Sorgi agricoltore dalle cascine profanate
Marcia agricoltore sulla strada della libertà!
É ora di disattivare i sabotatori che colpiscono alle spalle gli uomini e le donne di buona volontà come noi, usando registri, quaderni, fatture elettroniche e domande cretine di vario genere, tipo : dimmi la matricola della madre del tuo vitello ( del nome del padre non sono pratici perché sono tutti figli di puttana e di padre incerto).
Disattivare vuol dire disattivare e non c’è nessuna trattativa possibile : vanno cancellati insieme ai loro mandanti che stanno a Roma a prendere ordini da Bruxelles.
Per risorgere dal baratro dove ci hanno fatto cadere questi traditori, servi delle banche e delle multinazionali e tornare ad essere liberi e padroni a casa nostra e nella nostra Patria.
Bisogna imporre:
1)abolizione unilaterale di tutte le cretinate che abbiamo avvallato negli ultimi 30 anni
2)imporre i dazi di civiltà su tutte le importazioni ( possono fruttare facilmente allo stato almeno 42 miliardi di euro all’anno).
3)libera apertura di aziende artigianali e commerciali senza sottostare alle solite regole vessatorie e a prescindere da partita IVA, fatture elettroniche, carte di credito. (lo stesso sistema vale per tutti i settori industriali e commerciali).
4)smantellamento dei monopoli dell’industria di trasformazione e della grande distribuzione organizzata, che sono tutti collusi con gli strozzini di Bruxelles.
5)Il tele-lavoro non serve a niente: non mungi le vacche, non costruisci le case e tanto meno i carri armati. Il lavoro nero e l’evasione fiscale producono reddito vero e non vanno disturbati.
*Agricoltore italiano
Grazie ai finanziamenti di Bruxelles i ‘coltivatori diretti’ 30-40 anni fa han potuto rinnovare stalle ed attrezzature (e, nel frattempo pure restaurare la casa) ecc. ecc. Non diamo a Bruxelles colpe solo nostre… Se poi vogliamo tornare al 1700 accomodatevi, ma nessuno vi seguirà…