“…Paolo Rossi era un ragazzo come noi” quante volte ho canticchiato queste parole.
Moltissime, infatti tra quelle di Antonello Venditti la canzone Giulio Cesare è tra le mie preferite.
Confesso però che fino a qualche anno fa, e non sono il solo l’ho scoperto di recente su facebook, pensavo che il Paolo Rossi fosse il noto calciatore. Un pochino mi avevano fuorviato le parole “era l’anno dei mondiali quelli dell’86”.
In seguito sono venuto a conoscenza che non era quel Paolo Rossi, bensì un giovane studente di idee socialiste, simpatizzante della lista elettorale universitaria dell’Ugi.
Paolo Rossi morirà il 26 aprile del 1966 a Roma all’università La Sapienza sulla scalinata d’ingresso della facoltà di lettere in seguito ad alcuni scontri con i giovani di destra, Scontri che erano stati innescati dalle proteste degli universitari di Primula Goliardica, che contestavano una prassi elettorale nello spoglio delle schede nelle elezioni dell’Unuri, l’organismo rappresentativo degli studenti.
Primula Goliardica faceva capo al movimento del repubblicano Randolfo Pacciardi, che si batteva per l’istituzione della repubblica presidenziale nel nostro ordinamento costituzionale.
Diverse fonti narrano la vicenda della morte di Paolo Rossi: Nicola Rao in “La Fiamma e la celtica”, Adalberto Baldoni in “Storia della destra, Dal postfascismo al Popolo della Libertà”, Ugo Maria Tassinari in “Fascisteria”. Lo stesso Ugo Maria Tassinari ci è tornato pure di recente (si veda il suo post dal sito Ugomariatassinari.it dal titolo “26 aprile 1966: l’omicidio di Paolo Rossi e l’insorgenza antifascista”).
Mi ha molto commosso rileggere la vicenda del povero Paolo Rossi, avendo pure io anni dopo (avevo 7 anni nel 1966) condiviso la sua passione per la politica, lui socialista, io nel MSI e prima nelle sue organizzazioni giovanili, la Giovane Italia e il Fronte della Gioventù.
La canzone Giulio Cesare cita anche la Giovane Italia. Nel settembre 1971 la Giovane Italia insieme al Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori confluirono nella nuova organizzazione, Fronte della Gioventù.
Nonostante la mia giovanissima età ho fatto in tempo ad essere iscritto alla Giovane Italia.
Nel settembre del 1970 mio padre, prima che iniziassi ad ottobre le scuole medie, mi portò nella sede della federazione provinciale viterbese del partito – lì si trovavano anche le organizzazioni giovanili . per iscrivermi alla Giovane Italia. Un gesto che ancora ricordo con grande partecipazione. Mio padre purtroppo morirà pochi mesi dopo.
Nella mia testa, o nel mio cuore non so bene , ho sempre pensato che in qualche modo volesse passarmi il “testimone”. Il testimone del soldato della RSI, del militante del MSI al figlio, nelle fila della Giovane Italia.
Un solo grande rammarico. Quella tessera che conservavo gelosamente come una reliquia un giorno mia madre a mia insaputa la fece sparire.
Erano iniziati gli anni di piombo, la tessera per lei costituiva motivo di pericolo. A Viterbo non ci furono molti episodi di violenza, ma dalla stampa, dai media e soprattutto dalla vicina Roma arrivavano forti gli echi del sangue sparso di tanti giovani e meno giovani per le loro idee.
LA Rsi e la Giovane Italia non avevano niente in comune. Patrioti erano anche i partigiani (o gran parte di essi).Ho un numero del Pensiero Nazionale dove Mario Bergamo (volontario di guerra, repubblicano, fondatore del Fascio di combattimento di Bologna, esule in Francia essendo contrario alla svolta a destra del Fascismo, il fratello Guido , capo della resistenza in Veneto, il figlio Guido Mario volontario nella Rsi, Mussolini lo voleva come ministro nella Rsi) dice che tra il Fascismo e il Msi non c’è nessun tipo di parentela.Smettiamola per favore di mischiare il fango con la cioccolata.
Che ci fa un antifascista qua. Parlare di partigiani per me è parlare di traditori assassini stupratori. Abbinare la parola patriota ad un partigiano grida vendetta.
Io quella tessera della Giovane Italia ce l’ho ancora e nel 1970 scrivevo manifesti per combattere la nascita delle Regioni, uno dei regali velenosi degli assassini antifascisti.
Veleno che, in tempi di virus, stiamo vedendo quanto danno ha fatto.
Chi tenta di infangare la generosità il patrittismo dei militanti della Giovane Italia del Raggr. SS. LL. dei Volontari Nazionali è un vigliacco opportunista.
Venturini fu ucciso quando io avevo in tasca quella tessera e piansi di rabbia e raccolsi offerte per la sua famiglia.
Ho pianto ancora quando i mascalzoni di An chiusero il MSI infangando loro sì, la memoria dei Venturini Falvella Ramelli
Non accetto che qualche destro, voglioso di essere accolto fra gli antifascisti (vedi Fini) scarichi nel fango nel decenni di sofferenze e di sacrifici generosi e disinteressati.
