A naso, tutte le liberatorie necessarie, non le ha avute. Altrimenti non si spiega il risultato. “Il sindaco” di Ismaele La Vardera è andato in onda ieri su Italia 1 e – francamente – come operazione non sembra poi così riuscita. Insomma, quanto emerge sulle ultime Amministrative palermitane non supera né in qualità né in quantità le pagine di cronaca bianca e nera dei giornali riguardanti qualsiasi altra competizione elettorale. La telecamera nascosta della Iena non aggiunge nulla a quanto già sappiamo. Anzi, degrada il tutto in una buffonata. In un Truman Show da imbastire sempre e comunque. Sicuramente – lo ripetiamo – non tutto il girato è finito in sala montaggio. Le vere chicche probabilmente sono conservate in archivio. E chissà ora quando e se usciranno.
Ma allora, che operazione verità è? La montagna ha partorito il topolino. Una montagna d’argilla. Perché l’idea di trasformare la competizione democratica nel set di una nota trasmissione televisiva è di per sé fragile, per non dire altro. Trasmissione d’intrattenimento, ribadiamolo. Che spesso ha aiutato tanti cittadini ad avere giustizia, ma che altrettanto spesso ha fatto a cazzotti con le regole più banali del giornalismo propriamente detto. La colpa di tutto ciò non è tuttavia del solo La Vardera. Chi non ha capito quanto la sua discesa in campo fosse farlocca, non è immune da giudizi. Appunto perché qualcuno di loro – smartphone in mano – è ai vertici del governo. Ma quella è una riflessione a parte. L’unico messaggio che tocca ribadire invece è che non si prendono in giro gli elettori, mai.