Francesco De Gregori e un cantautore di sinistra, rivendica di aver votato Pci, con forza difende la battaglia per difesa dei confini italiani combattuta dalla zio omonimo trucidato dai partigiani di Tito. Intervistato su Robinson di Repubblica da un giornalista esperto di pop e culture, Luca Valtorta, si sofferma sull’attenzione che ha riservato nelle sue canzoni ai vinti, “che siano fascisti nel ‘Il cuoco di Salò’, o i terroristi di sinistra in ‘Scacchi e tarocchi'”.
La risposta di De Gregori è un invito politico, soprattutto perché formulato su un quotidiano che ha rappresentato negli ultimi anni il laboratorio di campagne politico-culturali volte a delegittimare ogni alternativa identitaria:
“Credo che una parola corretta possa essere “pietas”, la pietà per il nemico sconfitto o ucciso. Io non ho mai preteso di fare un’analisi storiografica né con Il cuoco di Salò né con Scacchi e tarocchi. Sono schegge, facce, visioni, tentativo di penetrazione di un mondo personale nella storia. Questo può fare un’opera letteraria o un’opera d’arte”.
Le note e le parole di Francesco De Gregori, spesso presente alle presentazioni dei libri di Pietrangelo Buttafuoco, ci piace interpretarle come un invito alla pacificazione, in un periodo nel quale spesso la contrapposizione ideologica animata dai santoni del politicamente corretto arriva ad escludere dal dibattito pubblico – a prescindere – chiunque ha idee differenti su globalismo, identità, comunità, storia patria e radici. In un mare di veleni, De Gregori – con parole colte in una intervista fiume – rappresenta un viatico per una possibile riscoperta delle differenze e dell’armonia dei conflitti nella nostra lacerata Italia.
bellissimo video!
Sempre meravigliosa questa canzone ogni volta che la riascolto, ed “il principe” non è la prima volta che prende posizione contro il pensiero unico come già in altri commenti feci notare… Per questo nel tempo mi è salita la stima per questo personaggio rispetto agli altri cantautori storici italiani che invece si sono fossilizzati ancor di più in confronto al passato sulle posizioni dell’anti-fascismo borghese di maniera, quello che piace alla gente che piace…
Stefano. Ma che differenza ci sarebbe tra antifascismo ed antifascismo borghese? Forse che il fascismo come l’antifascismo hanno mai avuto connotazioni di classe? La storia (quella vera, non la propaganda della politichetta) dice di no… l’osservazione odierna ed il buon senso neppure…
Chapeau a De Gregori, ma quanto alla pietas, non sa di che parla.
La pietas è il rigore nei riti nel rispetto della pax Deorum, nulla a che fare con la pietà per il nemico ucciso.
Valete