Ricordo perfettamente quell’accaduto che tutti i midia sfruttarono incolpando i missini come assassini mentre il giovane era caduto dal parapetto della scalinata.Era il periodo chi sventolava il tricolore era bollato fascista,erano in voga le pezze rosse.Ricordo che andai fare volantinaggio d’ avanti al liceo della mia città.Che ardore e coraggio la gioventù Missina in quel periodo.. Purtroppo si raccontano tante menzogne su quegli anni..
X Gallaro :
Che il neofascismo sia stato preso in ostaggio ” a destra ” dalla fine della guerra non ci sono dubbi,
ma dentro Il Neofscismo va fatta la netta distinsione tra la base militante ed i suoi vertici, come dentro il neofascismo va fatta la netta distinsione tra le tre componenti fondamentali : La Destra Radicale, La Destra Nazionale e la Sinistra Nazionale.
La base militante giovanile del MSI in tutte le sue molteplici articolazioni non è mai stata, nè sul piano politico nè sul piano metapolitico nè tanomeno sul piano ANTROPOLOGICO ” di destra nazionale” .
Di destra nazionale sono stati i vertici e l’elettorato del MSI . Ma la base militante e le sue componenti METAPOLICHE sono stato altro.
Tanto che questa eterogenea “base” dal 45′ al 1994 ha cercato in tutti i modi di trasformre uno strumento del sistema, nato con la complicità e sotto l’ombrello di Inglesi, Americani, di Togliatti e del Vaticano ” da strumento del Sistema a strumento contro il sistema “.
Alla fine lo strumento ha finito per trasformare coloro i quali avrebbero dovuto trasformarlo …
Ma questo è “il Destino dell’Anello” e di crede di poterlo utilizzare e ne esce utilizzato ( Tolkien e Macchiavelli Docet …).
La stessa regola lo stesso paradigma puo’ valere anche per la Destra Radicale e le sue organizzazioni, che rompono con il Neofascismo istituzionale tacciandolo di oscura convivenza con “il nemico” e ( … in modo generoso) sono finite spesso per cadere ” indirettamente ” nelle stesse trappola e trame nello stesso “anti-comunismo di servizio o conto terzi” ….
La Sinistra Nazionale che è la terza anima del Neofascismo quella minoritaria, metapolitica e visionaria ” delle origini” non ha avuto mai granchè voce in capitolo in quanto purtroppo IL Fascismo ” non regolo'” la destra nazionale dentro Il regime , non creò la spaccatura necessaria e tragica che avrebbe dovuto separare i” due destini “.
Questa sciagura porto’ la stessa “confusione” dentro Il Neofascismo dopo la guerra ; la confuzione di far camminare l’uno accanto all’altro, soggetti/progetti e realtà distinte, tipologie umane e metapolitiche incompatibili, che hanno pero’ condiviso lo stesso tetto;
ma per quanto ne dica N. RAO , nella sua opera, non appartengono alla stessa famiglia ideologica nè tantomeno a quella dottrinaria .
Quello che dice Gianni Fonghini è dunquevero , perchè con Lui ho condiviso quegli anni , negli stessi luoghi e sotto lo stesso tetto …; la generazione della RSI aderì generosamente al MSI ma non è mai stata di ” destra nazionale” , cosi come non sono mai stati ” antropologicamente di destra nazionale ” i giovani militanti della base missina e questo vale per La Giovane Italia, per il Raggruppamento Studenti e Lavoratori per il Fronte dell Gioventu’ che “antropologicamete parlando” sono stati sempre “altra cosa” rispetto ai vertici istituzionali del MSI, asserviti spesso alle logiche ” dello strumento del Sistema ” .
Per non parlare poi delle generazioni giovanili nate dentro le tempeste degli anni 70′ e nate, dentro gli anni di piombo , che sono veri e propri “FIGLI DI NESSUNO”.
Sempre per Gallarò :
quello che è mancato in Italia è un vero Istituto di studio attento e critico sullo Storia del Neofascismo.
Magari sarebbe stato utile nei decenni allestire un Centro di Documentazione.
Creare un opera a piu’ mani, che superasse da un lato l’atteggiamento sterile ed agiografico del ” … semo tutti camerati” e dall’altro mettesse bene in chiaro “le migliaia di sfumature di grigio” di cui nel bene e nel male noi stessi siamo il risultato/frutto , e direi con pochi pregi e notevoli difetti ….
La bibliografia esistente ( sono centinaia e centinaia i libri scritti sull’argomento ) tuttora non lo permette …
Manca un vero lavoro organico ” di completezza ed onestà intellettuale”, un approccio scientifico e non dettato dalle istruttorie delle procure e dagli speciali di Report, ed un è purtroppo un lavoro immenso e puntiglioso , di cui a nessuno alla fine frega nulla …
Perchè del Neofascismo, (…diciamolo chiaramente), di quella piccola triste ed oscura storia che va dall ‘8 settembre del 43’a Fiuggi a chi puo’ veramente interessare ?
