Fenomenologia della mascherina
La Regione Toscana ha deciso come molte altre che d’ora in poi appena usciti di casa dovremo indossare la mascherina. L’Organizzazione mondiale della sanità non era dello stesso avviso e ne raccomandava l’uso solo agli operatori sanitari, alle persone infette e a coloro che se ne prendono cura; ma uno dei frutti del federalismo è che non esistono più normative universalmente valide, per cui ormai si corre il rischio di una sanzione anche solo a camminare senza mascherina in una strada deserta. È onesto aggiungere che in questo caso la politica c’entra fino a un certo punto: l’esigenza della prevenzione ha messo temporaneamente d’accordo governatori di destra e di sinistra.
In realtà, la mascherina non protegge chi l’indossa, ma coloro con cui viene a contatto. In questo è uno strumento di prevenzione “altruista”: evitando di contagiare inconsapevolmente gli altri (potremmo essere tutti portatori sani del virus), preveniamo il rischio di esserne a nostra volta contagiati per il dilagare della pandemia. Non è da escludere che sull’obbligo d’indossarla sempre e comunque giochi una preoccupazione di carattere pedagogico. Incrociare persone che la portano ci aiuta a ricordare che il Coronavirus è sempre in agguato, che stiamo vivendo un’emergenza e non dobbiamo abbassare la guardia. La mascherina diventa insomma il nostro “memento mori”.
Le reazioni di fronte all’obbligo di coprirsi naso e gola (ma, in realtà, anche gli occhi potrebbero essere veicolo di contagio) sono diverse e si potrebbe stilare un’amena casistica. Ci sono i soliti primi della classe, che indossano mascherine chirurgiche anche per portare la nettezza nel cassonetto di fronte a casa e guardano con sospetto frammisto a disprezzo chi non le porta, anche se l’incrocia dall’altra parte di una strada deserta. Ci sono le quarantenni tecnologicamente perfette e un po’ arcigne, che le indossano come se le avessero portate per tutta la vita, e mi fanno sentire in difetto perché guardandole loro mi accorgo di aver fissato male la mia. Non escludo che le tengano a casa anche quando fanno l’amore col marito, a costo di rinunciare ai baci alla francese. Ma c’è anche, specie fra le ragazze più giovani, chi le indossa con una sorta di civetteria femminile, e ti guarda, con gli occhi bistrati e lucenti sopra la maschera, con la stessa malizia da mille e una notte con cui una donna musulmana sbircia gli uomini dal burka, come in un romanzo di Loti, o di Houellebecq.
Infine c’è chi, come me, le porta solo quando è strettamente necessario, con lo stesso stato d’animo di un cane cui per un viaggio in ferrovia è stata imposta la museruola da un capotreno zelante. Anche perché le mascherine che sono riuscito a procurarmi dopo molti sforzi in un supermercato somigliano molto a un bavaglio, il bavaglio che non vorrei ci fosse imposto col pretesto dell’emergenza.
Dalla teologia della liberazione alla teologia del gommone
In Italia le spiagge sono sbarrate, per evitare assembramenti di vacanzieri. A quanto pare, però, non per tutti. Per chi viene da terra, sì. Ma non per chi viene dal mare. L’arenile chiuso agli ombrelloni è aperto ai gommoni. Con la primavera è ricominciata la stagione degli sbarchi di clandestini, nonostante i divieti del Viminale. Così la nostra sanità, già in difficoltà nel sopperire all’emergenza Coronavirus, dovrà farsi carico dei nuovi arrivati, molti dei quali non sono rifugiati politici, ma semplici migranti economici. Noi italiani non possiamo recarci nelle seconde case, ma dovremo preoccuparci di fornire un ricovero ai nuovi arrivati. È un rovesciamento non solo dello Stato di diritto, ma del senso comune, che non potrà non ridare fiato a un centrodestra incapace in difficoltà nel fornire una risposta culturale alla crisi in atto.
Nel frattempo scopro che papa Francesco si è complimentato con Luca Casarini, già storico leader dei centri sociali e dei no global, ora a capo della Ong Mediterranea Saving Humans, dedita al salvataggio e al trasferimento di migranti nei nostri porti. Dalla teologia della liberazione alla teologia del gommone.
