Su Rai3 Red Land – Rosso Istria ha raccolto davanti al video 871.000 spettatori pari ad uno share del 3.7%. In una serata dominata dal Festival di Sanremo. Si può parlare di un vero successo per la proiezione sulla Tv di Stato del film che racconta gli eccidi dei partigiani comunisti sul confine orientale dell’Italia insieme alla tragica morte di Norma Cossetto, studentessa istriana trucidata e infoibata.
Fausto Biloslavo ha scritto su questo film: “Rosso Istria non deve ridursi a un samdidzat degli esuli, ma va visto da tutti nei cinema, in tv e nelle scuole per saldare il debito della memoria con le vittime delle foibe dopo settant’anni di censura politica e oblio”.
Sì indubbiamente un buon indice di ascolto, considerato che sulla prima rete c’era il Festival. Comunque il film è di buona fattura, ed è molto obiettivo e per nulla fazioso o propagandistico. Fa vedere chiaramente come in primo luogo le responsabilità delle incursioni titine in Istria siano principalmente di Badoglio, il quale dopo aver proclamato l’armistizio ha mandato il Regio Esercito allo sbando. Questo per quel che riguarda l’arrivo dei titini in Istria nel 1943, che cacciati dai Tedeschi, vi fecero ritorno due anni dopo alla sconfitta del Terzo Reich, e vi commisero un numero di crimini nei confronti della popolazione italiana – fascista o no – di gran lunga più efferati e maggiori per numero e crudeltà. Su questi ultimi fatti, il film ha il merito di sottolineare la grave complicità dei comunisti italiani, che in nome della comunanza ideologica hanno favorito il ritorno della soldataglia slava, per i quali invece l’appartenenza etnica contava ben più di quella comunista. E’ risaputo come i comunisti nostrani siano i peggiori al mondo, autorazzisti e antipatriottici. I sessantottini e quelli che oggi sventolano bandiere arcobaleno, e fanno manifestazioni in piazza per sostenere l’immigrazione selvaggia e incontrollata, e i presunti diritti dei migranti, sono i loro degni eredi.
Werner: Questa volta ti dô la ragione…I comunisti nostrani sono la feccia della feccia, ieri come oggi…
Film che dovrebbe essere visto nelle scuole, per non dimenticare!
Spero che alla luce di queste verità divulgat e vergognosamente solo oggi, vengano tolte le onoreficenze che lo stato italiano conferì al maresciallo Tito. Uno stato che non rispetta i propri morti non merita rispetto e non si può considerare nemmeno uno stato
le truppe ” titine” ragionavano in termini di pulizia etnica piu’ che per ideologia. E purtroppo 50 anni dopo il tutto si e’ replicato nella guerra civile che ha portato alla dissoluzione della yugoslavia. La dimostrazione e’ la rottura di Tito con i russi che porto’ all’internamento in terribili lager come Goli Otok dei comunisti rimasti fedeli a Mosca ( tra i quali molti italiani ); le foibe furono un crimine orrendo: finirono uccisi anche soldati neozelandesi, civili sloveni e croati contrati e Tito e militari tedeschi. Di certo l’esercito italiano in precedenza commise documentate atrocita’ sulle ai danni delle popolazione slave. Questo non giustifica le foibe ma ci ricorda che le ragioni non sono spesso solo da una parte. Per quanto riguarda il partito comunista italiano, fece una pessima figura in quella occasione. Ma se abbiamo una sanita’ e una scuola pubblica e dei saldi diritti come lavoratori lo dobbiamo anche a loro.
Il soggetto è storicamente importante e da conoscere ma il film è fatto così male che più male non poteva fare per rendere grottesca una tragedia. Film pessimo, mal fatto, lento, didascalico, dialoghi improponibili, attori inascoltabili, raro vedere un prodotto così brutto.