Nemmeno la poesia si salva dalla mannaia del politicamente corretto, dello scontro partigiano, del furore ideologico.
È accaduto che a Massa venisse annunciata l’inaugurazione, svoltasi poi nella mattinata di oggi, di un monumento nel parco di Quercioli, di una stele con incisa i versi di un poeta locale, Ubaldo Bellugi.
Su di lui, però, è calata la fatwa perché fu podestà di Massa ai tempi del fascismo. Basta evocare i trascorsi del suo autore per armare la mano a chi, prima ancora venisse alzato il velo inaugurale sulla stele, ha pensato bene di imbrattare con vernice spray i versi scelti e scritti sulla stele.
Il clima, infuocatosi, ha costretto gli alunni delle scuole locali – che erano state invitate all’evento e che avrebbero curato una lettura dei versi di Bellugi – a dare forfait. “Viste le polemiche e i forti attacchi verbali, hanno preferito non venire”, hanno spiegato gli organizzatori.
Intanto il sindaco Francesco Persiani ha tentato di rimettere sui binari giusti il dibattito: “Oggi celebriamo la poesia e nient’altro. I cittadini massesi possono stare tranquilli. Che quest’opera sia stata scritta da Ubaldo Bellugi è solo un accessorio, concentratevi sul testo, sulla bellezza di queste parole”.