Ma il mondo non è una fattoria modello
Queste settimane di segregazione fra le mura domestiche sono state accompagnate da un clima imprevedibilmente mite. Se di prima mattina, quando accompagno fuori di casa il mio bassotto, l’aria ancora frizzante e una senile prudenza mi consigliavano di coprirmi, i meriggi e soprattutto i pomeriggi sono stati intiepiditi da un sole quasi estivo. Spalancata la porta finestra della sala, avevo preso l’abitudine di distendermi in poltrona, a torso nudo, per lasciarmi abbronzare da una luce limpida e intensa, alternando il riposo alla lettura. Quella clemenza della natura, mentre infuriava la pandemia, mi aveva in un primo tempo lasciato perplesso; mi era parsa quasi irriguardosa per le sofferenze dell’umanità, e l’avevo anche scritto. Ma poi mi ero adagiato volentieri in quella dolce abitudine consolatoria, che coincideva col torpore quasi sensuale della digestione.
Da ieri invece il clima è cambiato. L’aria è tornata fresca anche a mezzogiorno, il sole è appannato da una grigia caligine cui non eravamo più abituati. E io, invece di essere grato alla sorte per il clima confortevole che nei giorni scorsi mi ha aiutato a sopportare meglio la consegna fra le mura di casa, mi scopro quasi indispettito per il venir meno di quello che consideravo ormai un diritto acquisito.
Sorrido di me stesso, e al tempo stesso scorgo in questa reazione egoistica una metafora dell’atteggiamento mio e di molti miei coetanei nei confronti di quello che sta succedendo. Siamo la prima generazione a non avere avuto paura di recarci dal dentista grazie agli analgesici, a non avere corso il rischio di morire per un tracheite trascurata grazie agli antibiotici, a non aver avuto timore di soffrire la fame grazie ai fertilizzanti chimici, ad essere stati contenti di dover aggiungere un foro alla cintura dei pantaloni. Nei nostri vent’anni, abbiamo approfittato di quell’apostrofo rosa fra la paura della blenorragia e l’incubo dell’Aids che fu chiamato liberazione sessuale. Dopo, ci siamo arrangiati lo stesso.
Oggi (troppo tardi?) ci accorgiamo che il mondo non è una fattoria modello, che un clinamen degli atomi o un alito di vento basta a incrinare le nostre orgogliose certezze. E di fronte a una pandemia di cui non intravediamo la fine ci accorgiamo che ancora oggi gli dei giocano a carte col nostro destino come gli omìni di Rosai dinanzi a una mezzetta di Chianti in una mescita di via Toscanella.
Penso che qualsiasi cattolico praticante, o anche semplicemente credente, dovrebbe indignarsi di fronte questa convergenza tra Bergoglio e Casarini.
Io non sono cattolico , credo che oramai il cristianesimo in occidente sia morto. ma pensare che il Papa debba inneggiare all’affondamento dei clandestini che solcano il Mediterraneo sia da persone poco intelligenti o paraculi . Gli stessi che vogliono affondare i barconi , oltre ad ergersi a difensori del cristianesimo (Salvini che ha tre famiglie o la Meloni che ha una figlia fuori dal matrimonio) studiato probabilmente sul vangelo di Bannon , sono gli stessi che chiedono solidarietà agli olandesi.
Il Papa non deve inneggiare agli affondamenti, ovvio, ma neppure celebrare pendagli da forca, trafficanti di carne umana.
Non sempre è facile distinguere fra chi chiede di essere salvato perché sta per naufragare e chi si mette in condizioni di naufragare per farsi salvare.
Così come non può mettersi a dire che siccome l’Europa non fa più figli é necessario accogliere tutta l’Africa per riempire gli spazi lasciati vuoti. Un vero Papa chiederebbe agli Stati europei di mettere fuorilegge l’aborto e la pornografia, e di favorire le nascite. Non di assecondare il genocidio dei popoli di razza caucasica.
La gente non farebbe figli comunque:oggi ci sono pillole che ti permettono di abortire quando vuoi non siamo nel 1950; idem la pornografia, con internet come fai a vietarla?L’Europa ha deciso di morire affogata nell’edonismo e nel consumismo;lo stesso Berlusconi prendeva ispirazione per i suoi programmi Tv dai film porno.Ps: anche nella Repubblica Islamica dell’Iran il numero dei bimbi è in caduta libera.
