In Italia un problema rom esiste, è non c’entra niente il solidarismo, il multiculturalismo, l’altruismo, o il razzismo. Molti rom – vivo spesso per strada qui a Roma, quindi non temo confutazioni – sono aggressivi, spesso rubano, si appropriano di spazi e di cose non loro e usano i bambini in maniera incivile e indecente.
La loro è un’alterità positiva a cui guardare con le braccia aperte? La risposta è no. E se la comunità rom è stanca di essere discriminata, allora lavori al proprio interno per stabilire un minimo di decenza, di legalità, di rispetto per i diritti dei minori, delle donne e dei cittadini italiani che hanno fatto di tutto per integrarli. Il furto è un valore? No. L’esibizione dei bambini per elemosinare è un valore? No. Perciò non ho niente da imparare da questi rom in carne e ossa che conosco, e nulla voglio perdere a causa di questi personaggi che molto hanno avuto dalla nostra comunità e nulla hanno dato in cambio in termini culturali e di qualità della vita.
Il valore dell’alterità
L’alterità deve arricchirci, non impoverirci. Concludo dicendo che disapprovo ogni azione “punitiva” nei loro confronti realizzata al di fuori delle leggi vigenti, ma nessuno m’impedirà mai di dire che il multiculturalismo, in cui credo, è fatto di rispetto e di un sano dare e avere, non di un supino accettare comportamenti incivili e illegali per paura di essere etichettati come razzisti.
Integrare i Rom? É più facile che una tartaruga corra veloce.