A coloro che ne sono usciti dopo Fiuggi lindi, immacolati rigenerati e vergini, dall’accettazione incondizionata della democrazia parlamentare e dell’antifascismo come valore condiviso ?
Alle sinistre marxiste e neoglobal che hanno gestito in modo totalitario, arbitrario , giacobino e bugiardo tutta storia politica e culturale raccontata dal loro punto di vista degli ultimi 70 anni ?
Ad Americani, Inglesi , Alleati ed Ebrei che hanno utilizzato spesso il Neofascismo come una loro sciocca appendice e solo in funzione anti-comunista , anti-islamica o anti-qualcosa ( .. e finchè ha fatto comodo ai disegni di egemonia imperialista ) ?
La verità e che questo spaccato di mondo fatto da anime, sangue, rinunce, sogni infranti, speranze e sconfitte, interessa solo a chi lo ha tragicamente vissuto e condiviso, come storia anonima e personale che poco ha a che fare con i destini del mondo …
Un disegno , una tessera , un fiaccola tricolore accesa, il motto GIOVANE ITALIA : ITALIA EUROPA RIVOLUZIONE : … un piccolo mondo antico “anonimo e privo di significato” per le moltitudini che non ne conoscono nè la storia , nè il significato e che ahnno ben altro a cui pensare …
Cosa ben diversa per chi a quel pezzo di cartone anonimo ha dato la Vita ….
Eppure dentro quella tessera si nasconde
Quanto detto da Catilina è verità , amara, ma verità
Chi entrava a 14 anni dentro il Fdg non poteva che entrarci con purezza d’animo
La verità storica deve essere preservata e divulgata innanzitutto per chi ha perso la vita e la cui memoria è stata , spesso , manipolata.
Deve , anche , essere studiata e difesa per il rispetto che si deve a sé stessi ed ai sacrifici che si sono pagati in termini di tempo , di opportunità mancate e/ o rifiutate , di attenzioni perse verso i propri cari e di preoccupazioni loro provocate. Il tutto per restare il più possibile coerenti
Ma tutto ciò deve , però, anche essere di insegnamento per una migliore capacità di incisione nella realtà. La Storia , anche quella individuale, può diventare Maestra E può diventarlo solo non nascondendosi dietro velleitarismi inutili e dietro vittimismi giustificazionisti
Sia gli uni che gli altri , purtroppo, abbondano e sono diventati maggioritari ora mentre una volta il rischio era di essere manipolati
Insomma che la Storia possa vederci protagonisti o semplici spettatori , frustrati tra l’altro, dipende da noi e dalla nostra propensione a ricercare soluzioni che , inevitabilmente, ci portano ad uscire dalla ” confort zone” di ultra quarantennale ( nel mio caso) coinvolgimento
La memoria dovrebbe diventare la benzina e non rimanere una catena a cui tutti gli altri ci tengono legati
Io non sarò mai quello che gli altri vorrebbero che io fossi o credono che possa essere secondo triti stereotipi
Il difficile, spero non l’impossibile, è trovare la sintesi tra il bagaglio ideale e la necessità di essere attuali
Altrimenti le alternative sono che il bagaglio diventi fardello o la resa individuale
Ma spero che il Signore, mi lasci ancora qualche anno e passare da imbecille illuso prima di arrendermi
Come Dirigente Nazionale dell’ A.S.A.N. Giovane Italia nei primi anni ’60 e poi, dopo il ’65,aderente alla destra radicale movimentista ,sottoscrivo parola per parola quanto scritto nella precisa analisi dal camerata “la Vendetta di Catilina ” .
Per Gallarò.
Capisco lo spirito sia tuo che, per altro verso, di Vendetta.
Io, però, sostengo che distinzioni (con la zeta) fra puri ed impuri, moderati ed estremisti, asserviti al sistema e non, spesso lasciano il tempo che trovano.
Come pure io non parlo mai di neofascismo, perché neo non significa nulla, anzi è un’arrogante pretesa di fare qualcosa di nuovo.
Esiste il fascismo, è variegato, è persino anarchico e libertario, neo non significa niente se non volere un paravento.
Quindi, io non condanno il MSI perchè nel MSI, come nella RSI e nel PNF, c’era (starei per dire c’è…) il meglio ed
il peggio, ma se “distingui”, eccedendo, non fai altro che dare spazio all’antifascismo ed infatti, a forza di distinguo, ti arriva un Berlusconi che, senza tanta fatica, ti compra Fini e fa l’operazione più antifascista del dopoguerra.
Nel 1993, gli Italiani rieleggevano sindaci addirittura gli ultimi podestà del Ventennio (vedi Acireale) o combattenti RSI come Finestra.
Solo i soldi di Berlusconi hanno sconfitto i “fascisti”, degli antifascisti, anche grazie a Craxi, ormai, nel 1993, non ce n’era più traccia.
