Compie 60 anni Toni Servillo, divenuto famoso al grande pubblico dopo la partnership con Paolo Sorrentino, conosciuto ad una buona platea già dagli anni ’90.
Nel 2013 la Grande Bellezza vince l’Oscar fra mille rumori e Servillo viene consacrato al grande pubblico. Il primo capolavoro con Sorrentino è immatricolato già nel 2008 con “il Divo – la meravigliosa storia di Giulio Andreotti”, dove un Servillo truccato ed irriconoscibile interpreta in maniera cinematograficamente empatica un Giulio Andreotti al finire della carriera. Riesce a tirare fuori dai personaggi, come avvenuto nel Divo, una fortissima personalità, tanto da appropriarsene dell’identità, come se esistesse un altro Divo oltre il Divo Giulio, il Divo Toni. Nel 2013 partorisce Jep Gambardella, l’emblema dell’antieroe della vita mondana romana, che lotta nei salotti radical-chic picconandoli dall’interno inzuppandoli di realismo, quasi come se quel Jep fosse lui, quel napoletano che vive immerso in un mondo dorato che un po’ guarda con sdegno. Riempie il protagonista con una personalità travolgente magnetizzando l’attenzione del fruitore. Dell’anno scorso “Loro”, dove caccia dal cilindro un Silvio Berlusconi a due velocità, una privata ed emotiva insieme a Veronica, una mondana della vita da uomo politico e uomo d’azienda che neanche i suoi più fedeli erano riusciti a scovare e che Servillo ha immaginato nella sua interpretazione.
Lo stesso Servillo come persona è l’antieroe dell’attore cinematografico: non è un sex symbol, non è giovane, non è intrigante, ed ha raggiunto il successo assoluto nella seconda parte della sua vita, a più di 50 anni suonati.
È come se questo vestito gli calzasse a pennello, come se fosse a suo agio negli abiti che porta, come se non avesse interesse ad apparire come una stella riconosciuta, sembra più essere “così è se vi pare” di pirandelliana memoria. Per questo motivo Servillo è l’antieroe del cinema, tutto ciò che non è apparenza, ma è successo, è bellezza, è arte. Auguri Toni per i tuoi 60 anni e per la tua terza giovinezza.
Prima ancora de “Il Divo” e di “La grande bellezza” non scordiamoci altre due interpretazioni magistrali in altrettanti capolavori sorrentiniani, ovvero “L’uomo in più” in cui interpreta il dionisiaco Tony Pisapia ispirato alla figura di Franco Califano e poi l’elegante, freddo abitudinario Titta Di Girolamo in “Le conseguenze dell’amore”, entrambe le interpretazioni secondo me alla pari di quelle citate nel pezzo… Forse l’ultimo grande attore italiano Tony, lo dimostra quello che è successo pochi giorni fa al teatro Bellini durante lo spettacolo “Elvira”, dove il nostro ha fatto letteralmente cacciare dalla sala una spettatrice insofferente ed annoiata. Auguri. P.S. Vado un momento off topic, in questi giorni sta uscendo un film italiano sulle vicende della fondazione di Roma intitolato “Il primo re”, con Alessandro Borghi nella parte di Romolo, penso sia doveroso dargli uno sguardo in quanto almeno nelle prime cose viste potrebbe essere un buon esempio di ottima cinematografia italiana su un mito ed una storia che ci appartiene, il film di Mattia Rovere pare essere molto ben fatto e ricostruito in maniera storica, una produzione che avrebbe poco da invidiare(finalmente) ai grandi filmoni americani, al primo sguardo può ricordare il Mel Gibson della Passione e di Apocalypto con qualche tocco di dark fantasy, speriamo bene perchè le premesse sembrano buone e finalmente ci rendiamo conto che i miti italici sarebbero una grandissima risorsa da sfruttare che ogni paese si sognerebbe e al nostro posto ne avrebbe già attinto a piene mani.
Ciao Stefano, hai ragione, non ho messo a fuoco l’intera carriera altrimenti non avremmo più finito, e ti ringrazio per la precisazione. Diciamo che l’intento era quello di focalizzare l’attenzione sul Servillo famoso al grande pubblico.
Credo che allo stato attuale sia l’autore più in gamba sulla scena e pur non avendo l’età anagrafica per seguirlo dagli albori, mi innamorai di lui da “il Divo” e l’ho scoperto andando a ritroso. Per me ad esempio è stato fantastico anche in “il gioiellino” dove il ruolo del ragioniere interpretato da lui era veramente magistrale, dandogli una fantastica personalità.
Grazie del commento.
Non si preoccupi Alessandro, ovviamente non si può mettere tutto in un pezzo, complimenti a lei per il buon gusto e grazie della risposta.