C’é però da dire che se da un lato l’Europa é certamente sterile, dall’altro é sicuramente vero che l’Africa é eccessivamente feconda. Trovo scandaloso che enti sovrannazionali come l’OMS e l’ONU non abbiano mai promosso la drastica riduzione delle nascite in quel continente, e imposto a quei Stati di attuare politiche denataliste. Laggiù le popolazioni non conoscono neppure l’ABC della contraccezione, per cui fermare la frenesia riproduttiva africana é necessario per il bene non solo di noi Europei, ma dell’intero pianeta. Il famoso riscaldamento globale, su cui nei mesi scorsi ci hanno martellato il cervello, non é dovuto alle emissioni di CO2, come vogliono farci credere i gretini (che invece causano l’inquinamento, che é un’altra cosa e veramente grave, di cui maggior responsabile é la Cina), ma al fatto che siamo 8 miliardi nel pianeta, e l’unica area in cui la popolazione cresce in maniera vertiginosa é l’Africa. I Radicali – di cui non nascondo il mio disprezzo – negli scorsi decenni scorsi hanno fatto intense campagne per l’estinzione volontaria, ma si riferivano solo all’Occidente, che già negli anni settanta era poco fecondo. Per l’Africa non le hanno mai fatte queste campagne, dove nel frattempo la popolazione si moltiplicava. Guai a chi sostiene la riduzione delle nascite africane, si viene subito accusati di razzismo e imperialismo. Però si tollera l’autorazzismo, che a mio modesto parere è molto più deprecabile. Sta di fatto che gli africani prolificano in totale libertà e in modo irresponsabile, però poi i numerosi figli che sfornano glieli dobbiamo mantenere noi, che siamo più vecchi. Nel 1900, 1/3 della popolazione mondiale era di razza europoide, oggi non supera il 10%. Io non so quanto possano rappresentare un delirio complottista le teorie sul pianificato genocidio bianco o il Piano Kalergi, perché lo vediamo, stiamo sparendo dalla faccia della terra, ed é tutt’altro che fantasioso come fatto.
da ecologista sono pienamente d’accordo con Werner, l’impatto ambientale è dato da tre fattori concomitanti: popolazione, produzione, tecnologia, e per poterlo ridurre efficacemente occorre intervenire necessariamente su tutt’e tre, cioè sul numero degli uomini (in Africa e in India e Cina), sulla quantità di beni prodotti e sul modo in cui i beni sono prodotti.
È bellissimo al mattino presto respirare l’aria fresca inebriante che ci sprona ad essere dinamici, ottimisti con una gran voglia di farsi da fare.Pero’se quell’aria la si frigge con i soliti orpelli salottieri quell’aria diventa malsana,comunque la si voglia delicatamente interpretare.Nell’Italia anni 50-Quale era la realtà sociale?? Come era la popolazione rimanente?? Quale era la produzione?? 10/11ore al giorno compreso il sabato e alle volte mezza giornata alla domenica.Quale era la tecnologia?? Picco,pala,carriola e bicicletta,cibo?? Emigranti Italiani mandati in Belgio in miniera in cambio di carbone per le nostre necessità.poi non bisogna lamentarsi di Borgogno o Mattarella..
Bergoglio** pardon.
Si è vero,erano anni duri, ma gli italiani degli anni 50 erano fatti di pasta ben diversa. L’Italia in quegli anni aveva il cinema più bello del mondo (Fellini, totò De Filippo, Fabrizi, Walter Chiari, De Sica, Tognazzi, Gassman , Sordi Manfredi, MAstroianni , Sofia Loren) , aveva intellettuali di prim’ordine (Evola, Spirito, Ungaretti, Pasolini, Giuseppe Berto , Piovene, Comisso, Bianciardi ecc.), aveva Ippolito, Natta, Mattei. I contadini riuscivano a far crescere il grano nelle pietraie, non conoscevano nè ferie nè automobile.L’anno scorso telefonai a un anziano di 82 anni della montagna per concordare una consegna (lavoro nei trasporti ), lui mi disse :’Mi raccomando di non passare il pomeriggio’ ; io risposi, essendo luglio: ‘ beh immagino si riposi’; risposta dell’anziano :’giovanotto io il pomeriggio lavoro’.