L’antifascismo stava già scomparendo, quando, nel 1983, il MSI divenne il primo partito a Bolzano.
L’antifascismo riparte da Berlusconi e di nuovo avanza fino agli estremi caricaturali di oggi.
Se stiamo ancora, qui, a distinguere fra MSI, RSi e PNF facciamo il gioco degli altri.
E, una volta per tutte, lasciamo perdere Ruinas, di cui rispetto i tormenti, ma anche lui, con il PCI, fece una scelta antifascista: cosa c’è, in lui, di meglio rispetto ad un Fini o ad un Tatarella?
Giocare a dare patenti di continuità o discontinuità è un gioco che non appassiona Barbadillo. Ci sono le storie (alcune eroiche altre piene di macchie), l’impegno civile e politico, il contributo individuale e comunitario a percorsi patriottici o dannunziani come la nostra rivista. E poi ci sono i giudizi da salotto o tastiera. Che lasciano il tempo che trovano o, peggio, solleticano divisioni di cui, sul nostro magazine, non sentiamo proprio bisogno.
X Luciano Zippi
Da un punto di vista storiografico la teoria ufficialmente certificata ed accettata è che dall’8 Settembre del 1943 non esiste piu’ il Fascismo ( .. non come Dottrina dello Stato ma come periodo storico/politico ben identificato ) ma esiste solo il Neofascismo ( De Felice, Erra, Parlato, Emilio Gentile, Buchignani ma anche gli indagatori Tassinari, Rao Ecc. Ecc. ).
Il neofascismo, sempre da storiografia accettata finisce invece con la fine dell’unico partito neofascista che in Italia è sstato il MSI ovviamente con il congresso di Fiuggi.
Infatto cio’ che nasce dopo, sulle ceneri del Neofascismo stirico è altro, sia da un punto di vista dottrinario, ideologico ma soprattutto su un piano ” antropologico – culturale e comportamentale “. Dal 94′ AN è nel sistema cosa che il MSI (pur essendo nato ad opera del Sistema) non ne aveva almeno ufficialmente mai fatto parte.
Tanto che la mozione fondamentale di base passata a Fiuggi è il riconoscimento del valore storico dell’Antifascismo e il riconoscimento della “democrazia parlamentare”.
Mentre il Neofascismo e nello statuto del MSI si riconosceva solo ed esclusivamente ( secondo la nota dottrina Gentiliana e Corporativa ) il valore della “Democrazia partecipativa” allo costruzione dello Stato Nazionale del Lavoro e non la democrazia parlamentare … La rappresentanza spettava solo alle categoria del lavoro e non ai politici di professione. Ricordo che il MSI è passato per anni come unico partito contro la partitocrazia …
Quindi se dobbiamo essere ” organici e corretti ” bisogna distinguere intanto FASCISMO DA NEOFASCISMO.
E poi dentro il NEOFASCISMO vanno distinte le sue anime che non solo non sono mai state organiche ed omogenee sul piano Ideologico e Dottrinario ma erano contrapposte per progetto e Visioni del Mondo …
Dire che un neofascista di ” destra nazionale” sia equivalente ed uguale ad un neofascista ” legato al progetto della sinistra nazionale ” è sbagliato e non corretto neanche da un punto di vista storiografico, perchè la destra nazionale entra ufficialemnte nel MSI solo nel 1972 e se ne esce nel 1976 con Democrazia Nazionale ( anche se nel simbolo ne è rimasta la denominazione).
Dire che un neofascista e militanza di formazione destro-radicale sia omogeneo ad un militante legato al progetto della Sinistra nazionale è altrattanto non corretto perchè le due dottrine e le due categorie del politico erano distanti anni luce…
Ribadisco infine il dato piu’ importante : ovvero che sul piano banalmente antropologico e comportamentale la Destra Nazionale neofascista ha avuto ben poco a che fare con le sue basi militanti , soprattutto quelle giovanili, che erano distanti se non addirittura contrapposte da sempre ai vertici del MSI e anche diverse dal suo elettorato ( borghese, moderato, di fatto liberal-democratico e biecamente anti-comunista, quindi non certo neo-fascista ).
Se non si accettano queste basi di teoria storiografica minime , la ri-costruzione critica dell’intero fenomeno non è affrontabile e si scadrà o nell’agiografia a-critica o del ” volemose tutti bene ” o peggio si andrà verso “la marmellata neo-marxiana” che ad oggi non distingue la complessità del fenomeno, ma la raggruppa sotto l’unica teoria che dice :
FASCISMO=NEOFASCIMO=SEMPLICE BRACCIO ARMATO DEL CAPITALISMO E DELLA BORGHESIA SFRUTTATRICE
Questo assioma guarda caso d’accordo mette d’accordo Marxisti e liberali-democratici ( che legge semplicemente il FASCISMO come Inter-Regnum autoritario tra due fasi liberali … ) e che guarda caso sono stati tutti indistintamente i NEMICI MORTALI DEL FASCISMO E DEL NEOFASCISMO …
A fronte di cio’ poi c’è tutto il tema ancora piu’ profondo ed articolato legato al tema delle analisi e delle argomentazioni espresse dal filone della Rivoluzione Conservatrice Europea che ” porta/ha/esprime ” dentro di se’ IL FASCISMO come FENOMENO EUROPEO ( A. Romualdi ) e che porta in sè la una Tentazione Immanente ( Neo-Pagana ?!) che mette in assoluta evidenza la differenza tra il Fascismo come Fenomeno Storico e la Sua Vera ed Intima Essenza ( … ovvero su cio’ che veramente vi si manifesta – Locchi, Junger, Kunnas, Erra, Sternhell )….
