La tendenza totalitaria del politicamente corretto colpisce anche il lessico globale. Il ceo della L’Oreal Jean-Pail Agon, in una intervista al Corriere della Sera, conferma la scelta omologante della multinazionale dei prodotti di bellezza o per capelli: saranno aboliti dai prodotti le parole “bianco” o “sbiancante”.
Le linee programmatiche
“Il nostro futuro? Sostenibilità e profitti”: questa la sintesi delle politiche della L’Oreal spiegate da Agon, che ha aggiunto l’impegno per l’uso di una plastica riciclata o biologica per i vari prodotti, nonché salari minimi per i produttori di tutta la filiera.
«Il 100% della plastica che usiamo sarà riciclata o di origine biologica, il 95% dei nostri ingredienti sarà di origine naturale, ridurremo le emissioni di gas a effetto serra del 50% per prodotto finito e perché questo sia possibile il 100% dei nostri siti, in tutto il mondo, sarà carbon-neutral già nel 2025. È un progetto imponente».
La questione lessicale
Per Agon i termini “bianco” e sbiancante” o addirittura “chiaro” si prestano ad ambiguità. Da qui il ricorso all’omologazione alla neolingua che interferisce anche (e non solo) nelle cromature lessicali.
A seguito di Black lives matter, anche L’Oréal non utilizzerà «bianco/sbiancante» e «chiaro» dai prodotti che rendono omogeneo il colore della pelle.
«Sono prodotti molto apprezzati dalle consumatrici e che vendiamo soprattutto in Paesi in cui il sole ha un impatto maggiore sulla pelle e crea discromie. Ma comprendiamo come certi termini possano essere mal interpretati e per questo smetteremo di usare parole che potrebbero risultare ambigue».
Banda di fessi. Aha, aha, aha!!!!!!
Che CEO pirlone! Da cacciare a calci nel sedere!!!