Molti si sono stupiti quando Cruciani è comparso sul palco del World Congress of Families, per difendere la libertà di pensiero dei partecipanti a quell’evento, che da più parti è stato osteggiato con toni incivili e con una violenza verbale senza precedenti. Chi conosce un po’ il conduttore radiofonico però non ha potuto che sorridere compiaciuto, riconoscendogli una coerenza che molti non hanno. Radicale libertario di lungo corso, favorevole a tutte le aperture etiche possibili, abortista, favorevole alle unioni gay e via dicendo, Cruciani si è rivelato forse l’unico vero pannelliano rimasto in giro. Il gesto del “Crucio”, così lo chiamano molti radio ascoltatori, ricorda infatti quello di Pannella che nel 1982, andò al congresso del Movimento Sociale Italiano e che difendeva la libertà di pensiero dei neofascisti, pur considerandosi distante anni luce dalla destra.
Allo stesso modo, Cruciani è agli antipodi di un Toni Brandi o di uno Jacopo Coghe, ma ritiene che mettere a tacere qualcuno perché si temono le sue opinioni sia gravissimo. “Io non sono uno di voi… ma mi sento uno di voi oggi perché molti vorrebbero spegnere il microfono da cui sto parlando”. Chapeau. Tutti quelli che in queste ore lo stanno offendendo scompaiono di fronte alla sua vocazione libertaria.