E qui il discorso ci porta nell’Altrove e potrebbe non finire.
http://www.fondazionespirito.it/
Questo è l’unico Istituto serio che sopravvive e che vale la pena di frequentare, dove è lecito trovare fonti, documentazione e testimonianza …
Purtroppo ve ne dovrebbero essere uno per Città in Italia, così come in ogni Città ci dovrebbe essere almeno una libreria delle case editrici antagoniste/e non conformi di Area …
Ma questo è tutto un altro discorso …
Redazione scrive note poco comprensibili, fra cui accusare qualcuno di dare giudizi da salotto o da tastiera. Questa accusa è tipica di chi, ad esempio gli AN, voleva far credere che chi non stava con loro era perché si isolava e non perché non poteva più stare con chi parlava il linguaggio del nemico.
Chi scrive qui, in un sito in cui si propongono comunque stralci della storia dei fascisti (insisto i neofascisti non sono mai esistiti) lo fa perché vuol fare qualcosa di utile per cercare di riprendere il cammino che dal 1919 va fino al 1993, cioè fino alla svendita del fascismo.
Non ci vuole molto a riprendere quel cammino perché le idee nessuno le ha uccise, sono sempre qui con noi.
Io, dopo il 1994, per 15 anni ho provato a continuare quel percorso ma ho fatto, lo ammetto, ben poco perché troppo profondo era stato il tradimento ed il terreno era stato desertificato.
Chi parla di sfoghi da tastiera vuol solo dire che accetta come definitiva la sconfitta del 1994 e quindi che è del tutto inutile cercare di riscattarla.
Non è così perché esiste una continuità storica che da Roma porta al Fascismo e non si interrompe perché due squallidi personaggi, Berlusconi e Fini, hanno tentato di cancellarla.
Si si tutti seguimmo Rauti che pero’ era sottobanco d’accordo già con Fini per “ripulire” la nuova creatura AN e prepararla alla stanza dei bottoni secondo le indicazioni dall’ apparato della P2 ….
Ricordo semplicemente che tutta la base e la classe dirigente Rautiana compresa quella neo-destra e ribellistica giovanile rimase con Fini “nella nuova creatura” e che a uscire paradossalmente furono gli Almirantiani, i nostalgici e i dirigenti legati a Pisano’ ed Ernesto della Rosa, unico deputato a migrare alla Fiamma con Rauti.
Che l’operazione fosse preparata pilotata e condivia, lo capimmo un anno dopo quando Rauti comincio a “ripulire” la Fiamma Tricolore da tutti i ” competitor ” della Destra Radicale che vi si erano fiondati dentro ( Fiore/Morsello, A. Thilger. Lo stesso Pisanò, Bigliardo MSE, ed infine la guerra tra Rauti e Romagnoli ) …
Quindi era tutto organizzato a tavolino con un obiettivo che era non solo quello di de-neo-fascistizzare AN ed il suo apparato , ma anche per de-strutturare e distruggere quello che del neofascismo rimaneva, tra le forze estreme e gli scissionisti, che peraltro erano forze completamente dis-omogenee tra di loro per origine e finalità politiche …
Ecco perchè Vi parlo di ” complessità ” perchè gli eventi non sono così’ semplici ed immediati come a prima vista sembrano; ma nascondono sempre altri scenari reconditi e poco lineari che in questo ambiente ” SONO LA REGOLA ” …
Gallarò, Zolia e Vendetta.
Non è un caso che abbiamo tentato strade simili e che ci siamo accorti, tardi, che qualcuno teneva famiglia e qualche altro era così incapace che riuscì ad espellere i primi Casapound solo perché temeva per il suo miserrimo potere dello zero virgola.
Dare del leone da tastiera come, non qui, ma, talvolta, ci si sente dire è vigliacco ed offensivo per chi, come noi, politica l’ha fatta e la fa ancora dopo 51 anni da quando prese la tessera ASAN Giovane Italia, poi Msi insieme a FUAN (Guarda caso il Fuan c’è ancora…), ma fermamente votò contro l’ingresso in AN. Del resto a me pare che piano sia Barbadillo che il Secolo sempre più si rifacciano al passato MSI. Oggi addirittura il Secolo (che leggevo già nel 1968) pubblica un articolo di Adinolfi, ex Terza Posizione ed a suo tempo ispiratore di Casapound. Niente passa, come ben sanno gli storici veri e non i mistificatori.
