su La stanza dell’ospite. Se non è formale, la democrazia non è
  • Tullio Zolia su Il campione Nino Benvenuti e i suoi rapporti con il Msi
  • Pasquale ciaccio su “Una pace difficile” di Starace, oltre l’ossimoro di una intesa giusta e duratura
  • Guidobono su “Una pace difficile” di Starace, oltre l’ossimoro di una intesa giusta e duratura
  • Guidobono su “Una pace difficile” di Starace, oltre l’ossimoro di una intesa giusta e duratura
  • Francesco su Il commento. Quello che emerge dalla visita a Roma di Carlo III
  • Guidobono su Il commento. Quello che emerge dalla visita a Roma di Carlo III

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più