• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
lunedì 14 Luglio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Le interviste

Gabriele Marconi: “La mia orazione civile per la verità sulla strage di Bologna”

La ricerca della vera giustizia: "I processi che hanno portato alle condanne dei Nar sono un'unica, enorme incongruenza"

by Michele De Feudis
30 Luglio 2020
in Le interviste
0
Gabriele Marconi, giornalista e scrittore, già direttore responsabile del mensile Area, perché ha scelto la formula del monologo “2 Agosto 1980 – Orazione civile” (Edizioni Eclettica) per ritornare a chiedere verità sulla strage di Bologna e giustizia per i morti nella bomba?
“Ho deciso di scrivere questo monologo teatrale quando, durante conferenze e presentazioni, cercando di spiegare l’inchiesta che stavamo conducendo vedevo la gente, inizialmente attentissima, perdersi nella massa di dati, date, circostanze e nomi che andavo sciorinando. Dopo pochi minuti staccava o la spina e non capivano più niente. Così ho pensato di usare la tecnica del teatro civile, così da mantenere vivi l’interesse e l’attenzione fino alla fine. Un linguaggio semplice che consente a tutti di assimilare quella grande massa di dati, anche a chi non è un “tecnico”.
Processi e sentenze lasciano tante ombre. Quando è iniziato il suo lavoro di controinformazione prima con Area e ora con questo volume?
“Area era un mensile ma anche un progetto di impegno sociale ed esistenziale. E con Marcello de Angelis, prima di gettarci in quest’impresa, avevamo condiviso l’impegno militante negli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta. Impegno di vita segnato proprio dal marchio infamante della strage di Bologna, che aveva visto il nostro ambiente politico usato come capro espiatorio. Con Area abbiamo scelto di continuare la battaglia per la verità per due motivi: uno d’onore e uno di dignità professionale, come dovrebbe essere per qualunque giornalista che si rispetti”.
Chi sono stati i protagonisti di queta ricerca della verità tra faldoni e archivi?
“Tutto è nato ed è continuato grazie alle enormi capacità di Gian Paolo Pelizzaro, senza alcun dubbio il più grande giornalista investigativo che abbiamo oggi in Italia. E che faceva parte integrante della squadra di Area“.
Il presidente emerito Cossiga chiese scusa per aver dato credito alla pista nera. Poi la magistratura ha preso un corso differente. Quali le tre macro-incongruenze nelle sentenze emesse finora dai tribunali?
“È difficile sceglierne solo tre… I processi che hanno portato alle condanne dei Nar sono un’unica, enorme incongruenza. A partire dal cosiddetto “supertestimone”, Massimo Sparti, totalmente inattendibile e smentito da tutta la sua famiglia. Arrivò a dire che Mambro e Fioravanti gli avevano detto di essersi travestiti da turisti tirolesi, con salopette di cuoio e cappello di feltro, per portare la bomba alla stazione… O il coinvolgimento di Luigi Ciavardini, suggerito da un’intuizione di Angelo Izzo, il folle plurimassacratore, che secondo i giudici venne confermato da una telefonata fantasma, che tutti i diretti interessati smentiscono. Fino al famoso depistaggio operato da Musumeci e Belmonte, ai vertici del Sismi, che coinvolgeva direttamente i Nar di Fioravanti e che, ancora oggi, viene presentato dai giudici come un depistaggio “a favore” dei Nar. Pazzesco”.
Una vasta area dell’opinione pubblica considera sulla strage Fioravanti, Mambro, Ciavardini e Cavallini innocenti. Sono prigionieri del Lodo Moro?
“Sono prigionieri innanzitutto della pregiudiziale politica. Ma il Lodo Moro è al centro del problema, come racconto nel mio libro”.
La pista mediorientale? Perché è stata giudiziariamente accantonata?
“Per gli stessi motivi per cui non si è mai voluto indagare su riscontri accertati, scegliendo di dare invece una comoda risposta politica contro l’estrema destra. E la cosa andava bene al governo e ai servizi segreti che dovevano ristabilire i rapporti con l’Fplp dopo la rottura del patto conosciuto come il Lodo Moro. Un contesto complesso, che nella mia “Orazione civile” viene raccontato con un linguaggio semplice e chiarissimo”.
Gabriele Marconi

Pier Paolo Pasolini diceva “Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché…”. Si arriverà alla ricostruzione del puzzle complesso dell’Italia di quegli anni?

“Il muro sta crollando. Io sono convinto di sì”.
@barbadilloit
Michele De Feudis

Michele De Feudis

Michele De Feudis su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: Barbadillocavalliniciavardinifioravantigabriele marconimambrostrage bologna

Related Posts

Roberto Longoni o il disagio dei ventenni ai tempi di “Drive In”

Roberto Longoni o il disagio dei ventenni ai tempi di “Drive In”

13 Luglio 2025
L’intervista.  Alain de Benoist: “Rousseau pensatore anti-illuminista, ossessionato dalla decadenza”

L’intervista. Alain de Benoist: “Rousseau pensatore anti-illuminista, ossessionato dalla decadenza”

24 Giugno 2025

Veneziani: “La destra di governo demolisca le egemonie e liberi la cultura”

Arte rarefatta di Evola e suoi saggi consigli a un ventenne del ’72

Parla Massimo L’Andolina: dalla Calabria al Circolo Polare

“Limonov incoraggiava Putin a intervenire nell’Ucraina orientale già nel 2014”

“Foibe, in Friuli Venezia Giulia il Pci preferì l’ideologia comunista alla difesa dell’italianità”

“L’Istituto Eneide: con Dominique Venner, per il risveglio identitario degli europei”

La testimonianza di Lino Cavanna, un’esistenza dedicata a studiare Giuseppe Bottai

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Riviste. Arriva il nuovo Diorama n. 386 con focus su Trump

Riviste. Arriva il nuovo Diorama n. 386 con focus su Trump

14 Luglio 2025
Estati anni ’70: “lenti” di successo che ora sono classici

Estati anni ’70: “lenti” di successo che ora sono classici

14 Luglio 2025
La vera storia di Almerigo Grilz nel film “Albatross” di Giulio Base (qui il trailer)

Il dibattito. “Albatross”, un tributo al coraggio e alla passione di Almerigo Grilz

14 Luglio 2025

Ultimi commenti

  • Cecco Leoni su La stanza dell’ospite. Libertà d’insegnare? Solo quella de noantri
  • Guidobono su Wokismo ucraìno: le peripezie della statua di chi fondò Odessa
  • Guidobono su Wokismo ucraìno: le peripezie della statua di chi fondò Odessa
  • Cecco Leoni su L’Intelligenza Artificiale? È tutt’altro che neutrale. Anzi, è un’arma
  • Tullio Zolia su “Dino Buzzati”: torna nelle librerie la monografia di Fausto Gianfranceschi
  • enrico su La compagna Carola Racket lascia il parlamento Ue. Ecco il perché (la vignetta di Giorgio Betti)
  • Pasquale ciaccio su La compagna Carola Racket lascia il parlamento Ue. Ecco il perché (la vignetta di Giorgio Betti)

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più