Sergio Ramelli è stato ricordato dai patrioti milanesi al termine di una convulsa giornata davanti alla targa ricordo dove da sempre avviene la cerimonia solenne del “presente”.
Situazione sbloccata
La Questura, dopo aver effettuato alcune cariche ai danni dei manifestanti di destra quando stava per partire il corteo, ha autorizzato che i manifestanti arrivassero a piedi camminando sul marciapiede fino a via Paladini dove c’è la targa in ricordo di Sergio Ramelli, aggredito all’altezza del civico 15 il 13 marzo del 1975 da un gruppo di Avanguardia Operaia. Durante il contatto tra manifestanti e forze dell’ordine, tre militanti di destra hanno riportato lievi ferite.
La mediazione
La decisione è stata presa dopo quasi due ore di stallo dove oltre 500 manifestanti sono rimasti fermi dietro al cordone di sicurezza delle forze dell’ordine in viale Romagna all’altezza di largo Ferravilla. A condurre la trattativa per sbloccare la situazione di impasse con i funzionari dell’ordine pubblico sono stati i parlamentari di Fratelli d’Italia, Marco Osnato e Carlo Fidanza e i consiglieri regionali Massimiliano Bastoni e Viviana Beccalossi rispettivamente della Lega e del gruppo Misto.
L’interrogazione parlamentare
“Migliaia di persone in un pacifico corteo per ricordare Sergio Ramelli, ragazzo ucciso dall’estremismo politico di sinistra, vengono malmenate dalla polizia in assetto antisommossa a Milano. Solidarietà ai manifestanti, fra cui sono presenti numerosi feriti. Presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini per chiedere chiarezza su questa gestione pessima dell’ordine pubblico. Siano accertate immediatamente le responsabilità”. È quanto dichiara Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia per il collegio Roma Centro.