«Nascondete le vostre sciarpe e ammainate le vostre bandiere»: è questo il consiglio spassionato che le autorità di Belfast hanno dato ai tifosi del Celtic arrivati in città per il secondo turno preliminare di Champions League da giocare, stasera, contro il Cliftonville. Al Solitude Stadium le due squadre, entrambe storicamente tifate da cattolici repubblicani, si contenderanno il passaggio del turno, ma quello che fa tremare i polsi alle autorità nordirlandesi è ciò che potrebbe succedere prima del match, con gli scozzesi in giro in quelle strade della capitale abitate da protestanti e lealisti.
In una città eternamente divisa, infatti, una partita di pallone rischia di diventare scenografia perfetta per riaccendere antiche passioni, soprattutto se viene giocata pochi giorni dopo la tradizionale marcia degli Orangisti che ha dato il via a quattro notti scontri in Irlanda del Nord. David Begley, dirigente del Cliftonville, ha detto che è solo un consiglio, ma sarebbe bene che i tifosi del Celtic lo seguissero per evitare di rovinare la loro trasferta: «il centro di Belfast – ha aggiunto – è un posto accogliente, ma la gente è molto sensibile ai colori» ed il problema è tutto lì.
Il bianco-verde che avvolge la maglia del Celtic, e le sciarpe dei suoi tifosi, è il simbolo della lotta per un’Irlanda unita, repubblicana e cattolica. Dall’anno della sua fondazione, il Celtic Glasgow ha rappresentato i migranti irlandesi di tutto il mondo e, nelle sei contee del Nord che i britannici non hanno mai pensato di abbandonare, la squadra cattolica di Glasgow è stata adottata come ‘undici’ del cuore dai volontari ribelli dell’IRA. Lo sanno tutti: basta affacciarsi al Celtic Park ed ascoltare i canti indomiti in memoria degli Strikers per capire come, da quelle parti, Glasgow sia molto più vicina a Dublino, Derry e Belfast che a Londra.
Ai protestanti e ai lealisti, però, tutto questo non piace e sono pronti a dar battaglia per difendere l’unicità del Regno. Chi gestisce la sicurezza in Irlanda del Nord conosce il pericolo e vuole evitare a tutti i costi eventuali contatti tra le centinaia di tifosi degli Hoops arrivati a Belfast e gli unionisti britannici. Ai ragazzi di Glasgow, infatti, non solo è stato chiesto di non mostrare i colori del Celtic in giro per la città, ma addirittura c’è chi vorrebbe “relegare”, oggi pomeriggio, i bianco-verdi nel quartiere cattolico di West Belfast e far scortare i taxi dei tifosi fino al Solitude Stadium; come se bastasse vietare alcune strade e far nascondere una sciarpa per zittire un secolare canto di libertà.