
Da leggere e mandare a memoria Angelo Panebianco sul Corriere, tema “stato d’eccezione”.
Nello “stato d’eccezione” i poteri eccezionali del Governo hanno bisogno precisi limiti costituzionali. “La Costituzione italiana – dice Panebianco – non prevede poteri di emergenza come quella francese. L’interpretazione dominante è che il CdM possa deliberare senza autorizzazione parlamentare ai fini della protezione civile. (…) Il tacito presupposto è che non ci sia emergenza che non possa essere affrontata nel pieno rispetto delle regole costituzionali valide per i tempi normali. E’ un’illusione. (…) Costituzionalizzati o meno che siano, i poteri di emergenza si impongono in caso di necessità. Ma non esistono garanzie assolute contro il loro cattivo uso”.
Ecco. Certi segnali in questi giorni cominciano a dare un filo di preoccupazione. Vigiliamo, ed evitiamo di assumere noi, cittadini, quella mentalità totalitaria (a cominciare dalla delazione di chi magari si sta facendo due passi una volta al giorno in un parchetto deserto o in una strada deserta) che apre poi le porte al totalitarismo vero e proprio.