Solo ieri il Corriere della Sera, prendendo spunto dal rapporto stilato da Uncem e Legambiente in cui si evidenziano le potenzialità dei piccoli comuni nel nostro Paese, titola coraggiosamente “Il riscatto dei borghi”. È sempre maggiore l’attenzione che viene riposta nel complesso sistema composto da centri di modeste e ridotte dimensioni che, però, rappresentano il 69,7% dei 7.960 municipi italiani. Bene parlarne, ma per inaugurare un modello che consenta di avanzare un’ipotesi di riscossa è necessario avviare processi innovativi in grado di promuovere il consolidamento e l’allargamento delle comunità e non la diffusione di una società di macchine. Se allo slogan “piccolo è bello” non sono conseguenti importanti interventi e investimenti infrastrutturali, tali da garantire il superamento di oggettivi limiti che ancora esistono in molte parti della penisola, spesso disagiate, la visione romantica e disincantata del paesino incastonato tra i monti o della frazione adagiata in collina tra i vigneti, rischia di diventare un limite e non un’opportunità. Assicurare servizi da sempre essenziali, come trasporti, istruzione e sanità, e altri che nel tempo lo sono diventati – basti pensare alla necessità di essere connessi in maniera stabile e veloce – è un presupposto ineludibile per creare reali condizioni di sviluppo della cosiddetta “Italia in salita”. La costante e rapida crescita demografica nelle aree metropolitane porterà ad una sempre maggiore difficoltà da parte delle istituzioni locali nel sovrintendere ai processi di governance del territorio. Per alleggerire questa pressione, il nostro entroterra può rappresentare un’occasione, purché vengano attuate lungimiranti e solide politiche in grado di garantire processi di ripopolamento e che stimolino l’attenzione delle imprese. Il Legislatore, tanto a livello nazionale quanto regionale, ha messo a punto nel corso degli anni una serie di leggi e regole per agevolare il rilancio dei nostri borghi: una buona base di partenza per immaginare una normativa quadro in grado di garantire un rinascimento delle aree interne.
*Sindaco dell’Aquila