Gallarò ORE 6.22.
È realtà storica che se i vertici, nella loro quasi totalità, ordiscono qualcosa, lo preparano con cura, con gli strumenti del consenso ed il potere economico che li appoggia, la base viene facilmente coinvolta. Quindi oggi è persino inutile cercare di spiegarsi perché la base, che pure si era espressa nel giornale di Veneziani a favore del permanere in vita del MSI, poi cedette.
Ci devono esser schiere di dirigenti affiancati alla base, perché ci sia una vera opposizione a manovre di potere legate alle forze economiche e finanziarie.
Ma i dirigenti erano già stati comprati.
Ora che siamo di fronte ad una nuova crisi del sistema, come nel 1992/1993, si aprono spazi insperati.
Ma ci vorrà un coraggio non fisico ma intellettuale, perché il nemico è debole, ma ha in mano il ricatto antifascista.
Se non combattiamo con chiarezza le falsità che si propinano tutto l’anno, giornata della memoria compresa, saremo sempre succubi come Fini con la kippah.
Buttafuoco e Veneziani mandano sì messaggi, ma solo culturali. È la politica che deve ripartire e la politica ha bisogno di un coraggio che, non sempre, gli intellettuali hanno. Se poi, come Buttafuoco (che ancora apprezzo) e Mutti, si diventa musulmani, mi sa tanto di fughe, magari inconsapevoli, dall’agone politico.
L’elenco è lungo e rattrista.
X Luciano: io ho bazzicato il Fuan qualche mese dal 1993 e ti dico che era un ambiente completamente amorfo e privo di ideali ,i cui dirigenti nazionali si chiamavano Menia, Storace, Gasparri.All’epoca della svolta di Fiuggi non sapevo nemmeno chi fosse Ezra Pound (pensa quant’ero ignorante) eppure non ci pensai nemmeno un attimo su quale strada scegliere.Se gente che faceva politica da decenni scelse di seguire Fini (il 90% del partito, al di là dei brogli che pure ci furono) non lo fece perchè abbindolata (da chi?) ,ma perchè gli conveniva. Fu un venticinque luglio in piccolo. ps: il Fascismo non è incompatibile con l’Islam: il musulmano Mutti dalla sua militanza politica ha avuto solo guai , il cattolico(?) Veneziani prebende e onori pur non essendo degno nemmeno dal punta di vista culturale di allacciare le scarpe al mio illustre concittadino.
X Gallaro,
io non ho parlato di Rauti manovrato da Fini; ma peggio ancora, di un accordo sottobanco. E credimi vivendo in questa porcilaia che è Roma certe manovre ” non sfuggono “.
Chi parla ha militato nelle fine rautiane del Fronte della Gioventu dal 1976 ed i primi anni dentro una sezione Rautiana storica, quindi con voce in capitolo …
Purtroppo e senza polemica ( .. pace alla sua anima ) il peronaggio ” era superlativo sul piano squisitamente culturale per gli strumenti che ci ha offerto , ma negato completamente negato, assolutamnete negato e ” negativo” sul piano dell’azione politica; oserei dire perfino disarmante …
Non contiamo poi “gli inciampi “, gli inciuci , le iniquità, le azioni non chiarite ” ( tra cui il repentino rientro nel MSI a qualche mese dsl dicembre 1969, cosa era sfuggito di mano ?! ) ; parliamo del rientro nella segreteria almirantiana del 1983 ( con il tutti favorevoli alla campagna a favore della pena di morte la cacciata di Tarchi dal MSI e centinaia di detenuti politici e latitanti in fuga ?! ), la badogliana posizione sulla Guerra del Golfo del 1991, e la sua auto-cacciata dalla segreteria sempre nel 1991 , mentre era lui che avrebbe dovuto cacciare ” tutta l’infame destra nazionale” ripulendo il partito dalla feccia che lo aveva inquinato da sempre …
Ripeto, non entro nel merito culturale del personaggio , ma sul piano politico la ” buonanima ” si deve far perdonare quasi tutto,
Senza dimenticare le frequentazione con Torchia e Giannettini al famoso convegno dell’Istituto Pollio con gli alti gradi e ufficiali dello Stato maggiore dell’esercito.
Purtroppo, se anche la destra radicale fu “infiltrata” dal retaggio pestilenziale dell’anticomunismo di servizio e/o conto terzi alla fine degli anni 60′ lo si deve a certe frequentazioni e certe derive di cui anche il Centro Studi ORDINE NUOVO ( …. purtroppo e dico purtroppo )fu ingenuamente corresponsabile ….
Ecco perchè continuo a parlare ( .. anche se invano ) di complessità , di visione critica e non agiografica del Neofascismo , perchè dobbiamo ancora tutti noi ( e dico tutti mettendomici in mezzo io per primo ) fare i conti con la Storia , anche se è una Storia di cui non frega piu’ ninete a nessuno .