Nell’Italia rimasta sotto le macerie, nonostante tutte le barbarie spartigiane un pulviscolo impregnato di etica Fascista era rimasto ed è stato determinante nella ripresa dopo la tempesta.la nefasta ideologia comunista poi ha fatto sì con l’andar del tempo di ridurre il nostro paese nello stato odierno.Essendosi impossessato di tutte le strutture sociali,compresa giustizia in tutte le sue sfaccettature e interpretazioni..Alla destra gli è data solamente la possibilità di dilettarsi in chiacchiere..
All’epoca anche gli antifascisti erano impregnati di Fascismo : esempio su tutti Enrico Mattei : fascista rivoluzionario poi (purtroppo) capo partigiano, prende l’Agip che doveva essere liquidata e lancia la sfida alle Sette sorelle(c’era più fascismo in Mattei che in tutti i parlamentari missini dell’epoca a cominciare dall’inutile Michelini) .Non è stata l’ideologia comunista , ma l’edonismo e il consumismo a rovinarci : il crollo morale si è avuto negli anni 80 e diciamo che il sessantotto ha avuto un ruolo decisivo nell’imporre le nuove tendenze.
Bergoglio ha trasformato la Chiesa cattolica nel braccio spirituale del liberalprogressismo. La stima che ha mostrato per Casarini, Fazio, Pannella, Bonino, etc, dicono tutto di questo personaggio , assolutamente indegno del ruolo che occupa . In piena crisi coronavirus se ne uscì con un “non vorrei che la crisi coronavirus ci facesse dimenticare i rifujiaaati..”.E d’altronde a lui solo questi interessano, anche se ora si è specializzato in show decadenti con le piazze vuote. L’unica scelta sensata sarebbe non dare più l’8×1000 alla Chiesa cattolica (se li faccia dare dai suoi amichetti progressisti chiccosi che gli piacciono tanto)…
Bergoglio non è stato annunciato dalla Madonna nelle apparizioni di Medjugorje,ma bensì dalla maggioranza dei cardinali.E’la maggioranza della base della chiesa che ha prima costretto papà Ratzinger alla dimissioni e poi eleggere il Papero a Papà.E’la maggioranza della chiesa che si è persa nella sua essenza d’essere,con tutte le sue pecorellacce ottuse che continuano seguirla…BISOGNA USCIRE DAI NASCONDIGLI IPOCRITI E PROTESTARE,PROTESTARE,PROTESTARE,ESPORSI IN PRIMA PERSONA NON ASPETTARE CHE SIA QUALCHE ALTRO CHE LO FACCIA,FINIAMOLA DI CONTINUARE D’ESSERE ITALIANUNCOLI PER UNA VOLTA….
Concordo in toto con quanto scritto da Gallarò, essendo cresciuto nelle campagne di una piccola provincia posso dire che ancora fino a pochi anni fa c’era chi non aveva nemmeno il vago sentore di cosa fosse l’edonismo consumista se non nella misura della tavolata domenicale e simili,e parlo anche di chi in fondò grazie alla terra ed al bestiame non patì veramente la fame nemmeno durante la guerra quindi non solo di gente austera per necessità, poi oltre al 68, agli anni 80, alle tv ed al berlusconismo, la mazzata finale è stata data dalla crescita del digitale e dei social network e correlati che hanno cambiato completamente e forse irrimediabilmente la società globalizzando letteralmente anche le più remote e veraci provincie italiche… poi vabbè il discorso è lungo e parte da molto più lontano, ci sarebbe da parlare dell’urbanizzazione forzata di certe aree, della città che sempre più ha assorbito la campagna e le sane tradizioni rurali andate a scomparire, insomma qui rimando a quello che in proposito scrissi sul movimento “strapaese” o su certe cose dello stesso Pasolini, sta di fatto che tutto questo processo si può riassumere semplicemente nel concetto di occidentalizzazione che poi è sinonimo di americanismo e modernismo perchè il globalismo in fondo è più che altro un imperialismo omologante dei costumi, costumi che hanno fatto si che avvenisse questa mutazione antropologica totale della nostra società… Su Bergoglio non ho niente da dire, mi accodo a quanto scritto ottimamente da Wolf che saluto, l’8×1000 meglio darlo alla Chiesa Ortodossa a questo punto anche perchè la scelta inespressa fa si che esso venga erogato comunque oltre che alla Chiesa Cattolica a tutta quella sequela di organizzazioni protestanti, pseudo-buddhiste, comunità ebraiche etc etc…
