Debole, colpevolizzato e de-virilizzato: è questo il maschio delle metropoli occidentali. Lo sa bene Roberto Giacomelli, psicoanalista di impronta junghiana e maestro di combattimento, già noto per aver scritto “Nemeton”, una magnifica “guida agli sport del coraggio”.Avvelenato dai media, impigrito dalla tecnologia digitale e ingrassato dalla società nutritiva, il maschio moderno è incapace di trovare se stesso, schiacciato tra l’assenza di modello virili e il peccato originale del suo “patriarcato”. Senza più Dei e senza più famiglia, sembra brancolare nel buio di una “società liquida” che non ha centro, radici e destino: non è più marito, non è più guida, non è più padre. È un atomo di consumo, perennemente in corsa verso il raggiungimento di mete materiali e modelli imposti: educato da sole femmine, ne imita gli atteggiamenti, tra edonismi, frivolezze e vanità.“Oltre il maschio debole” (Passaggio al Bosco Edizioni), è un testo prezioso: una ricognizione puntuale e politicamente scorretta sul vuoto pneumatico del nostro tempo. Una critica serrata, che non risparmia nulla e nessuno: dalle tendenze sociali alla psicologia di massa, dal dominio della tecnica alla sovversione globalista, dalla destabilizzazione delle identità all’affossamento delle sacralità radicate e dei valori perenni. Un saggio che ha il ritmo del pamphlet, ma che non cessa mai di offrire spunti e rimandi profondi. Ma, quel che più conta, Roberto Giacomelli offre una via d’uscita: è la “Via del guerriero”, da intendersi nell’accezione spirituale e “sciamanica” del termine. Senza alimentare un maschilismo di ritorno – che sarebbe il gemello scemo del femminismo sterile e strillone – ma coltivando la naturale complementarietà dell’uomo e della donna, funzionale al solo progetto di famiglia possibile. Attraverso i riti e i miti della nostra cultura classica e del nostro retaggio europeo, dunque, possiamo rinverdire il deserto delle masse belanti: è il recupero cosciente e verticale di una Tradizione autentica, in ordine con una rinascita comunitaria, virile e identitaria.
*Oltre il maschio debole di Roberto Giacomelli (Passaggio al Bosco, 2020, euro 12)
Maschio devirilizzato e femmina defemminilizzata, involuzioni antropologiche parallele e connesse. Un vero maschio virile non accetterebbe la femmina libertina e che imita i maschi nel suo lato peggiore, esempio con il vizio del fumo. Non accetterebbe nemmeno l’immigrazione afroislamica, al contrario troppo tollerata, per non parlare poi del fatto che accetta passivamente che le donne europee si accoppino con gli africani.
Ottima recensione del testo .
Sì, ma con i cacasotto tatuati, buoni per le ‘movidas’ e lo sballo, che ‘vie dei guerrieri’ vogliamo ritrovare? Per cominciare dovrebbero riscoprire l’etica dell’ordine, del lavoro, del sacrificio, dell’autorità….
… Altro che sterile ribellismo da sfigato metropolitano!
@Guidobono
Concordo con le tue osservazioni. Ma la causa di tutto ciò si chiama liberalprogressismo.
No!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sinistrismo pirla, marca 5 stalle e PD.