Mentre dal 1989 in poi si susseguono annualmente i campi antincendio (in collaborazione con la Protezione civile), i campi di tutela ambientale (di recupero di aree archeologiche, di pulizia di sentieri naturalistici, ecc.), i campi scuola dedicati all’approfondimento di tematiche ecologiche, nascono pure le campagne nazionali di sensibilizzazione, da “Il Mare d’inverno” (pulizia di tratti di spiaggia) a “Dove passano i nuovi barbari” (pulizia di aree boschive generalmente in primavera dopo la Pasquetta), a “Un bosco in città” (messa a dimora di alberi in città). Nell’autunno del 1995 esce il primo numero della rivista x Fare + Verde, distribuita per abbonamento postale, alla cui stesura collaborano gratuitamente semplici volontari e pubblicisti.
La rivista, che, com’è nello stile dell’associazione, non ha pubblicità, con i suoi 78 numeri usciti a cadenza bimestrale con qualche inevitabile irregolarità dall’autunno 1995 all’inverno 2015, rispecchia fedelmente la storia e concezione ecologista dell’associazione. Registra interventi autorevoli come quelli di Massimo Fini, di Alain de Benoist, di Vittorio Leone, di Maurizio Pallante, di Giannozzo Pucci, di Edward Goldsmith, insieme ad analisi, interviste, proposte, resoconti, cronaca dei gruppi locali, recensioni librarie, dossier di approfondimento. Nel frattempo, gruppi di studio di volontari si dedicano alla pubblicistica per diffondere una cultura e una coscienza ecologica: escono numerosi opuscoli per l’educazione ambientale a tema, alcuni dedicati ai ragazzi, tra i quali citiamo: “Se il bosco brucia non è naturale” (incendi boschivi e importanza delle aree boschive), “Risparmia la terra” (consumo critico), “Energie nuove per le nuove generazioni” (efficienza energetica, risparmio e fonti rinnovabili), “Dai rifiuti terra fertile” (compost e compostaggio). L’attività di Fare Verde si esplica a tutto tondo. Pensiero e azione, o come ripete con forza l’attuale presidente nazionale Francesco Greco: “Azione Cultura Comunità”.