Fernando ma guarda che alla fine la maggioranza dei cattolici(i pochi rimasti) non hanno nessuna simpatia per Borgoglio e le chiese sono vuote comunque, covid o non covid(la differenza in pratica nemmeno si nota)… Io però da non cattolico ma anche da non anti-cattolico vorrei specificare una cosa esprimendo qui il punto di vista della Tradizione e per evitare facili fraintendimenti: non bisogna mai confondere come molti fanno l’Istituzione sacra in se con i suoi rappresentanti temporali, questi possono anche essere i peggiori uomini sulla faccia della terra ma l’Istituzione finchè trasmette la sua influenza spirituale secondo i riti che le sono propri non deve essere contestata e confusa con i suoi rappresentanti, questo è un principio che è valido in ogni tradizione sacra ma anche nell’ideale ghibellino ad esempio si può contestare un Re o Imperatore malvagio o inetto, ma non la funzione che temporaneamente esprime, insomma un conto è contestare giustamente il “kompagno” Bergoglio e quella parte della Chiesa che gli è fedele, un conto contestare il ruolo stesso della Chiesa Cattolica che secondo me rimane valido finchè il rito ovvero la Tradizione è presente, anche se bisogna dire che anche su questo punto ultimamente ci sono dei segnali molto negativi(pachamama e seguenti)… Però come insegna la stessa dottrina cattolica, se un sacerdote anche il più becero, anche il più rivoltante compie un qualsiasi rito nel modo corretto, dai sacramenti alle benedizioni etc quel rito è valido indipendentemente da chi lo compie, stessa cosa quindi vale per Bergoglio in quanto, se si è realmente credenti, si sa che le cose in fondo non possono che andare così,e che “la giustizia è costituita dalla somma di tutte le ingiustizie, e nell’ordine totale ogni disordine è compensato da un altro disordine”.
Stefano,non ho bisogno ne di fare proseliti ne avere il bollino di qualità,so bene quale sia il tuo fine che prima o poi ne parleremo.A me’ da molto fastidio ad argomenti molto seri si devia su…Vorrei che si discutesse di dati di fatto realtà cui io mi sono espresso nel primo intervento.Ti faccio un altro esempio senza voler volare nella nebbia..Invece di parlare sempre dell’Otto per mille,parliamo della richiesta di dare la Cassa Integrazione con OBLIGO DI CONTRATTAZIONE COI SINDACATI!! NON SARÀ CHE ANCHE LORO SI VOGLIONO ARRICCHIRE!! NON LO SONO DI GIÀ !!
Fernando scusami ormai ci conosciamo virtualmente da un po, ma quale sarebbe il mio fine? Io non solo non ho nessun fine figuriamoci, ma cercavo anche di difendere e per certi venire incontro alle tue posizioni in questo caso,da un punto di vista chiaramente diverso, poi se hai qualcosa da dirmi o vuoi accusarmi di chissà quali reconditi fini per carità libero di farlo e sono pronto ad ascoltare senza alcun problema… Comunque sui sindacati si sa che è così non è una novità, sta di fatto che se proprio vogliamo parlare in modo pratico i soldi della cassa integrazione sono ancora ben lontani dall’essere stati visti da qualcuno, e ci sono tantissime persone e famiglie che ormai sono veramente alla frutta e non solo non possono lavorare e non hanno visto un euro di questi fantomatici spiccioli che “l’avvocato del popolo” ha sbandierato, ma sono comunque obbligati a comprarsi mascherine, guanti etc per andare a fare quel poco di spesa per sopravvivere… comunque queste sono cose note e anche banali da dire nella loro evidenza, qui finchè non si arriverà veramente al fondo del barile, finchè non si arriverà al collasso gli italiani rimarranno a guardare, e la finisco qui perchè oltre ad essere off topic sappiamo tutti già queste cose,tra l’altro ora hanno capito(dopo giorni che facevano finta di niente nonostante le molte segnalazioni di medici sul campo) che i ventilatori polmonari non servivano quasi a nulla visto che il problema che dava il covid nelle sue forme più virulente era cardiovascolare ed in vari ospedali hanno visto che utilizzando l’eparina(un anticoagulante conosciuto da un secolo) si stanno svuotando le terapie intensive, come al solito il genio italico con poche risorse è riuscito a trovare una seppur parziale soluzione, questo però mette in crisi tutta la narrativa dei vari Burioni e simili che volevano farci aspettare come il graal il vaccino di Bill Gates, intanto in Brasile l’altro ieri la gente è scesa per le strade in massa violando la quarantena per protesta, in Germania hanno riaperto senza aver avuto tutti i nostri morti e qualcuno un giorno dovrà spiegare e rendere conto di cosa è realmente successo in Lombardia, per me ripeto come dicevo fin dall’inizio, nonostante la tragedia reale e la perdita reale di vite tutto questo risulta essere così artificiale e strumentale… Saluti.
