Nel silenzio dei media e della politica, domani potrebbe scoppiare una bomba che riguarda le tematiche etiche. Se, cosa molto probabile, il Parlamento non interverrà sul caso, la Corte di Costituzionale potrebbe di fatto aprire la strada all’eutanasia in Italia. In sostanza, sullo sfondo del caso relativo alla scelta e alla fine del dj Fabo che ha coinvolto il radicale Marco Cappato, i giudici potrebbero, di fatto, aprire la strada alla depenalizzazione degli articoli di legge chi accompagna e aiuta le persone a morire.
Preme analizzare la totale assenza della politica che, quando si parla di valori etici e temi morali, decide di delegare e non volere entrare nel merito. Questo tirare i remi in barca dei politici nostrani, nasce forse dalla paura del consenso: se, infatti, l’argomento non è utile per far aumentare la popolarità del partito, allora è meglio tacere. Alternativamente, si preferisce, delegare a qualche associazione, alla cosiddetta società civile, l’onere dell’organizzazione di manifestazioni o di piazza, limitandosi alla semplice adesione e partecipazione.
Quello che, invece, ci si aspetta dalla classe dirigente del Paese è intervenire, dare un parere: la politica è visione della società, è indirizzo su scelte che formano gli uomini e donne del futuro. Sui temi etici, la partita che si gioca dovrebbe essere prioritaria: il diritto alla vita e la dignità della persona, in ogni sua forma, dovrebbe essere il perno centrale di ogni azione politica.
Stabilire ciò significa subordinare ogni azione sociale, economica a tale principio. Di fronte alla cultura liberal-capitalista che impone all’uomo di vivere solo se “produttivo”, bisogna contrapporre una visione umana che dia dignità all’uomo sempre, premendo sul principio di solidarietà e di assistenza.
Lasciare, invece, che sia una decisione giurisprudenziale a riempire un vuoto normativo significa per la politica issare bandiera bianca e fare tutto in balia del tempo. Vuole dire abbassare l’ asticella ad ogni passo e ritrovarci nella civiltà del dubbio e in quel momento: «Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate».
È logico che la politica deleghi: ieri al prete (Chiesa), oggi al medico o al magistrato. Ci manca solo che a decidere su certi temi siano i Fico o i Di Battista o i Renzi… Personalmente dico un sì senza riserve all’eutanasia ed al suicidio assistito (con ovvie garanzie).