Ma serve intanto a noi stessi per una certa onestà intellettuale, per onorare quei “Valori” che ci hanno trasformato ed accompagnato e per tutti ” quei Martiri ” che hanno donato la propria vita ( .. compresi quelli scomodi e dimenticati dalla storiografia farisaica dei “Cuori Neri” )..
Rimango dell’idea che la memoria come la Storia rischia di diventare una catena sterilizzante dell’ azione politica.
I lunghi interventi che , spesso, animano questo blog lo dimostrano.
Rimane un retroterra ego riferito come se l’azione politica dipendesse dai nostri umori, dalle nostre antipatie o simpatie o dalla nostra presunta purezza ideologica.
I conti con le nostre coscienze dovremmo già averli fatti. I conti con i nostri fallimenti politici anche.
Anche io come Catilina mi sono definito ” rautiano” già in quegli anni.
Ma mi sono assunto , sempre, quando possibile delle responsabilità politiche all’interno del Msi proprio in ragione del manuale Cencelli correntizio.
Ingenuamente forse ma sicuramente con la buona fede e l’entusiasmo di portare avanti delle idee che erano prima di tutto mie prima che rautiane
Ma proprio in forza di ciò che vedevo, già allora, e che ritenevo incapacitante, ho incominciato a frequentare gli ambienti della Nd che ritenevo fondamentali per andare ” oltre”
Poi ognuno la storia la vede e la interpreta a modo suo anche in proporzione alle esperienze, soprattutto quelle giovanili, che lo hanno formato
Se posso essere d’accordo con il giudizio di Catilina su Rauti rimane il fatto politico che non vi erano grandi alternative politiche se non quelle di convivere il meglio possibile all’interno del Msi per cercare di essere , anche solo con la propria presenza, da freno a certe derive
Non è vero, in effetti, che tutti si dimostrarono favorevoli alla pena di morte.
Non è vero che tutti i rautiani rimasero in An .
E via di seguito ma ciò non aggiungerebbe nulla al vero dato politico fondamentale oggi come ieri
Cosa siamo riusciti a combinare con i nostri intellettualismi,dove ci ha portato il nostro puro durismo, cosa ci ha lasciato la nostra memoria storica fascista in termini pratici.
Siamo riusciti a fare sì che la nostra visione si affermasse? Siamo passati dalla testimonianza all’affermazione di certi ideali?
Onestà intellettuale ci porterebbe già alla risposta.
È onestà intellettuale additare Fini come l’unico responsabile del male?
A me sembra giustificazionismo auto assolutorio come ho scritto sopra.
Il puro durismo ha portato risultati politici evidenti? Forse ci ha lasciato più o meno tranquilli con la nostra coscienza (Ma cosa deve fare uno che sta fondando un partito se non programmare le elezioni? Giocare con i chiodini della Quercetti?)
Rimangono le dietrologie, gli sterili intellettualismi ego riferiti che portano , solamente , all’inanità invece di essere stimolo e crescita politica
Ci sta passando la storia sotto il naso e siamo qui a disquisire su San Sepolcro come se alla gente in coda alla Caritas possa essere di aiuto
Facciamo invece che da San Sepolcro in avanti il nostro bagaglio possa diventare strumento di soluzioni
Cantava Fabrizio Marzi
” …alza la gobba dal volante , guarda in faccia il sole per vedere se nasce o muore questa nostra civiltà”
Ebbene alziamo gli occhi dal nostro ombelico per vedere se possiamo non fare morire questa nostra civiltà
X Valter
il tema del “Mito Incapacitante” era legato essenzialmente alla critica e alla de-strutturazione di poensiero del cosidetto filone tradizionalista ( Evola – Guenon ecc. ecc.) lanciato dalla Nuova Destra intorno al 1984 e che a mio avviso ha generato piu’ danni che effetti positivi …
Chi parla premetto che ha organizzato per tutti gli anni 80’e primi anni 90′ convegni, incontri e presentazioni di libri con tutti i maggiori rappresentanti delle varie Nuove Destre italiote ( A. Campi- G. Malgeri – M. Tarchi – A. Morganti M. Veneziani ecc. ecc. ) perchè purtroppo anche qui di nuove destre ce ne sono state tante , una per ” ogni personaggio , per ogni capoccia, per ogni intellettuale organico ” e sono state tutte tristemente conflittuali tra di loro, come tanti Galli nello stesso pollaio …
“Incapacitante” ad esempio, è stato il tentativo perlatro fallito, di interloquire con il gota del pensiero della sinistra critica e/o evoluta ( Cacciari – Marramao – Revelli – Jesi – ecc ecc.) a tal punto che ancora oggi e nonostante il distacco totale dalle derive neo-fasciste, Tarchi e i suoi prodotti metapolitici ( Diorama, Elementi, Trasgressioni) vengono letti e distribuiti ancora e solo tra gli ambienti cosidetti militanti ( Incapacitanti ?! ) e subiscono lo stesso pesante ostracismo e la stessa discriminazione ad opera dei guardiani dell’Anti-Fascismo come 40 anni . Cui Prodest dunque ?