Intanto a proposito di “teologia del gommone”, non solo gli sbarchi sono ripresi(dopo una presunta quanto breve pausa) ma in più mentre gli italiani fanno la fame i poveri immigrati in quarantena che dovevano essere indirizzati in Germania vengono ospitati in alberghi e navi di lusso a nostre spese,e ci tengo a dire che qui non si tratta più solo di accoglienza o di visione differente della stessa, ma di un vero e proprio sfregio a tutti gli italiani in difficoltà, senza contare che basta farsi un giro per le strade di Milano per vedere centinaia di senzatetto che stanno letteralmente morendo di fame senza la possibilità di ricevere i soliti aiuti delle associazioni di volontariato e senza che lo Stato abbia provvisto a procurare loro mascherine etc o un posto dove stare per la quarantena, senza contare i bagni pubblici chiusi e tutte le altre difficoltà che si possono immaginare, e non ci voleva niente a mettere a disposizione un albergo vuoto qualsiasi per questi poveracci risarcendo il titolare e così prendendo due piccioni con una fava aiutando sia l’albergatore che i senzatetto, ah dimenticavo, a proposito sempre di bergoglianesimo, come mai la Chiesa non si interessa anche di questi poveri? Forse non sono abbastanza fotogenici per godere della carità bergogliana e soprattutto sono per la maggior parte italiani…
Fernando, però in questo articolo si parlava di Bergoglio, non di sindacati o cassa integrazione. Si può esser d’accordo con te, ma non è il tema trattato dall ‘ articolo. Poi quanto al parlare su dati di fatto, cosa vuoi di più concreto dell’8×1000, dal momento che si parla di soldi veri, e se i tanto disprezzati (dalla chiesa bergogliana) elettori sovranisti decidessero in massa di non devolverli più a loro, li farebbero sudare freddo.
Un saluto a te e a Stefano.
Stefano,ti stavo postando un lungo scritto,alla fine dal mio cellulare e tutto sparito perdonami incredibile, adesso faccio un break e poi lo rifaccio.non fraintendere ciao.
Forse qualcuno non ha ben chiaro come funzionano le ONG. Ricevono essenzialmente contributi pubblici dai loro Stati. Più ‘lavorano’, più ricevono. Questo spiega la loro alacrità nell’andare a caccia di migranti (che scaricano a noi, of course) praticamente sulla battigia libica. Ogni migrante ‘salvato’ per loro ha un valore monetario… Molti migranti portati in Italia, molti soldi che arrivano all’ONG…Non un’istituzione benefica, ma un’entità privata, talora ma non sempre legata a Chiese, sindacati, sedicenti filantropi ecc. per la Cooperazione allo Sviluppo. Tradotto in volgare: molti soldi ai connazionali che dirigono la ONG, da Germania, Olanda ecc. che poi impiegano persone come qualsiasi altra impresa.
Ma quale germania,Olanda e balle varie un fiume di soldi arrivano da Riad,non sono più degli sprovveduti hanno frequentato buone ed esclusive scuole e sanno tutti i stratagemmi per fare girare i soldi e i gonzi pensano ancora alle idiozie che si dicono..