E questo nonsotante il percorso integerrimo e di cristallino distacco di Marco Tarchi dall’ambiente di provenienza.
Stessa amara sorte è toccata a De Benoist in Francia.
Quindi l’operazione di aver abbandonato a loro destino tutte le ipotesi di azione influenza “politica” e/o cinghia di distribuzione verso il basso ( verso gli istituzionali e/o verso le basi militanti radicali ), non solo ha generato un inversione di risultato antropologico rispetto a quanto “le Nuove Destre” si erano ripromesse (… AN è anche il risultato/creatura di questa inversione, ovvero del lavoro di de-strutturazione ideologica contro il modello di organizzazione militante di base ” ritenuto incapacinatnte ” ) ma non ha permesso peraltro nessuna apertura e/o serio riconoscimento di paternità tra le sinistre intellighentie …
Detto questo e come per gli argomenti sopra …
Fare ricostruzione storiografica critica non è fare del ” celodurismo o ricerca della purezza ” ma è mettere a chiare lettere quale era la prospettiva iniziale ed il fallimento della stessa, cercando di capire gli errori di percorso , come e dove si è sbagliato e a tutte le latitudini …. Complessità è anche questo.
Qui nessuno rinnega niente e nessuno è giudice di nessun altro, figuriamoci; ma sempre per onestà intellettuale , bisogna ” saper ricostruire criticamente ” anche perchè un lavacro assolutorio nei nostri confronti significherebbe non capire come siamo giunti a tutto cio’, in queste condizioni di inagilità e mancanza ti totale influenza ” queste si incapacitanti ” …
Catilina , ho fatto solo riferimento alla Nd come esempio di tensione ideale alla ricerca di altro, di un altrove che ovviamente non ha avuto grande rispondenza di risultati politici
Ma che ha sicuramente svolto ed assolto una funzione
Personalmente , e lo dico con la poca stima che ho di me stesso, non mi sono mai accontentato di verità precostituite, di confort zone ideologiche , visto anche i risultati ottenuti dall’area in tutte le sue declinazioni
E’ ovvio che bisogna essere dotati di un minimo di capacità di sintesi per non perdersi. Ma non si può rinunciare a priori
Ma il focus non può che essere quello della praticabilità politica , il famoso che fare?.
Un ultima battuta sul Msi . Allora si diceva , non senza tutti i torti, che al di fuori della fiamma o c’era la masturbazione intellettuale o la galera.
E tu sai meglio di me quanto il tutto potesse convivere anche nella singola Federazione con sconfinamenti appiccicosi
Il problema rimane quello che dopo le analisi sarà ora di farne di nuove a fronte di una realtà molto più mutevole dei nostri ozi di Capua
Con stima
Visto che qualcuno, non noi, celebra il 75° della fine della II Guerra mondiale, io penso che sia inutile ripercorrere questioni interne all’area nazionale. Potrei dire, ma serve a poco, che, sul fronte culturale, se togliamo Buttafuoco e De Turris, tutti gli altri si sono comunque allontanati da qualsiasi presa di posizione che non fosse collaterale alla destra ufficiale, cioè quella che ha ceduto di fronte ai vincitori, appunto, della II guerra mondiale.
Invece, proprio dal 1945 bisogna ripartire per ricordarsi che, ora come allora come domani come sempre, c’è uno steccato: o si sta di o si sta di là.
Semplifico per dire che questa è la condizione minima per avere un proprio spazio politico con qualche prospettiva. Siamo contro tutti? No, siamo con quelli che in ogni paese del mondo possono ancora dire: io non festeggio e voglio rivendicare le ragioni degli sconfitti, perché, proprio come molti riconoscono, anche oggi su Barbadillo, siamo sotto un controllo oscuro delle coscienze.
I nemici dell’Italia di allora sono i nemici dell’Italia di oggi: Israele per prima ed a seguire Usa Gb e loro alleati, anche se , in ogni paese, persino in questi, ci possono essere dei ribelli/rivoluzionari. Quando sento la Meloni e Salvini inneggiare ad Israele e Trump, ho nausea e mi scoraggio, ma lo ritengo il classico paradosso che prima o poi si smonterà da solo e guardo avanti…
Trump e persino Israele sono, a mio avviso, meno peggio di russi e cinesi…
È impossibile ci sia qualcosa di peggio di Israele ed Usa, anche perché sono alla radice di tutto il resto.
Inoltre, riguardo l’America (braccio di Israele), non mi risulta che nessuno l’abbia mai invasa mentre le invasioni sono da oltre cento anni il suo sport nazionale e lo sponsor è sempre lo stesso…
Anzi, e poi non disturbo più, è più corretto dire che alla radice c’è l’immonda bibbia, insieme ai succedanei vangeli e corano.
Prometto, più indietro non vo, anche perché è dalla bibbia che parte l’attacco alla dignità della persona umana che deve servire un dio sconosciuto o, meglio, i suoi eletti in terra (che siano mosè, gesù o maometto poco importa).
E’ dal lontano 1976 che sento dire le stesse cose…..